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Pov's Alicia
Luogo: campus

Morale della favola? Adesso mi hanno eletta come "capo".
... Capo...
Suona strano se associato al mio nome...
Esattamente come eroina, salvatrice, nuova speranza...
Sono tornata nella mia stanza e guardo la mia mano come se fosse un artefatto alieno.
Sul palmo luccica una stella bianca, simbolo della protezione di Neris.
Unik mi ha assicurato che una volta tornati alla clinica chiederà a David di darmi anche la benedizione di Nefiti.
Non ho nessun nuovo potere o abilità, niente che mi renda speciale, sono ancora me stessa.
Sento un bussare frenetico alla porta e mi alzo dal letto, andando ad aprirla.
Mi ritrovo davanti Annabelle, il viso rigato dalle lacrime e del sangue che le cola dal petto, il camice sporco anch'esso e la maglia squarciata.
"V-va bene... Voglio andarmene..." sussurra prima di scattare verso di me e abbracciarmi.
"Va bene... Calmati adesso, ci penseremo più tardi ma adesso devi calmarti" le dissi con calma, stringendola a me e chiudendo la porta.
Lei continua a piangere, appoggiando la testa alla mia spalla e con ogni probabilità imbrattandomi l'uniforme di sangue.
Ma sinceramente non mi importa, sono più interessata a tenerla al... Sicuro... Credo...
La stringo a me e le accarezzo con delicatezza la schiena e i capelli sciolti.
Anche la schiena è coperta di sangue, ma sembra che sia solo sporca non come il petto.
Continuo ad accarezzarla con lentezza per una ventina di minuti, fino a quando non la sento rilasarsi leggermente e mi scosto leggermente da lei, guardandola.
"Puoi restare qui se vuoi, ormai è quasi ora di cena, ti porteremo qualcosa dalla mensa così non dovrai uscire... Stanotte ne parleremo con gli altri, così potremo organizzarci, va bene?" le chiedo mentre osservo i suoi occhi.
Sembra che in qualche modo quello blu risplenda mentre quello rosso pare coperto da un velo, come giardare un paesaggio nebbioso.
Lei annuisce e mi abbraccia nuovamente.
Sorrido leggermente e la conduco con delicatezza nel letto di Cecilia.
James mi ha gia detto che dopo il ritorno al campus di Annabelle e Regna, Pixel e Cecilia hanno decido di andarsene dal campus.
Fosse così semplice... Noi dobbiamo far cambiare dimensione a Annie, non basta allontanarla dal campus.
Bron ci ha riferito che Errin ha il controllo totale della dimensione, esattamente come la dottoressa B ha il controllo della clinica
Adesso sono beramente interessata a conoscere questa dottoressa.
Quando ho chiesto informazioni a Lai, lei si è limitata a dirmi che non è un tipo raccomandabile per poi chiudersi nel silenzio.
È orribile essere scelta come eroe ma non sapere quasi nulla...

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Gospel's pov
Luogo: clinica, giardino delle anime

