30- Uniti

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Hero era in panico più totale, aveva iniziato a saltare sul letto facendo urli poco virili, ha iniziato a ballare a caso e poi ha dato ora e luogo al suo cucciolo.

'Hero, ormai facciamo tre mesi insieme... ti amo più di qualsiasi altra cosa al mondo.
Quindi, ho deciso, mi piacerebbe farlo con te... ok, è imbarazzante da scrivere in un messaggio ma oggi, come nel resto delle mie giornate, sei un chiodo fisso nei miei pensieri e così ho deciso... ti amo e mi fido di te'

Queste erano le esatte parole scritte da Lyon prima che il maggiore andasse fuori di testa, scendesse le scale e buttasse fuori Entity che era nel mezzo di una partita alla console.

Aveva detto al suo amore di venire da lui la sera stessa ed ora si trovava una dolosa erezione, mentre pensava alle dolci ed eccitanti cose che avrebbero fatto.

Intanto Lyon era disteso sul divano, con il cellulare stretto in petto, mentre si torturava il labbro inferiore un po' per calmare l'eccitazione un po' perché non riusciva a smettere di sorridere.

Stefano passò casualmente di la e, vedendo il suo capo in catalessi, lo chiamò, giusto per vedere se era vivo <Lyon?C'è nessuno in casa?>

Con un sorrisino sulle labbra, il leone si voltò e chiese sognante al rosato <Qualche problema?> al che l'amico gli rispose <SI, sembri drogato!! Vediamo un po'!> disse per poi prendere il cellulare di mano al leone.

Lyon si scatenò subito contro l'amico con l'inferno negli occhi <RIDAMMI IL CELLULARE DEBOSCIATO!!!>

Stefano non riuscì a leggere il messaggio e si ritrovavano con un dicano e un tavolo ribaltati e un vaso rotto: ottimo direi.

<Anna...> la chiamò il moro, facendo capolino da dietro la porta, dopo aver sistemato il salone.

Anna era sdraiata sul suo letto con in mano un libro fantasy che stava leggendo con tanta passione e, all'udire della voce del leone chiuse il libro, posò i suoi occhiali da vista e gli chiese sorridendo <Tutto ok Lyon?>

<Si, certo, solo... ti vorrei chiedere un piccolo favore> disse Lyon entrando nella camera della ragazza, per poi chiudere la porta dietro di se.

<Chiedimi pure> lo spronò la ragazza sedendosi sul bordo del letto mentre l'ibrido la imitava.

<Ok, io non so NIENTE di moda e robe varie e sta sera ho un'appuntamento che definirlo "importante" è un eufemismo, quindi, mi aiuteresti a scegliere i vestiti?> chiese poi, con la voce carica di speranza.

La gatta gli sorrise felice e accettò di buon grado la sua proposta, anche se con un po' di rimorso.

Alla fine optarono entrambi per una camicia azzurra, un paio di skinny jeans e delle semplici converse, ma, quando Anna uscì dalla stanza per farlo cambiare, il leone aggiunse un piccolo particolare.

Finalmente arrivò il grande momento e Lyon era vestito, sul divano, mentre si torturava il labbro, almeno fino a che una voce non lo interruppe <Perché così agitato? Siete fidanzati da tre mesi e non ti ho mai visto così nervoso>

Era Mario, che si sedette vicino a lui e lo guardò con aria interrogativa, ma il leone lo declassò con un semplice <Fatti gli affari tuoi> mentre metteva un finto broncio.

Poi una voce calda e tagliente, che il leone conosceva e amava, ammutolì le risate del corvino <Hey Lyon, sei pronto?>

Il castano chiamato in causa si girò con un grande sorriso sincero sulle labbra e saltò letteralmente al collo del suo amato demone baciandolo.

Logicamente il maggiore ricambiò di buon grado, per poi dividersi e guardarsi negli occhi.

<Allora, cosa avete intenzione di fare sta sera? Non che mi voglia impicciare nelle vostre faccende, ma voglio solo capire se devo tenermi pronto per chiamare un'ambulanza e cose del genere> chiese il corvino.

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