2-WHAT?!

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Piano piano tutto il buio che Lyon vedeva si dissolse, sbadigliò sonoramente, la testa gli girava ancora.
Si guardò in torno...
<MA DOVE CACCHIO SONO FINITO?!>si chiese.
Si trovava in una camera da letto ampia, le pareti erano tendenti al bordò, la porta era di legno scuro, come tutto il resto del mobilio.
Nella camera c'era un'ampia libreria appoggiata sulla parete vicino alla porta, poi, nella parete opposta, era presente un grosso armadio è un comò con sopra un lungo specchio.
Nella parete di faccia al letto, quella vuota, c'erano due tende di seta bianche, che nascondevano un balconcino che dava verso l'esterno.
Il letto era a baldacchino, di legno, accuratamente intagliato con motivi simmetrici e ottocenteschi, il tessuto che serviva per ricoprire due lati del baldacchino era semitrasparente, tendente al bianco e ,in quel momento, era legato con due nastri rossi ai lati del baldacchino, in modo da far vedere cosa c'era nella camera.
Le lenzuola, i copricuscino e il copriletto erano di seta bianca mentre il piumone era di un bordò leggermente più acceso del colore delle pareti.
Il suo sguardo vagò per terra, notando così il pavimento ricoperto da uno strato di moquette bianca e all'apparenza, molto morbida.
Si girò di poco per ispezionare meglio il luogo dove si trovava è notò due comodini sempre in legno scuro e una sedia laccata di bianco, tra il comodino e la libreria.
Lyon era seduto sul letto con ancora le coperte sulle gambe, che teneva incrociate; ma la vera domanda che si poneva era...chi lo aveva portato lì?!?
Un brivido freddo percorse tutto il corpo del leone, dalla punta dei capelli, andando verso le gambe scemando, grazie al calore delle coperte.
Lyon fece per guardarsi ma, accortosi che era solo in boxer, sbiancò e saltò fuori dalle coperte.
Il suo corpo era in bella mostra, risaltando i muscoli non troppo pompati del moro.
Si toccò la testa e si accorse di non avere nemmeno i suoi fidati occhiali da cercatore d'oro, anche se tutti li scambiavano per degli occhiali da aviatore.
Tirò in dietro la testa nell'intento di sospirare ma qualcosa gli impediva di farlo; si toccò il collo e fece una faccia disgustata: aveva un collare.
"CHI CACCHIO MI HA MESSO UN COLLARE?!?"pensò il moro in procinto di esplodere.
Con riluttanza iniziò a percorrere con il pollice e l'indice tutta la superficie di pelle, nell'intento di trovare una fibbia, o qualcosa per togliere quell'affare.
Sfortunatamente per lui non trovò niente "Ma come me lo hanno messo?"si domandava.
Improvvisamente le sue dita entrarono in contatto con qualcosa di più freddo, fatto di metallo; l'oggetto in questione era una placca di ferro sul collare.
Stranito, passò un dito sopra il sottile pezzo di metallo e notò che c'era un'incisione su di esso.
Il moro si ricordò dello specchio è saltò giù dal letto fino al comò.
Il ragazzo si sporse verso lo specchio tentando di vedere cosa c'era scritto, ma qualcuno aprì improvvisamente la porta.
<Allora era sveglio signorino, buon giorno!>
Lyon, si girò di scatto verso la porta e vide qualcosa di strano: quattro ragazze, dai capelli viola che entrarono in camera senza neanche degnare di uno sguardo il povero leone, a parte quella che aveva parlato.
Il moro seguì con gli occhi ogni ragazzina, una totalmente uguale all'altra.

Una andò a spalancare le tende di seta bianche e aprì la portafinestra, facendo entrare una ventata d'aria fresca, un'altra poggiò dei vestiti sulla sedia bianca, la terza portò un paio di scarpe ai piedi della sedia, mentre la quarta, quella che ...

