Parte 5

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Mia mamma si fermò in una piccola pausa guardandomi negli occhi, la tensione che provo è indescrivibile. Sentendomi come se il tempo si fermasse, vivendo piccoli secondi come se fossero eterni. 

<< Hai finalmente concluso i corsi di recupero in inglese >> continua d'un tratto tenendo un tono calmo e quasi troppo lento che aumenta la mia curiosità << E lo parli quasi perfettamente, giusto?>>

<<S-si, dopo le chiacchierate con zio Alber con Skype penso di si>> rispondo titubante non capendo dove porterà questo discorso.
Mentalmente ridacchio pensando allo zio, vive là, in Inghilterra, e nonostante la distanza è impossibile non volergli bene. Quando ero piccola veniva spesso a trovarci ma per il suo lavoro ora non può più, almeno è questo quello che dice, ma io sono per la teoria che ha solo paura di volare.  

<< E' stata un idea di tuo zio, per completare il tuo percorso linguistico e pensiamo che sia un ottima opportunità>> continua massaggiandosi nervosamente le mani e tutti questi giri di parole mi fanno pensare a una possibilità.

<<Vuoi dire che...>> provo a tentare di dire ma non mi lascia finire la frase che mi precede dicendomi

<< Andrai a Londra, starai la fino alla conclusione del quadrimestre e poi tornerai indietro. La scuola è già organizzata devi fare solo le valige, parti Sabato>> quando finisce di parlare rimango stupefatta. Le emozioni negative mi abbandonano e lasciano spazio alla felicità. Mi alzo e la vado ad abbracciare ringraziandola abbandonandomi all'euforia.

<< Figurati ti farà bene, ultimamente sei strana e penso sia dovuto allo studio. Cambiare aria ti farà bene>> queste sue parole mi riportano con i piedi per terra. Nemmeno lei, mia madre, ha capito che non è per la scuola ma non gliene faccio una colpa sono io che sono troppo chiusa e non gli parlo di queste cose; ma gli altri, che scusa hanno, sanno cosa è successo nonostante ciò nessuno sembra capire, eppure se mi guardo allo specchio vedo tutta la falsità che mi porto dietro.
I soliti discorsi e le solite domande mi tolgono parte della gioia ma non voglio rovinare il momento e fingendo un sorriso e torno a mangiare.

Inizio a preparare le valigie e più ci penso più non mi sembra vero che tra quattro giorni, quattro stupidi giorni è andrò via da questa città, dall'Italia. Non credo che una volta arrivata là riuscirò ad abbandonare la malinconia, a riformare la mia anima, ma sono convinta che mi aiuterà a capire meglio tutto quanto. Quando ci allontaniamo da qualcuno o da qualcosa capiamo cosa abbiamo perso e cosa vogliamo. Ci sentiamo un altra persona, incompleti e penso che anche adesso valga questa regola, arrivata là capirò cosa mi manca.

Prendo una sedia e tirò giù la mia valigia verde acqua da sopra l'armadio e la appoggio di fianco al letto. Sposto il pigiama sotto al cuscino e rifaccio il letto in malo modo per poi appoggiarci sopra la valigia aperta e a inserire "ordinatamente" i vestiti. Penso di aver inserito tutto il necessario al completamento di due valige, una delle quali ha dentro quasi solo scarpe dal momento che occupano buona parte dello spazio.
Scendo in salotto e, dopo aver preso un bicchiere d'acqua , mi siedo sul divano accendendo la televisione cambiando continuamente canale: il primo canale riguarda le notizie meteo, il secondo cartoni animati ma non piacendomi cambio di nuovo. Finchè premo ripetutamente il pulsante sento una voce femminile dire << LA FAMIGLIA RICHARDSON E'>> incuriosita torno indietro ad ascoltare

<< Il figlio minore sembra voler entrare nel brutto giro, la famiglia però cerca disperatamente di coprire questo fatto ma discussioni recenti vengono riprese dai paparazzi>> sullo schermo appaiono foto raffigurante una signora e suo figlio che discutono animamente mentre altre il figlio che discute con quelli che penso siano i fratelli. Cambio di nuovo canale. 

Non capisco le persone che si drogano per divertimento, non riesco a capire cosa ci trovano di bello nel rovinarsi la vita; è vero magari all'inizio potrà essere bello ma andando avanti negli anni avranno solo problemi. Mi dispiace invece per quelli che lo fanno per sentirsi vivi. Deve essere brutto non trovarsi così tanto nel mondo da essere costretti a fare uno di sostanze per scappare dalla realtà, per riuscire a vivere. Ho sentito ancora notizie di quel ragazzo è figlio di due importanti pilastri della società inglese Victoria Richardson e Davie Richardoson, non conosco cosa lo abbia spinto a voler entrare in un brutto giro ma sono certa che non sia per divertimento.   

Mi addormento così, davanti a quella televisione accesa a pensare se anche il mio vuoto mi spingesse in quel tunnel. Non so cosa accadrà, non so se la crepa nel mio petto mi risucchierà in una voragine, non so se qualcuno riuscirà mai a capire tutto questo.

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