I sogni portano le più strane realizzazioni e ancora non comprendiamo come la mente, nella sua complessità, crei scenari che, giusto prima di aprire gli occhi, ci sembrano la realtà. Lyon capirà la differenza tra sogno e realtà, ma non è detto che l...
Si tenevano entrambi per mano, con le dita intrecciate, seduti sulla chioma di una grande quercia a fissare quel meraviglioso tramonto, che tingeva di rosa le nuvole e faceva arrossire il cielo, ma non un rosso intenso, un rosso calmo, pacato.
Il capo del più piccolo dei due era appoggiato sulla spalla del maggiore, mentre quest'ultimo teneva una mano sul fianco del suo ragazzo e insieme fissavano il sole che si andava a nascondere dietro il grande bosco.
La quercia sulla quale sedevano, era una delle più maestose, era alta circa il doppio di una quercia normale, se non di più, e i suoi rami erano molto solidi.
Hero guardò il suo cucciolo mentre il sole illuminava il suo volto, facendo risplendere, come di luce propria, e le iridi ambrate del leone che, intanto, guardava il paesaggio estasiato.
Il demone non resistette e, con uno scatto fulmineo, voltò delicatamente il volto dell'ibrido, per poi fiondarsi su quelle morbide labbra che poco prima stava morendo dalla voglia di assaporare.
Era un bacio dolce ma bagnato, che entrambi si stavano godendo a pieno.
Quando poi si staccarono per riprendere fiato si guardarono negli occhi; occhi che dicevano tutto e niente erano quelli del maggiore, ma in quel momento urlavano forte e a gran voce una sola parola: "Amore", e gli occhi del minore parlavano da se, rispondendo con la stessa medesima parola.
Ormai il sole era completamente scomparso, per lasciare spazio alla luna e alle sue sorelle stelle.
Lyon, preso dall'euforia, saltò il braccio all'ormai suo ragazzo e appoggiò il capo sul suo petto, chiudendo poi gli occhi, per assaporare a pieno quel momento talmente felice quanto romantico.
Il maggiore non perse tempo e strinse il leone nelle sue braccia baciandogli il capo e chiudendo anch'esso gli occhi, per vivere meglio quel momento meraviglioso.
Il demone veniva cullato solo dal respiro di Lyon e viceversa, fino a quando non aprì gli occhi e volse lo sguardo verso il cielo, rimanendo estasiato <Lyon, guarda sopra di noi...>
Il leone lo guardò negli occhi per poi volgere lo sguardo verso il cielo rimanendo a bocca aperta.
Sopra di loro un cielo scuro veniva completamente sovrastato da stelle luminose da costellazioni ben visibili, quasi in modo sovrannaturale, quasi come se fossero state disegnate con un pennarello bianco e qualcuno avesse sfumato di varie tonalità il cielo, giusto per rendere più mozzafiato il tutto.
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<Wow...> sussurrò il minore accoccolandosi maggiormente al demone.
<Bello vero?> disse Herobrine il modo retorico.
<È meraviglioso... ma se con te è ancora meglio!> rispose sorridendo ampiamente il minore.
Entrambi guardavano il meraviglioso cielo pensanti quando lo stomaco di entrambi non fece un rumore sospetto, facendoli ridere dall'imbarazzo.