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Una andò a spalancare le tende di seta bianche e aprì la portafinestra, facendo entrare una ventata d'aria fresca, un'altra poggiò dei vestiti sulla sedia bianca, la terza portò un paio di scarpe ai piedi della sedia, mentre la quarta, quella che aveva parlato per prima, gli parlò con quanto più amore riuscisse <Ben svegliato! I vestiti, come le scarpe le trova sulla sedia, sono le 10:39 e il lord e i suoi amici la stanno aspettando per fare colazione>
Le altre tre si erano già volatilizzate quando l'ultima si congedò <Buona giornata!>
Fece per uscire ma il leone la fermò<Aspetta!>
Era strano persino per lui, da quando era lì era la prima volta che parlava.
La ragazza si girò verso di lui e disse <Desidera?>.
Lyon voleva delle spiegazioni, anzi, le pretendeva <Di che lord parlava?>
<Ma come, non lo sa, la stessa persona che l'ha portata qui ieri sera... lord Herobrine!>
A quel nome Lyon sbiancò, stava per avere uno svenimento.
La viola, allarmata si avvicinò al leone e gli chiese <Si sente bene?È sbiancato>
<Tranquilla, se posso sapere...ci sono gli amici del..."lord"?>disse l'ultima parola sputando acido.
A dir la verità un sospetto cel l'aveva su chi potessero essere, ma pregava che si stesse sbagliando.
La ragazza gli rispose<In salotto ci sono lord Herobrine, lord Entity, lord Null, la signorina Eva è un suo accompagnatore, anch'esso proveniente dall'Overword>
Adesso voleva veramente scavarmi la fossa da solo, purtroppo preoccupazioni del moro erano fondate, ma non capiva chi fosse questa Eva.
<Eva?>
La viola gli spiegò<Probabilmente la conoscerete come La Strega, ma in realtà si chiama Eva>
A Lyon si accese una speranza<Ti prego, sai come si chiama il ragazzo che l'accompagnava?>
La viola gli rispose<Adesso però chiede troppo signorino, io non dovevo darle nemmeno tutte queste informazioni ma... ho sentito che la signora lo chiamava Gabriel o Gabby.>
Gli occhi di Lyon si illuminarono<La prego, gli dica di venire qui!!!Conosco quel Gabriel!!>
La ragazza fece il sorriso più dolce che riusciva a fare e disse <Farò il possibile!Ma se non arriva entro dieci minuti la prego di scendere>
<Certo>rispose secco Lyon.
Il moro vide la porta chiudersi.
Sospirò e si lanciò sul letto, per poi rivolgere lo sguardo verso la specchio...temeva, anzi, aveva il terrore di cosa poteva esserci scritto su quel piccolo pezzo di ferro.
Determinato si alzò da quel morbido materasso e si rifiondò allo specchio e lesse, con un po' di fatica, cosa diceva l'incisione
<Proprietà di Herobrine>
Al poveretto gli si gelò il sangue nelle vene, si buttò sul letto esasperato e disse <Ma in che cosa mi sono cacciato...>
Poco dopo sentì la porta aprirsi con un suono sordo.
Saltò in aria andando ad abbracciare il gabbiano che era sull'uscio della stanza.
<Gabby Gabby Gabby Gabby Gabby Gabby Gabby Gabby Gabby , CHE. MINCHIA. STA. SUCCEDENDO?!?!>
Il corvino, leggermente stordito cercò di rilassare Lyon <Calmati, calmo e ascolta che siamo tutti sulla stessa barca!>
Il moro si sedette sul letto e guardò in modo interrogativo il gabbiano.<In che senso nella stessa barca?>
<Adesso ti spiego, ma nel mentre, vestiti...aspetta, non ci credo...te l'ha messo sul collo?!?>dice avvicinandosi all'amico per poi puntualizzare<A me lo ha messo a modi bracciale>disse facendolo vedere all'amico e, come previsto, c'era anche sul suo scritto "Proprietà di Eva".
<Non ci capisco niente!!!> urlò esasperato il leone.
<Adesso ti spiego ok?Ma vestiti>
Lyon si avvicinò alla sedia bianca e notò qualcosa che lo turbava leggermente.
<Ma non sono i miei vestiti!>
Il corvino ribatté<E secondo te questi sono i miei?!>Disse indicandosi.
In effetti non indossava i soliti vesti:portava una camicia blu scuro, con il colletto alzato, un paio di skinny jeans neri e delle convers grigio scuro.
