Parte 36

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«No» gli rispondo trattenendo la nota di curiosità per me, abbasso invece gli occhi sentendo il suo dolore riempire il mio petto:« Questo non lo sapevo».
Più volte, da quando ho scoperto chi è realmente, ho immaginato e sperato che Miles sapesse suonare uno strumento e, visto il rango elevato della sua famiglia, classico. La curiosità mi mangia, voglio comprendere il suo mondo più di quanto ho mai voluto non domandandomi come mai perchè la determinazione copre le domande: «Come mai non suoni più?».

Miles sorride amaramente guardando verso il basso con il dolore che trapela dallo sguardo: «Non mi sono mai piaciuti Bach o Beethoven».
Successivamente nota l'evidente divertimento nel mio sguardo perciò, confuso, domanda: «Lo trovi divertente?»,
In tutti questi anni ad osservare le persone ho capito che nei momenti più tesi sdrammatizzare il dolore aiuta a non ingigantire il male, spesso vediamo tutto più grande di quel che è accumulando tutti i litigi e le controverse impedendo alla rabbia di dissolversi.

«Un po'» ammetto alzando leggermente gli angoli della bocca e continuando con in chiave di ironia: « Lo sai che non esiste solo la musica classica vero? ».

«Spiritosa» risponde sarcastico: «Non mi ispira comunque». Vedo i suoi pugni stringersi e il fiato farsi pesante, mi stupisco della sua reazione ma non voglio dargli peso, non ora.
«D'accordo» lo assecondo alzando le spalle, mi volto dandogli le spalle e sedendomi sulla piccola panca nera del piano. Appoggio delicatamente le mani sopra osservando lo spartito che conosco a memoria e prima di dare via alla melodia prendo il respiro e chiudo gli occhi.
Le prime note iniziano a vibrare nella stanza mentre io inizio a parlare: «Sai, La musica è sempre stata la mia unica ancora, il salvagente che impedisse di farmi affogare nel vuoto, il sostegno che mi teneva in equilibrio sulla corda della vita».

Socchiudo a lui la porta della mia mente così confusa, so che forse lo aiuterebbe, spero che lo aiuterebbe.
Sento il respiro di Miles fermarsi per alcuni secondi e poi ritrovarlo al mio fianco. Le mani continuano a scorrere sui tasti bianchi e neri mentre con la mia anima parla: «Ascoltando e imparando i testi se necessario, solo per fuggire dalla monotonia dei giorni. Passando dai ritmi più cupi a quelli più allegri».

Lo sento, il suo sguardo, mi volto verso di lui per immergermi ancora una volta in quel mare nero dei suoi occhi nei quali c'è un'qualcosa che però non riesco a decifrare.

«E per tutti i generi intendo anche i Queen o gli AC/DC» dico infine per farlo sorridere e vedendo che lo fa smetto di suonare all'improvviso come se i tasti mi avessero dato una scossa. Mi alzo, lasciandolo seduto da solo mentre lo guardo dall'alto. Non dico niente, ora preferisco io silenzio alle parole.
Dopo secondi indefiniti Miles si volta verso il pianoforte osservandolo perso nei pensieri. Ora decido di andarmene, cammino verso la porta e quando mi trovo sotto di essa il ragazzo interrompe il silenzio: « Sei una ragazza strana».

Sorrido, anche se non lo può vedere e rispondo tranquillamente: «Lo so» e successivamente esco.
Non me ne vado del tutto, mi appoggio al muro con la testa all'indietro confusa dalle nostre azioni. Ma, d'un tratto, il dolce suono dello strumento inizia a spargersi nell'aria facendomi capire che tutte le mie parole sono servite. Sorrido ancora riconoscendo la melodia scritta suoi fogli pentagrammati che prima suonavo.

Mi stupisco, scostandomi da muro sentendo la voce di Miles iniziare a intonare i primi versi:
«E' stata una lunga giornata senza di te amico mio (It's been a long day without you my friend)
E ti racconterò tutto quando ti rivedrò (And I'll tell you all about it when I see you again)
Ne abbiamo fatta di strada da dove siamo partiti (We've come a long way from where we began)
Oh ti racconterò tutto quando ti rivedrò (Oh I'll tell you all about it when I see you again)
Quando ti rivedrò (When I see you again)»...

Sento, solo ora, chiaramente la vera voce del ragazzo: non la solita cupa e monotona ma quella con lo stesso suono di quando ride abbandonando dietro di sè il buio. Cosí armoniosa e dolce ed allo stesso tempo quella di ragazzo maturo.
Quando avevo visto avevo visto lo spartito, appoggiato al piano, avevo intuito che sarebbe stata perfetta per lui, sapevo che l'avrebbe letta e involontariamente ascoltata e capita scolpendone le parole nella mente per poi rifletterci in tranquillità. Speravo tutto questo ma non avevo sfiorato nemmeno lontanamente l'idea che l'avrebbe cantata.

Sorrido un'altra volta prima di andarmene definitivamente, per quanto vorrei rimanere ad ascoltarmi devo lasciarlo, da solo, nel suo mondo.

°

«Tu!» tuona una voce alle mie spalle facendomi sobbalzare, spengo velocemente la musica e mi giro verso la porta per capire di chi si tratti. Respiro profondamente per rilassarmi una volta riconosciute le due figure di Margharet e di Eleonor.

«Potete evitare di farmi morire?!» dico a voce alta con un tono di ironia unito a quello antipatico per poi eseguire con più precisione i passi allo specchio, ma la concentrazione non vuole farsi sentire e il senso di colpa inizia a farsi strada nella mia mente. Mi siedo sul pavimento frustrata e mi scuso a testa bassa.
«Tutto bene?» chiede Eleonor preoccupata e prendendo posto al mio fianco.

"No, non va bene per niente. Aggiusto gli altri con i miei pezzi ma nessuno aggiusta me, mi concentro su tutto tranne per scappare alle mie scelte." purtroppo non ho la forza ed il coraggio per dire davvero queste parole che formano un nodo alla mia gola ed a stento riesco a scuotere la testa ed a rispondere con un sorriso tirato: «Non esattamente».

«Sappiamo di Sharon» mi informa Eleonor, sorrido amaramente da un lato sono stupita di come le voci girano velocemente in questa scuola ma dall'altro sono delusa da me stessa: Sharon è solo una goccia che fa traboccare il vaso.

«Va tutto bene, anzi puoi fare pubblicità alla squadra così» cerca di consolarmi Margharet. Effettivamente non avevo mai pensato e guardato questo aspetto, decido di agire e di intraprendere una strada che non avrei mai seguito: quella dell'istinto.

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Eccomi! la storia procede, cosa pensate che accadrà?
Scusate per la lunga pausa, ma ora torno più attiva che mai.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 06, 2018 ⏰

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