Parte 8

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Alzai lo sguardo e notai che una ragazza si stava dirigendo verso di me e in poco tempo prese una delle mie valigie per poi portarla a bordo dell'aereo. Gli interni erano molto eleganti e spaziosi, il pavimento era coperto da un tappeto blu che richiamava la stoffa usata per i sedili. Il corridoio centrale era abbastanza stretto e divideva lo spazio in due corsie da due posti ciascuna. Lo spazio delle valige era un portabagagli marroncino simile a quello utilizzato nei bus con la differenza che una anta gli chiudeva verticalmente. Le Hostess, molto giovani, andavano avanti e indietro aiutando i vari passeggeri che come me erano spaesati. Indossavano le tipiche divise che consistevano in una camicetta bianca, una gonna stretta blu come la giacca che accompagnava il tutto; i capelli erano tirati indietro in una coda ordinata.  

<< Grazie >> dissi rivolgendole un piccolo sorriso 

<< Figurati, quegli scalini sono tremendi per le valigie. Pensa che l'anno scorso volevo spedire una mail con una protesta e la mia idea di mettere una striscia liscia su cui passare la valigia>> mi disse felice, aveva un aria molto allegra e il mondo in cui lo disse mi fece ridacchiare anche perchè aveva un accento strano di sicuro non era del nord italia. 

<< In che posto sei che ti aiuto a metterle nel porta bagagli? >> mi domandò di nuovo 

<< Oh non c'è bisogno, davvero>> le risposi guardandomi intorno spaesata. Era tutto così nuovo, ricordo il primo viaggio che feci in aereo: io e la mia famiglia andammo a Barcellona. Riportai lo sguardo sulla ragazza castana davanti,  mi guardò con la aria di rimprovero. Non avevo scelta 

<< Fila 21 posto A >> 

La sua espressione si vivacizzò come se avesse ricevuto la notizia più bella del mondo e con fare esperto mi trascinò due file più avanti fino a raggiungere un paio di sedili. Sul porta bagagli il numero 21 risaltava mentre sul sedile intero all'aereo una piccola A era ricamata, lo stesso sul quello che dava sull'esterno con la differenza che su quello era scritta una B 

<< Devi viaggiare molto spesso se sai praticamente a memoria la disposizione dei posti>> osservai

<< Si, anche troppo a mio parere. Potrebbero farmi un abbonamento o il premio miglior cliente >>  scosse la testa ridacchiando la cosa mi contagiò << Questo è il tuo posto, passa la valigia la metto su>> si alzò sulle punte e con il mio aiuto la mise subito sopra.

<< Se lo posso chiedere, perchè viaggi così spesso?>>

<< Finite le medie mi sono trasferita da mia nonna in Inghilterra poichè i miei litigavano e non riuscivo a sopportarlo poi hanno messo fine alle loro faide. Quindi sono praticamente costretta a fare avanti e indietro quando c'è qualcosa di importante>> mi rispose tranquillamente scrollando le spalle e iniziando a prendere la seconda valigia.

<< Non sono impicciona, giuro, ma non mai pensato di ritrasferirti in Italia, evitando l'avanti e indietro continuo?>>

<< Tranquilla, mi piacciono le tue domande>> disse alzando gli angoli della bocca, poi continuò a parlare mentre sistemavamo la seconda valigia nel porta bagagli << Ho tutta la mia vita là e quella vecchia non mi manca affatto, star separati dai miei genitori non è troppo difficile. Ma soprattutto non potrei lasciare il mio ragazzo >> un altro sorriso illuminò il suo viso 

<< Ohhhh, ragazzo, questo spiega tutto>> Avevamo finito di sistemare le valigie così la ringraziai << Grazie mille, ti devo un favore. >> le sorrisi guardandola negli occhi. Erano molto belli, grandi e color nocciola mettevano in risalto la sua carnagione ancora abbronzata. I suoi capelli fini e lunghi ricadevano leggermente boccolosi sulla schiena; era anche abbastanza alta, forse qualche centimetro in meno di me. Indossava una felpa nera con il simbolo dell'alieno e dei jeans dello stesso colore.

<< A me basta che mi fai compagnia>> mi rispose sorridendo, il mio sguardo si fece confuso e lei sembrò accorgersene. Si mise una mano sul cuore e l'altra la sollevo come se per mettere in mostra un oggetto

<< Hai davanti ai tuoi occhi la tua vicina di posto, non altro che tua compagna di viaggio >> disse con tono serio per poi scoppiare a ridere, la segui. Era così solare e aperta, molto simpatica anche se non la conoscevo capivo perfettamente che nel suo entusiasmo c'era la voglia di rivedere delle persone, persone speciali.

<< Che bello, quindi tu sei dalla parte del finestrino?>> 

<< Esattamente>> 

Si sedette sul sedile leggermente storta appoggiando la schiena al muro del veicolo, mi sedetti anche io quando mi venne in mente che non sapevo ancora il nome della ragazza castana davanti ai miei occhi.

<<Non ci siamo ancora presentate>> Allungai la mano verso di lei << Piacere, io sono Gabriella>>

Lei sorrise e mi strinse la mano 

<< Piacere, Mariagrazia>>

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