Parte 14

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<< Aspetta sei inciampata sulla valigia di un ragazzo all'aeroporto?>> mi chiede con gli occhi spalancati

<< Mm..si?>>lo fisso con sguardo trovo e la mia risposta sembra più una domanda

<< sei inciampata sulla valigia di un ragazzo all'aeroporto? >> domanda più lentamente

<< Si...>> cerco di incitarlo a continuare a parlare. Non capisco questo ragazzo. Adam smette di asciugare le tazze e appoggia le mani sul bancone e spostandosi leggermente indietro   

<< Tu sei inciampata >> dice o domanda appoggiandosi sul bancone con i gomiti, non riesco a capire il suo tono, mi limito ad annuire

<< Sulla valigia di un ragazzo>> annuisco di nuovo

<< All'aeroporto>> conclude e io annuisco di nuovo, ammetto di guardarlo come se fosse pazzo ma non so cosa ci sia di strano. Questi inglesi....

<< Incredibile >> dice allontanandosi come se avesse avuto un illuminazione, poi riposa lo sguardo su di me e mi ripete << sei inciampata sulla valigia di un ragazzo all'aeroporto>> come se fosse la soluzione della vita 

<< Già, sai dove posso trovare un supermercato?>> gli chiedo nella speranza di cambiare argomento dopo aver pagato 

<< Certo, anzi..>> dice per poi indietreggiare e sporgersi a una porta dietro al bancone, strano non la avevo notata.

<<Collin vieni >> dice a voce alta, dalla porta si percepisce una risposta 

<< Non puoi fare tu>> Adam alza gli occhi al cielo e dopo essersi voltato verso di me mi mima con le labbra " Un secondo" annuisco come per dirli "si si tranquillo"

<< Devi accompagnare una ragazza al supermercato>> dice Adam 

<< Retifico, non puoi fare tu >> urla di nuovo la voce del ragazzo nel retro bar

<< La ragazza in questione....>> si gira verso di me e fa un sorriso << è inciampata sulla valigia di un ragazzo all'aeroporto >> Mi batto una mano sulla fronte, ci risiamo.

Come se avesse appena annunciato la fine del mondo un ragazzo spunta fuori dal retro appoggiandosi con le mani sugli stipiti della porta. Mi duole ammetterlo ma Collin è davvero carino: capelli color caramello e occhi nocciola molto chiaro, alto, abbastanza muscoloso ma non penso abbia la mia età forse la stessa di Adam.

<< Sei inciampata sulla valigia di un ragazzo all'aeroporto?>> mi domanda, annuisco << Allora, ti faccio vedere dov'è il supermercato>> 

<<Mm... certo >> dico alzandomi e salutando Adam. Collin è indubbiamente più strano di Adam, oppure loro sono normali e a me sfugge qualcosa...

<< Allora ragazza che è inciampata sulla valigia di un ragazzo all'aeroporto, come ti chiami?>> mi  domanda

<< Gabriella>> gli porgo la mano

<< Collin>> ricambia il gesto

Iniziamo a camminare senza dire altro e mi perdo a guardare le macchine sfrecciare sulla strada ben asfaltata, non so più cosa pensare mi sento come se la testa avesse esaurito i pensieri e ora mi trovo sola nella testa in un bianco senza limiti.

<< Quanti anni hai?>> mi chiede all'improvviso

<< Diciassette, te? >> domando perchè ormai anche il silenzio non è una novità, a queste parole il suo sguardo si illumina e la bocca gli si allarga in un sorriso

<< Diciotto>> mi risponde alzando la testa come fiero di se stesso

  << Mi spieghi cosa c'è di tanto interessante sul fatto che sono inciampata sulla valigia di un ragazzo all'aeroporto?? >> spero di capire qualcosa

<< Niente, sei solo inciampata sulla valigia di un ragazzo all'aeroporto>> scrolla le spalle

Da qui inizia una conversazione sul mio viaggio e dell'Italia in generale, ammetto che mi piace molto parlare del mio paese nativo. E' come far vedere un altro mondo alle persone, non saprei spiegarmi ma è bellissima la sensazione che si prova. 

Collin mi accompagna fino al supermercato e decide di aiutarmi a fare la spesa, ma prima di entrare indossa un paio di occhiali e alza il cappuccio, non do' importanza al gesto appena compiuto dal ragazzo al mio fianco ed entro. 

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