Hero continuava a camminare verso casa pensando a come nascondere le due buste di roba che aveva in mano.
Diciamo che le scatole si mimetizzavano facilmente, viste da fuori nessuno avrebbe capito il loro contenuto, ma c'era il problema che Lyon era un cucciolo curioso e se apriva anche solo una di quelle scatole prima dell'otto gennaio, il demone poteva dire addio al suo piano.
Entrò in casa e urlò <LYON!! SONO A CASA!!> ma nessuno gli rispose, la casa era vuota, neanche le creeper c'erano visto che si erano prese un mese libero.
Allora Hero si tolse il giubbotto, salì per le scale e, guardando verso sinistra, notò che la porta dell'ultima stanza era aperta e, come una furia, vi entrò ma in silenzio.
Posò le buste in un angolo dietro la porta e osservò la stanza, anche se era praticamente certo che solo il suo leone poteva aprirla.
La camera aveva pareti, soffitto e pavimento nero, senza neanche una finestra; a destra c'erano due armadi placcati di rosso e una porta bianca mentre, a sinistra, c'era uno specchio intero e un comò anch'esso rosso.
Nella parete di faccia alla porta invece c'era un letto matrimoniale simile a quello che Hero aveva in camera, ma con la struttura in legno di quercia.
Hero entrò a passo deciso fermandosi al centro della camera, con le braccia conserte osservando il letto, o meglio, chi c'era sotto il letto.
I respiri del piccolo erano impercettibili per una persona normale, ma non per un demone.
<Lyon esci da sotto il letto> disse il maggiore freddamente osservando la mano del minore che usciva allo scoperto.
Lyon era in ginocchio, con lo sguardo basso, davanti al demone che era a braccia conserte e sbatteva ritmicamente il piede destro al suolo.
<Dimmi Lyon, dove non dovevi andare?> chiese Hero mettendo nella voce più spirito demoniaco possibile.
Il leone iniziò a tremare, non lo chiamava mai con il suo nome più di una volta, a meno che non fosse veramente arrabbiato.
<RISPONDI!!> gli urlò il demone abbassandosi velocemente e prendendogli con forza il mento e guardandolo negli occhi.
Quelli non erano gli occhi di cui si era innamorato, quello era il demone che lo aveva tormentato, ma lo stesso demone che voleva baciare.
<Q-Q-Qui...> rispose tremante il minore per poi fare gli occhi dolci e tentò di accarezzare il volto del maggiore ma quest'ultimo gli prese il polso con forza e disse <È inutile che ci provi, la punizione ce l'avrai lo stesso>
Hero continuò a tenere stretto il polso del minore e con forza lo fece alzare e gli ordinò <Girati e togliti i pantaloni>
Il leone lo guardò con gli occhi sgranati <c-che?> al che il demone gli rispose con la stessa freddezza di prima <Hai capito benissimo>
Il minore era seriamente interdetto, perché voleva che facesse una cosa del genere? Fatto sta che si girò verso al letto ma la paura lo bloccò sul posto senza fagli muovere nemmeno un muscolo.
<Allora?!Io sto aspettando> lo invitò il maggiore, al che, anche se tremante, riuscì ad abbassarsi i pantaloni e a poggiarli al lato del letto.
Il minore aveva seriamente paura, stava tentando di mantenere il controllo e di non fuggire e rinchiudersi nell'armadio.
Il demone, sempre a braccia conserte, fece il giro del minore andandosi a sedere sul letto davanti al suo, e soltanto suo, cucciolo.
<Guardami> gli ordinò il demone e il minore gli obbedì, rimanendo sempre immobile come un soldatino di legno ma tremante.
Il maggiore ghignò malignamente e pronunciò un ordine che a Lyon fece gelare il sangue nelle vene <Togliti i boxer>

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Dream
FanfictionI sogni portano le più strane realizzazioni e ancora non comprendiamo come la mente, nella sua complessità, crei scenari che, giusto prima di aprire gli occhi, ci sembrano la realtà. Lyon capirà la differenza tra sogno e realtà, ma non è detto che l...