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Siamo appena arrivati a casa e lo spettacolo è deprimente.
Polvere, polvere ovunque.
Pixel inizia a cercare sua sorella, chiamandola come un disperato.
Marina invece cerca di contattare Ink, Hope o chiunque altro.
Ma il telefono non funziona è come se qualcuno ci avesse tagliato fuori dal mondo.
Io mi lancio verso le scale e quasi non tocco i gradini dalla velocità con cui li salgo.
Apro tutte le camere per trovare una traccia o un indizio su dove siano gli altri e chi abbia ucciso quei mostri.
Apro la porta del bagno e rimango paralizzata.
Nella vasca c'è Zuco, o ciò che ne rimane.
L'acqua ha completamente spento le sue fiamme, un dolore atroce, ed ora resta solo una sagoma scura che lentamente e molto, molto dolorosamente sta diventando polvere.
"Ali...alicia.." sussurra.
Non ce la faccio.
Rimango bloccata sulla soglia mentre lui prova a tendere un braccio verso di me.
Come può una persona piena di energia come lui, diventare un guscio vuoto?
Ma nel momento in cui il suo braccio esce completamente dall'acqua diventa polvere.
L'acqua lo sta facendo soffrire immensamemte ma allo stesso tempo é l'unica cosa che lo tiene in vita.
" sta...sta attenta...alla  stella cadente..." E diventa polvere.
Di lui solo una vasca piena di fuliggine e un medaglione.
Cerco di ricompormi.
Io sono Alicia, fiamma di Swapfell ed ho appena visto il mio fratellastro morire in modo atroce.
Tolgo il tappo della vasca e lascio che l'acqua vada giù dallo scarico.
Ora sul bianco del fondo ci sono solo il medaglione e un Po di polvere.
Afferro il medaglione.
È elegante e piuttosto pesante.
Sopra c'è incisa l'immagine di una fenice.
Apro il medaglione e piango a vedere chi che contiene.
Una anima, una piccola anima di un ibrido.
È così piccola che potrei metterla in una tazzina da caffè.
Ed è meravigliosa, sembra fatta di porcellana blu.
Ma non ho tempo per questo!
Chiudo il medaglione e ricomincio a guardare nelle stanze.
All'improvviso il silenzio è rotto dall'urlo di Pixel.
Corro al piano di sotto e lo trovo sulla soglia della cantina.
Mi affaccio oltre la sua spalla e vedo una figura oscura.
Un uomo, probabilmente.
Completamente vestito di nero.
Tiene per il collo Marina.
Dietro di lui quello che sembra...Ink?
Ed un altra scheletra.
Lei è particolare...capelli rossi ed azzurri e due occhi bellissimi.
"Salutate Hope da parte mia" dice lui mentre stritola il collo di Marina uccidendola.
Lei urla disperata, mentre lui le tronca le ossa e mentre i suoi HP scendono.
E poi arrivano allo 0.
Marina si spegne, come una candela.
Di lei resta solo l'anima, una piccola anima verde e bianca.
L'uomo sorride e butta a terra l'anima, per poi calpestarla.
La rabbia mi assale.
Come osa lui uccidere delle persone!
Le persone che mi erano state affidate!
Persone dolci, sincere e...
È colpa tua
No non è vero
Saresti dovuta andare con Hope
Basta!
Estraggo la spada e mi lancio verso l'uomo.
Lui sorride e scompare, insieme alla ragazza.
Quello che assomiglia ad Ink, invece resta.
"Tua sorella..." dice indicando Pixel "cercala nel palazzo della luce, mi dispiace" per un attimo vedo il VERO Ink in quello spregevole individuo.
Poi scompare anche lui.
Pixel crolla in ginocchio ed inizia a piangere.
'Hai ancora il pennello che Ti aveva dato Ink?'
Si ma perché me lo chiedi proprio ora?
'Penso che sia ora di andare a Treutale'

Sam's pov
Non dico che mi piace uccidere ma dire che lo odio sarebbe come mentire.
È stato facile entrare in casa ed uccidere le guardie di Hope.
Il ragazzo fiamma rosso ha combattuto bene.
Io non ho fatto nulla, ho solo aperto la porta principale ed ucciso le guardie.
La tortura per il ragazzo l'ha scelta ed eseguita Rouge.
Lightin ha solo consumato le anime ed ucciso Marina, basta.
Ora sono a casa mia.
Una piccola casetta, nulla di speciale, una camera, un bagno ed una cucina.
Vivo da sola.
Lancio i coltelli sul tavolo e mi dirigo verso il frigo.
Lo apro ed è deprimente vedere il vuoto che vi regna.
Chiudo il frigo e vado a farmi la doccia.
Io lato negativo di vivere da sola è che non hai nessuno con cui parlare.
Mi cambio, buttando in lavatrice la tuta di pelle, ed indosso un semplice vestito nero.
Un paio di stivali ed un coltello nella borsa e sono pronta per uscire.
Chiudo la porta di casa e cammino per la "cittadina".
Questa è la zona della città riservata ai favoriti di Lightin e alle prigioni.
Cammino per strada serenamente mentre uno spiraglio di felicità si apre sul mio viso.
Qui non devo sempre di venire giudicata o presa in giro.
Entro nel mi locale abituale.
È pieno e tutti i tavoli sono occupati.
Mi dirigo verso il bancone del bar e lì sorriso nel vedere una scena piuttosto particolare.
Mil, il barista, sta litigando con una dei nuovi arrivati.
Lei sembra un ibrido...ma non ci giurerei.
"Ho detto che voglio una birra e tu mi darai una birra!" Urla lei.
Ha una voce melodiosa e cristallina.
Sembra fatta d'acqua, il corpo è firmato da correnti e piccole bolle.
I capelli sono onde che si ritraggono e si schiantano su un muro invisibile  all'infinito.
Non ha pupille o iridi, solo due specchi bianchi.
Non ha ancora addosso l'armatura, immagino sia una guaritrice.
" Non servo alcolici ai minorenni" urla Mil di rimando.
Il vero vecchio Mil, all'inizio era uno dei principali informatori di Lightin, poi è diventato il suo rifinitore ed ora, a 67 anni, lavora nel locale più famoso della zona altolocata della città.
" Non me ne frega un cazzo! Dammi quella benedetta bitlrra o giuro che di te rimarranno solo le cervello!" E la ragazza estrae quella che sembra una spada di corallo rosso.
Mil sa che se venisse ucciso non fregherebbe niente a Lightin.
Quindi lentamente passa la birra alla ragazza.
La apre con i denti, mentre mette via la spada.
"Grazie" ed esce dal locale.
"Ehy Sam, piaciuto lo spettacolo?" Mi chiede Mil sarcastico.
"Dovresti evitare di farti minacciare di morte ogni sera" dico sedendosi mentre lui mi passa un bicchiere di Maionese.
"E poi che divertimento ci sarebbe?" Sta ridendo sereno.
Non me la sento di dargli la brutta notizia.
Ma so che se non lo farò io non lo farà nessuno.
"Mil..." lo chiamo per interrompere la sua risata.
Lui di colpo si fa serio.
"...abbiamo trovato tua figlia, Marie è viva" dici lentamente, scandendo quel nome agrodolce.

Buon salve a tutti!
Vi informo che da ora pubblicherò una volta alla settimana causa scuola.
Tanto LOVE a tutti!

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