Questo posto sembra così pacifico...
Sfioro uno dei tanti fiori colorati che affollano questo splendido giardino.
L'unico rumore è quello dell'acqua nella fontana, nient'altro.
Mi piace questo posto, ma trovo agghiacciante dover venire qui ogni volta che devo prendere una decisione importante, forse le anime di tutte le persone morte in questa stanza mi aiutano... Forse...
Ho... Abbiamo convinto Nebula a chiedere qualcos'altro al posto di Unik e lei ha chiesto una delle poche cose che non possiamo darle, l'anima di odio.
È incredibile come proprio una delle fiamme di Hope sia riuscita a renderla pura, quasi impossibile.
"Generale!" mi chiama una voce alle mie spalle.
Ero così persa nei miei pensieri che non ho sentito il sibilo della porta che si apriva.
Mi volto e sorrido nel vedere Hope che mi vieme incontro con un'altra scheletra.
Credo si chiami Vision, ma è da tanto che non la vedo e ho molti impegni e nomi da ricordare.
"Hope, cosa succede?" le chiedo tentando di sembrare tranquilla mentre osservo Vision.
Non è vestita come suo solito, sembrano vestiti fa uomo, forse di un'altra dimensione...
"Una delle mie fiamme, Vision, è tornata da una missione dopo essere stata imprigionata e... Ha incontrato una persona" mi riferisce Hope facendo cenno a Vision di avvicinarsi.
Vision scosta il grezzo mantello grigio e rivela un sacco nero legato al fianco.
Con qualche veloce movimento slega il sacco e me lo tende, chinando leggermente la testa.
Afferro il sacco e per un attimo mi aspetto di sentire il clagore metallico della mia armatura, ma non sento nulla.
Impossibile sentire il suono di piastre d'oro che battono su se stesse, se indosso solo un'uniforme color oro spento.
Apro velocemente il sacco ed estraggo una faretra nera piena di frecce d'oro.
Mi congelo quando guardo da più vicino le frecce.
Ogni punta luccica di sangue nero, sangue che conosco bene.
"Da chi hai preso queste frecce?" chiedo mentre ne estraggo una per osservarla meglio.
Passo la faretra contenente le altre frecce a Hope mentre guardo il sangue nero che scivola lungo la punta e l'asta d'oro.
Quanto sangue versato per un arma che non sapevano di star contribuendo a creare...
Sposto lo sguardo dalla freccia, non posso permettermi di avere altri fantasmi, devo pensare ai vivi, non ai morti.
Ridò la freccia a Hope, la quale la rimette nella faretra ed questa stessa nel sacco.
"Chi volete rendere un... Eroe? Ogni favola ha bisogno di un eroe..." sussurro tornando a guardare i fiori.
Possibile che ogni cosa in questo posto significa morte?
"Pensavamo a... Alicia, è una fiamma ben voluta, molti credono che sia grazie a lei che Nebula è scomparsa dalle scene... Ha una buona fama fra i soldati e i sopravvissuti..." mi risponde Hope.
"E che Alicia sia... Ma devo farvi vedere una cosa prima che vi possiate riposare" dico togliendo lo sguardo dai fiori e dirigendomi a passo sicuro verso una delle porte nascoste nelle pareti.
Non ci vuole molto ad arrivare alla sala dei monitor dopo aver sorpassato quella soglia invisibile.
Per una volta sorrido entrando, ci sono nuovi schermi, nuove luci in quella sala buia, nuova speranza.
"Ne abbiamo persa solo una ma oggi sono arrivati alla clinica due autobus di 12 persone l'uno pieni di ragazzi, uomini, donne, bambini, mostri, ibridi e anche un semidio!" dico sorridendo e voltandomi per osservare le loro reazioni.
Un leggero sorriso increspa l'espressione di Vision, mentre Hope è più seria, forse ancora più di prima.
Per lei ogni vita è preziosa, ogni anima è un piccolo pezzo necessario per un più grande progetto, ogni mente è una nuova speranza... E lei è fatta di speranza dopotutto.
"Chi... Chi è il defunto?" chiede Hope, avvicinandosi agli schermi per tentare di carpire quell'informazione da sola, ma non credo ci riuscirà, non ha mai voluto imparare gli schemi della clinica.
"... Era una dei tuoi" dico apaticamente, anche se internamente temo la sua reazione.
"Il suo nome, voglio sapere il suo nome" dice lei, la voce fredda anche se sento una sottile elettricità passare attraverso noi tre.
Vision è a disagio e allo stesso tempo rigida, dopotutto anche lei conosceva questa ragazza, vorrei poter dire lo stesso.
"Dai file che ho controllato in seguito alla sua morte, si chiamava Chara, dell'universo B190, alias Revenger o solo R"
Om effetti mi dispiace non aver mai conosciuto bene questa ragazza, l'ho solo vista al metting con i generali e poi l'ho mandata in missione, senza sapere la sua storia o perché combattesse.
L'ho fatto e basta.
Hope si stringe le braccia al petto e inizia a piangere, lacrime verde chiaro le rigano il viso.
Vision rimane congelata prr qualche secondo al suo posto, per poi andare vicino a Hope e abbracciarla con dolcezza.
Sembrano amiche, molto... Forse quasi una famiglia...
Le vedo abbracciarsi con forza mentre Hope continua a piangere e Vision che si sforza di non farlo.
Mi dispiace per loro, ma Revenger è morta come un eroina, avrebbe reso orgogliosa Hope se fosse stata presente.
"Un'altra... Un'altra della nostra famiglia se ne è andata..." sussurra Vision alla compagna.
Ed è in questi momenti in cui non posso fare a meno di chiedermi se vale la pena fare tutto questo... se vale la pena di affrontare questa guerra...

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