Parte 29

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Entro nella camera togliendomi le scarpe ed appoggiandole fuori dalla porta.
<< Buon pomeriggio Maggie>> saluto allegra avvicinandomi al letto dove la signora anziana si sta alzando ed infilandosi le pantofole rialzate color panna. 
<< Gabriella! Come stai, cara?>> 

<< Benissimo, ho appena finito la mia prima settimana di scuola londinese>> rispondo sfoggiando un sorriso 
<< E' per questo che sei così felice?>> mi chiede avvicinandosi
<< Anche. Sai ho conosciuto due ragazze fantastiche>> dico aiutandola a camminare 
<< Lo sapevo>> esclama felice << E come sono?>>
<< Davvero simpatiche, sono molto sorridenti ma le incontro solo nei corridoi e tra una lezione e l'altra, non siamo in classe insieme>> 

<< Invece la tua classe? Come è?>> chiede sedendosi sulla poltrona.
<< Sono molto precisi, ci sono molti figli di "pezzi grossi". Ma non penso di riuscire a farci conoscenza sono troppo "perfetti". Comunque è una bella classe, non è troppo chiassosa>>
<< Capisco>> la graziosa signora viene interrotta da mio zio che bussa alla porta già aperta.

<<Oh grazie Albert, avevo proprio voglia di un bel te caldo! Appoggia pure sul tavolino.>>
<<Certo signora>> annuisce per poi fare come detto da Maggie.
<<  Gabriella, vuoi del te? >> mi chiede cortese la donna anziana 
<< No grazie>> respingo l'offerta 
<<Allora è tutto, puoi andare e ringrazia Clara da parte mia >> 
<<D'accordo signora>> risponde cortese mio zio per poi scomparire.
<<Scusa se ti chiedo, potresti avvicinare il tavolino?>> domanda Maggie 
<<Certamente>> dico alzandomi e spostando il vassoio sul comodino per poi trascinare il tavolino vicino alla signora. Infine ci rimetto il vassoio contenente la tazza con il cucchiaino e il piattino, la teiera e lo zucchero. L'anziana signora mi ringrazia di nuovo iniziano a servirsi.  Avvicino la sedia, ormai solita ad usarla finché Maggiemi chiede sorridendo.

<< Quindi ti piace la scuola?>> mi chiede Maggie sorridendo. La posizione seduta sulla poltrona, la luce fioca fredda che entra dalla finestra e l'arredamento della camera le regala la tipica aria di signora inglese che trasmettono i libri e i film.
<< Moltissimo, le sono davvero grata>> sorrido di ricambio
<<Non ringraziarmi, tu hai portato una nuova luce in questa casa e soprattutto mi hai regalato un sorriso>> dice prendendomi le mani. Rimango immobile: sorpresa, confusa, commossa.
<< Sei ancora a galla, riemergi per sempre e non smettere mai di volare e di portare la tua luce  a tutti>> senza accorgermene la vista si offusca e una lacrima ribelle attraversa la guancia destra. Maggie ridacchia guardandomi, contagiata dalla piccola risata con il gomito della felpa grigia mi asciugo la guancia e gli occhi.
<< Rimani cosi, d'accordo? >> chiede con occhi pieni di luce
<< Promesso>> dico dopo un sospiro

° 

<< Così ti piace la musica?>> mi chiede Miles all'improvviso apro gli occhi sorpresa e alternando lo sguardo tra lui e la stanza rimango interdetta su cosa rispondere, ma più che altro non capivo cosa gli avesse evocato la domanda. Era appena finita la ricreazione, niente di quello che penso potrebbe collegarsi ad una domanda simile.
<< Si>> la sua deduzione era molto acuta, non avevamo mai accennato a parlare di musica e non credo che qualcosa di me faccia vedere la mia passione per quest'ultima.
<< Quale ascolti? >>
<< Quella che mi piace..>> alzai lo sguardo pensando a cosa rispondere ma mi fermò prima divertito 
<< Non quale ti piace, ma quale ascolti>> si spiegò immergendo il suo sguardo nel mio.

Tutto il tempo, per me, si fermò. Troppi idee e pensieri correvano veloci nella mia testa.
Nessuno faceva domande simili, nessuno faceva domande che si avvicinassero così tanto alle mie. Nessuno metteva un chiaro significato alle parole. Ma nessuno metteva questo significato nella musica. Ma lui lo aveva appena fatto. 
A occhi esterni e orecchie poco acute, questa frase, non gli avrebbe dato da pensare diversamente. Ma io, immersa nella faccenda, capivo: non era come gli altri, ma questo già lo sapevo, era attento e forse fragile alle parole. Con quella frase mi chiedeva si che musica mi piacesse, ma quale ascoltavo. Quale prestavo attenzione al testo e alle emozioni che trasmettevano. Forse neanche era questo lo scopo della sua domanda, forse era tutt'altro. Ma a me trasmetteva questo: una sensibilità sua verso le parole. 
Idee su idee si accavallavano come per arrivare per prime ed una di queste riuscì a scavalcare tutte: se, come diceva Meggie, potevo aiutare e spingere le persone a tornare a galla forse potrei farlo. Fare diventare la musica le ali del ragazzo al mio fianco, forse potevo salvarlo nonostante non sapevo da chi e da cosa.  

