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"Non fare tardi !" Urla tuo padre dietro di te, le fiamme viola che scoppiettano.
Già tuo padre è Grillby, più precisamente quello di Swapfell, ma non è importante.
Lui ti odia e tu odi lui, niente di più semplice.
Per quanto tu possa comportarti da brava figlia, tornando a casa presto, aiutandolo nel bar, lui ti tratta sempre male.
Corri nella neve, senza guardare i mostri che ti passano accanto.
Stamattina non devi fare niente di importante quindi ti sei semplicemente messa una felpa grigia, per coprire i capelli fiamma, lunga con il cappuccio ed un paio di jeans accompagnati dalle solite scarpe nere.
Stai correndo verso il laboratorio, la dottoressa Undyne ti starà aspettando.
Sei una delle sue studentesse private, ed una dei pochi che tollera i suoi esperimenti.
Ad un certo punto senti un urlo.
Proviene dalla casa da cui tuo padre ti ha detto di stare lontana.
Ma chissene frega di mio padre !
Ti avvicini alla casa e fai giusto in tempo a nasconderti che uno scheletro ti passa accanto.
Maglietta corta strappata, jeans neri cortissimi e una sciarpa strappata rossa, alti stivali neri e una voluminosa cicatrice sull' occhio destro.
Sbatte la porta fragorosamente, facendo tremare tutta la casa, e con passo spedito si allontana.
La porta è ancora aperta e tu entri scivolando.
'Ma che accidenti stai facendo!!' urla la tua coscienza.
E lì inizia ad urlare di quanto sia stupida questa idea e che non sai cosa potrebbe esserci in quella casa.
Poi viene zittita da un pianto.
Proviene da una delle stanze al piano di sopra.
Lentamente sali le scale.
Segui il pianto fino ad una porta graffiata.
La apri lentamente ed uno scheletro si volta spaventato.
È senza vestiti e le sue ossa sono completamente incrinate.
'Che vorresti fare scusa, fare la piccola infermiera per uno sconosciuto!?'
Precisamente.
Ti avvicini allo scheletro che si allontana sempre di più fino a sbattere contro la parete.
Tu continui ad avvicinarti.
"Va via!"Urla lui evocando una barriera di ossa fra voi due.
Ma tu non ci fai caso.
Estrai l'arco che porti sulla schiena e incocchi una delle tue frecce infuocate.
La scocchi e questa colpisce il muro. In un attimo un fuoco azzurro e viola brucia ogni singolo osso.
"Ehi, non voglio farti del male" dici con tono rassicurante.
Anche se non capisci perché al posto suo dovresti fidarti di una ragazza fiamma, viola e blu, con un arco, gli occhiali da sole e vestita di grigio.
Ma lui invece ti afferra la mano e si alza.
È molto più alto di te ma anche più debole.
Lentamente lo trascini fuori da quella stanza piena di fruste, manette e catene di cui non vuoi sapere l utilizzo.
Lo porti in una camera dall' altra parte del corridoio e lo fai sedere sul letto.
Lui si raggomitola sotto le coperte ed inizia a tremare.
'Cretina, siamo in pieno inverno e lui è nudo sotto un lenzuolo di cotone!'
In effetti la tua coscienza ha ragione.
Lentamente ti siedi sul letto e lo abbracci.
Lasci che il calore delle tue fiamme lo riscaldi e quando non trema più lo stai per mollare.
Provi ad alzarti ma lo scheletro ti ha bloccata a se con un abbraccio.
E adesso come glielo spiego alla dottoressa?

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Sono passate almeno due ore e le ossa dello scheletro stanno iniziando a guarire.
Lentamente si alza e si stacca  dall' abbraccio.
"Scusa mi dispiace..."dice con voce bassa, quasi temesse di essere picchiato.
"Fa niente tranquillo" dici serena.
Tanto ormai la lezione sarà finita ed in ogni caso potrai recuperarla domani.
"Io sono Papyrus, grazie dell' aiuto..." dice indicandoti.
Certo non sa il tuo nome!
"Sono Alicia Grey kill , ma puoi chiamarmi solo Alicia " dici quasi disgustata dal tuo stesso nome.
"Bene Alicia, il mio padrone dovrebbe tornare tra..." e da un occhiata all'orologio sul comodino, per poi strabuzzare gli occhi.
"...tra DIECI MINUTI!?!?" E si alza veloce.
Apre l'armadio ed indossa una maglietta rossa, jeans neri ed una giacca nera con il cappuccio peloso.
Poi corre fuori dalla camera.
Tu ti alzi lentamente e rifai il letto.
Mentre metti a posto il cuscino dalla fodera esce una specie di busta.
Dentro ce un coltello insanguinato.
Lo lasci cadere a terra, dove cade sul tappeto senza emettere un suono.
Papyrus ricompare sulla porta ed ora al collo ha un voluminoso collare rosso e nero borchiato.
Non fa in tempo a dire nulla che si sente la porta di ingresso sbattere.
"DOVE TI SEI CACCIATO STUPIDO IDIOTA !?"
Papyrus ti guarda allarmato.
'Temo che stai per avere un brutto momento...'

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