Improvvisamente il leone si impanicò, nella tasca interna della sua giacca teneva un ricordo alquanto prezioso.
<Tranquillo, prendi!>
Il corvino gli lanciò un ciondolo-portafoto d'oro e il moro lo prese subito al volo.
<Ma come...>
<L'ho trovato sulle scale, mi ringrazierai più tardi, adesso vestiti>
Lyon fece come gli era stato detto, nel mentre Gabby spiegava.
<Hai presente il consiglio della magia?>
<Si...allora?>
<Si sono lamentati che a causa della lotta tra il bene e il male stiamo distruggendo mezzo universo, allora hanno pensato a questa "genialata":Ogni demone o creatura malvagia, che possiede un acerrimo nemico deve cercare di restaurare un rapporto di pace con quest'ultimo attraverso una permanenza forzata di due mesi.>
<CHE?!Devo stare con "Occhi a lampadina" per due mesi?!>
<Esatto!>
<Ma perché?Cioè, non potevano venire loro da noi?>
<Veramente hanno deciso questa cosa senza appurare chi doveva andare da chi, ma il rappresentante dei demoni ha proposto che noi dovessimo andare da loro e che ognuno doveva avere il riconoscimento di possessione-disse indicandosi il polso-e, se vediamo un attimo chi c'è all'interno del consiglio è logico che lo abbiano assecondato>
Lyon gli fece un'espressione interrogativa.
<Tu non sai chi c'è nel consiglio, vero?>
Il moro scosse il capo<Nope>
Gabby si ritrovò a sospirare.
<Il consiglio della magia è composto da 4 rappresentanti, quello dei demoni, quello dei mob ostili, quello dei mob pacifici è quello dei player; se il rappresentante dei demoni propone una cosa, quello dei mob ostili lo appoggia quasi sempre, mente quello dei mob pacifici si è fatto corrompere: se i mob ostili non avrebbero più bullizzato quelli pacifici per un anno, loro avrebbero dato il loro voto.
Di conseguenza il rappresentante dei player era in svantaggio, perché contrario a questa questione, e ha perso.>
<Quindi noi siamo costretti a stare con loro per due mesi?>
chiese il leone completamente demoralizzato.
<Esatto>
Poi però al moro gli sale un dubbio <E gli altri ragazzi?!Stefano, Anna, Mario?!?>
<Ho controllato bene questa questione, e ci sono svariate regole: tra il cattivo e il buono ci deve essere massimo un anno di differenza e cose del genere...una di queste, appunto, e che se c'è un gruppo di buoni, o di cattivi, solo un elemento per squadra deve fare questa cosa....Anna è stata fortunata...>
<Perché?>gli chiese Lyon e il corvino gli rispose <Stava per essere scelta da Entity...ma Hero è stato più veloce ed ha avuto il permesso di..."averti">
Il moro era visibilmente in agitazione, chissà cosa gli avrebbe fatto il demone, e se si fosse vendicato?!?Ma è meglio così, con Anna sarebbe stato peggio, non vuole neanche immaginare a cosa le avrebbero potuto fare...ma poi gli salì un dubbio.
<Scusa, ma tu come fai a sapere tutte queste informazioni?!>
<È da una settimana che sto con...Eva...il telegiornale esiste anche qua sai?>
Allora il leone girò lo sguardo verso le tende spalancate, il paesaggio è molto uguale a quello dell'Overword.
<Noto che non siamo nel Neder...>
<Infatti-disse il gabbiano con un'aria saccente-siamo a Dedland, il regno dei demoni, lo devo ammettere, anche io me lo immaginavo diverso, magari più...fiammeggiante...>
Intanto Lyon era vestito: portava dei jeans scuri a cavallo basso, una maglietta a maniche corte rossa, con scollo a V e un paio di All Star classiche.
Il ciondolo che gli aveva dato l'amico era nella tasca dei pantaloni, non poteva permettersi di perderlo.
<Pronto a scendere di sotto?> chiese tranquillissimo.
Lyon lo guardava come se avesse visto un fantasma<NO>
<Giuro che ti porto giù a modi sacco di patate>gli rispose l'amico prendendolo in giro e ridendo sotto i baffi.
<Non oserai>Lyon era fin troppo teatrale ma, in quel momento, non riusciva proprio a frenare la sua paura.
<O si invece>disse il corvino sogghignando.

'Due mesi passano in fretta'

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