<<Quella con un significato>> dissi senza pensarci troppo, finchè elaboravo ancora bene i pensieri 
<< Inteligente>> disse cercando di trattenere un sorriso << E quali..>> lo interrompo prima che finisca la frase.
<< Ascolto un po' di tutto. Da quella classica a quella contemporanea>> 
<<Classica?>> mi chiede ridacchiando e appoggiandosi di lato alla sedia << Tipo Beethoven, Bach...>>
<< Si, è strana come cosa?>> chiedo leggermente in imbarazzo e abbassando la testa. Uno dei più grandi solchi tra me e le altre persone era ed è questo, gusti diversi, continuare a vedere e a sentire la bellezza delle cose passate, spesso dimenticate 

<<No, è bella musica. Ma non si incontra tutti i giorni gente che la ascolta, soprattutto di questi tempi>> disse alzandomi leggermente la testa con l'indice mettendomi in soggezione, come accorgendosi del gesto fatto, ritrasse velocemente la mano e incominciando a parlare << Mentre canzoni più recenti?>> 

<<Oh, conosci "Something Just Like This" dei The Chainsmokers>> chiedo dicendo la prima canzone con un significato bellissimo .
<<Certo ha fatto un grande successo anche qui, ma non la ho ascoltato molto>> 
<<An, bhe magari ne riparliamo dopo è arrivata la professoressa>> sorrido per poi concentrarmi sul foglio a me davanti provando a pensare a qualcosa. Mi sorprende, però, nella mia testa nessuna osservazione si fa viva. Un nuovo vuoto compare nella mia testa risucchiandomi, facendomi chiedere se sarà positivo o negativo.

°

<< Gabriella aspetta! >> urla una voce alle mie spalle

<< Qualcuno ti cerca>> sorride Eleonor maliziosa io, Margharet si gira per vedere chi è ma prima che possa farlo anche io, la ragazza bionda prende l'amica per un braccio incitandola <<Marghe, dobbiamo andare. Ciao Gabriella, ci vediamo>> infine si allontanano a passo svelto.

<< Strano, molto strano>> dico a me stessa per poi voltarmi e vedere Miles che in pochi passi mi raggiunge.
<<La professoressa di scienze mi ha fermato un attimo>> mi spiega grattandosi la nuca, io annuisco non capendo perchè mi ha fermata.

<<Si, io stavo parlando con.. con due ragazze>> dico toccandomi l'orecchio. Miles guarda alle mie spalle per poi alzare gli occhi al cielo e scuotere leggermente la testa   

<< Strano, molto strano>> ripeto più a me stessa che a lui facendo un passo all'indietro. Il ragazzo di fronte a me mi guarda e scattando in avanti toglie si avvicina maggiormente penetrando con gli occhi nei miei. Per poi a voce bassa dire
<<Nella mitologia greca, Achille era un semidio con un unico punto debole: il tallone. La sua armatura era fatta di oro. Anche Ercole era un semidio figlio di Zeus, il cui super potere era la forza. Spiderman ha l'abilità di sparare ragnatele dai suoi polsi e controllare la loro traiettoria. Batman spesso sconfigge i suoi nemici prendendoli a pugni.>>
Lo guardo confusa e non capendo nè di cosa nè perchè sta parlando di mitologia.
<<   Nell'inedito, Martin parla di miti e leggende come Ercole, Achille, Superman e Batman, esprimendo il suo rammarico di non poter essere come loro. Ma la sua dolce metà "lo consola" dicendogli che non gli interessa una persona dai super-poteri, bensì un uomo che le stia accanto, che la ami e su cui possa contare.>>

<<La hai ascoltata?>> chiedo confusa, perchè dovrebbe averlo fatto 

<<Nell'inedito, si parla di come miti e leggende esprimendo il di non poter essere come loro. Ma, nella canzone la sua dolce metà "lo consola" dicendogli che non gli interessa una persona dai super-poteri, bensì un uomo che le stia accanto, che la ami e su cui possa contare>> continua Miles <<Quello che non capisco è perchè la ascolti>> 
<<Tutti vorrebbero essere dei super eroi, avere delle capacità superiori per riuscire a far andare bene almeno una cosa>> cerco di spiegarmi
<< Per non sentirsi del tutto inutili, che qualcosa in noi è speciale>> conclude al posto mio ma aggiungendo << Ma non è l'unico significato della canzone, lo sai. Vuoi qualcuno accanto>> 
Immobile non sapendo cosa fare, lui ha fatto tutto. Ha ascoltato una canzone e il suo significato solo per capire perchè a me interessava. Ma è riuscito anche a cogliere le emozioni che risvegliava in me non fermandosi al prima cosa. Spesso invece gli altri lo fanno, si stoppano appena pensano di aver capito. Ma c'è qualcosa in fondo, qualcosa che tutti teniamo seppellito sotto la parte più importante di noi quella che da una ragione a tutto: quella che io ho sempre visto nelle altre persone. Miles ha fatto lo stesso ha cercato la parte più profonda, ma perchè.

<< Cosa>>

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