Parte 16

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<< Buongiorno>> saluto cordialmente dopo che zio Albert ha chiuso la porta dopo essere uscito, tenendo fisso lo sguardo sulla figura seduta su una poltrona bianca. Dopodichè guardo attentamente la camera da letto nella quale mi trovo e non posso fare a meno di rimanere stupita. 

La stanza rettangolare è abbellita da pareti coperte con la carta da parati a fiori su uno sfondo rosellino pallido se non pastello, sulla parete di fondo un letto a due piazze ed a baldacchino bianco ha delle lenzuola che richiamano il colore della parete. Al centro della stanza due poltrone con un tavolino sono disposte davanti ad un camino in mattoncini rossi. Armadi e librerie occupano gli spazi vuoti ma ciò che richiama la mia attenzione è un vecchio pianoforte appoggiato alla parete tra due piccoli scaffali. La stanza è ben illuminata, ma la luce gialla soffusa è accesa visto che il cielo non mostra i caldi raggi solari, quelle finestre sono le stesse. Una di quelle, la centrale, era la stessa che prima mostrava quell'ombra.

<< Buongiorno>> disse con voce tremolante e indicandomi con la mano la poltroncina davanti a lei. Sorrido guardando la vecchia signora nella sua vestaglia a fiori, deve avere una passione per questi, i capelli bianchi devono essere abbastanza lunghi poichè sono raccolti in un  disordinato chignon sulla nuca. La pelle chiara e rugosa fa risaltare i suoi occhi verdastri, lo sguardo dolce e premuroso è in contrasto con la bocca che non è aperta in un sorriso. 

Cala il silenzio, mi guardo intorno sentendomi leggermente a disagio e il suo sguardo esaminarmi attentamente. In pochi secondi il mio sguardo si ferma sul tavolino dove un libro attira la mia attenzione.

<< Me lo aveva regalato mio marito al matrimonio>> dice con voce ferma, quasi tesa 

<< "La guerra, la morte, i malanni stanno in agguato contro l'amore, facendolo istantaneo come un suono, fugace come un'ombra, breve come un sogno, veloce come un lampo che nella notte buia in un baleno rivela cielo e terra e, prima che si sia potuto dir «Guarda!», è inghiottito dalle tenebre. Tanto presto quel che risplende è pronto a sparire." >> dico sospirando e rivolgendole un sorriso<< Questa penso sia una delle frasi migliori che abbia letto>>

<< Già, lo penso anche io>> dice con voce più rilassata alzando leggermente i lati della bocca << Quindi tu sei la nipote di Albert, come ti chiami? >>

<< Si, mi chiamo Gabriella>> le tendo la mano. La sua mano calda stringe la mia con poca forza

 << Maggie>>

<< Vuole che glielo legga?>> chiedo vedendo che inizia a calare il silenzio 

<< Grazie, non ho più l'età per leggerlo>> afferma annuendo leggermente.

Prendo il libro tra le mani e con cura lo apro alla prima pagina e comincio a leggere

<<Oh bella Ippolita, l'ora delle nostre nozze s'avvicina con passo veloce. Quattro giorni lieti ancora e sorgerà la luna nuova. Ma con quanta lentezza cala questa vecchia luna! Essa ritarda l'appagamento dei miei desideri, come matrigna, o ricca vedova, che, indugiando a morire, il retaggio assottiglia dell'erede....

Ogni parola che leggo mi inserisco più in quella storia di Shakespeare tanto amata dalla vecchia signora, mi chiedo se è solo lei che abita in questa gigantesca casa.
Dopo due buone ore arriva Clara con un vassoio con la cena della signora Maggie che consiste in una minestrina, continuo a leggere per fare piacere a quella signora che mi sembra tanto sola, passa il tempo e si sono fatte le nove. Vedendo che si è addormentata chiudo delicatamente il libro e lo appoggio sul tavolino, le metto una copertina di lana che aveva sul letto per coprirla e vado verso la porta ma prima di chiuderla dietro di me dico

<< Buonanotte Maggie>>

°

<< Le piace molto>> dice la voce di Clara mentre entra nella cucina. 

Il mio sguardo si sposta dal paesaggio notturno che stavo ammirando dalla finestra

<< Davvero?>> chiedo leggermente spaesata. La vedo una così buona persona, sembra una di quelle anziane signore che potresti definirle "mamma".

<< Certo, di solito è più scontrosa. Di solito, nessuno può toccare il suo libro ad eccezione di una persona. Le piaci davvero molto>> mi sorride compiaciuta mentre pulisce il piano cucina

<< All'inizio la pensavo più dura ma le ho detto una frase del libro è si è praticamente sciolta>> faccio notare 

<< Devi averglielo ricordato >> mi fissa ma vedendo che non capisco continua << Suo marito, è morto quasi due anni fa>> si porta lo straccio al cuore come se un ricordo tornasse vivo nella sua mente.

<< Non lo sapevo, mi dispiace per la perdita>> 

Sono leggermente in imbarazzo per la cosa, non so mai come agire in questi casi e mi dispiace avere così poca esperienza

<< Era un grand'uomo sai? Di quelli che vale la pena conoscere: gentile, solare, energico e molto arzillo mi ricordo che aveva sempre un sorriso dipinto in volto. Prima abitavano, lui e la signora Maggie in una casa in campagna. Il loro era un esempio di vero amore, un amore eterno. Poi è morto di vecchiaia e per comodità vive qui>> mi spiega gentilmente

<<Deve essere stata una brutta perdita>> osservo 

<< Soprattutto molto dolorosa, per tutta la famiglia>>

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