28- Chiarimenti

548 37 13
                                    

Nella stanza regnava il silenzio, il demone e il leone sedevano agli opposti del divano, senza guardarsi o parlarsi.

Il silenzio si diradò quando il demone non esplose nella sua delusione e disse <Perché non mi credi?> girandosi poi verso il minore in trepidante attesa di una risposta.

Lyon però era girato da tutt'altra parte, con le braccia conserte, intento a fissare il vuoto, in una muta richiesta di stare zitto.

Il possessore delle bianche iridi si portò l'indice e il pollice sul ponte del naso, esasperato e sibilò <Cocciuto...>

Il minore allora, indignato, si alzò in piedi, a pugni stretti, verso il demone e sbottò <IO COCCIUTO?!>

<SI!! TU!!!> gli rispose fermamente il demone alzandosi lentamente dal divano, per poi continuare il suo discorso guardandolo dritto negli occhi, non più con fare dolce e pacato, ma severo e freddo <TU CHE MI HAI COMPLETAMENTE CAMBIATO, TU, LA PERSONA A CUI SONO PIÙ AFFEZIONATO, SEI TU LA PERSONA PIÙ COCCIUTA CHE IO CONOSCA E PROBABILMENTE SE NON FOSSE COSÌ IO NON MI SAREI NEANCHE INNAMORATO DI TE, BRUTTO COCCIUTO CHE NON SEI ALTRO!! E ORA MI TOCCA ASPETTARE QUI CON LE MANI IN MANO PERCHÉ POTREI PERDERTI PER SEMPRE...> ma Lyon non ascoltava...

Fissava imperterrito un piccolo particolare: i suoi occhi.

Può sembrare una cosa normale, stiamo pur sempre parlando di un paio di occhi bianchi, ma in quel momento avevano qualcosa di diverso e singolare, qualcosa che ad un demone non dovrebbe succedere...

Ma che ad Hero sta succedendo una seconda volta...

Lyon rimase letteralmente a bocca aperta quando gli occhi del maggiore divennero lucidi per la seconda volta.

In sottofondo sentiva la sua voce che ancora gli urlava contro, ma la sentiva ovattata, come se provenisse da dietro le pareti, e in un certo senso l'ascoltava; stava raccontando tutto ciò che avevano passato insieme.

<Mi sento così idiota...> disse a bassa voce Lyon, come in uno stato di trance.

<Ma mi stavi ascoltando?!?> lo rimproverò il maggiore. Ma il minore non demorse e lo sussurrò ancora, senza mai staccare lo sguardo verso Hero <Mi sento così stupido...>

Il demone lo guardò con fare interrogativo il leone, che rimaneva immobile a fissarlo tristemente ripetendo <Mi sento un'imbecille... scusami, ti prego perdonami!!> e si lanciò a capofitto sul petto del demone, evitando così che un'altra lacrima lasci quegli occhi, che poco a poco stavano comprendendo che l'amore è anche dolore.

Intanto però, insieme ad Anna, Mario e Stefano, anche Clara e Jasmine si stavano dirigendo verso casa WGF, affiancati dalla pecora rosa più fiera, Billi Ginn ovviamente.

<Che gran casino ha fatto occhi di rettile! Giuro che, se non stanno già facendo cose vietate hai minori, lo meno!!> Dichiarò la mora con entrambe le mani dietro la testa mentre procedeva seguendo i tre nuovi amici.

<A proposito di quel casino...> intervenne improvvisamente Anna facendo poi continuare Stefano <Ci dispiace di avervi in qualche modo incolpate!>

<Stai tranquillo!! Da brave e magnanime regine quali siamo, vi perdoniamo!> gli rispose poi solenne la bionda, lanciando un'occhiata complice alla compagna che si tratteneva le risate.

Arrivati finalmente tutti e sette, contando anche la pecora, alla porta dei WGF Stefano fermò tutti <Promettetemi una cosa... se stanno copulando ce ne andiamo!> e il resto annuì divertito dalla situazione.

Mario varcò la soglia di casa per primo, andando dritto verso il salone,mentre il resto del gruppo lo seguiva a ruota.

Ad un primo impatto la situazione era calma e non una mosca infastidiva quel silenzio, cullato solo da due respiri più pesanti degli altri, due respiri già presenti nella casa.

Alla scena che gli si parò davanti tutti fecero uno strano verso, addolciti dai due innamorati <Awwww~>

Infatti il demone stava sdraiato sul divano mentre abbracciava il suo cucciolo che dormiva beato con la testa sul suo petto, mentre lo abbracciava a sua volta.

Sui loro volti si poteva benissimo leggere la felicità è la spensieratezza di essersi ritrovati, e di aver ritrovato finalmente la loro metà perfetta.

<Ce ne andiamo?> propose sussurrando, sorridendo ai due, Stefano; al che tutti si affrettarono ad uscire nuovamente, in punta di piedi, per non svegliare i due.

I piccioncini intanto non avevano la minima intenzione di staccarsi o di muoversi da quella posizione, anche se uno di loro si era svegliato e teneva sul suo petto l'ibrido.

Chiusa la porta di casa il maggiore tirò un sospiro di sollievo aprendo gli occhi, trovandosi davanti una zazzera castana, che non poté fare a meno di accarezzare.

Il minore poi si mosse leggermente, stringendosi ancora di più al demone, bisciando <Promettimi una cosa...> al che il maggiore annuì.

<Resteremo insieme... per sempre...> promise piano, prendendo la mano del demone che lo stava accarezzando e intrecciarla con la propria.

<Come desideri cucciolo: insieme... per sempre> gli diede conferma Hero stringendolo di più a se.

Dopo svariati minuti, insieme, decisero di mettere in ordine la camera del più piccolo e pulite quelle macchie cremesi, che davano brutti ricordi ad entrambi.

Mentre Hero girava per la camera di Lyon raccogliendo i vari cocci, notò un piccolo oggetto che brillava per terra; al che lasciò tutto ciò che stava facendo e si avvicinò al luccichio.

Dopo aver notato cosa fosse non perse tempo e lo raccolse fiondandosi poi fuori dalla camera, a cercare il suo leone urlando <LYOOOON!>

Hero ritrovò l'ibrido in cucina, dopo un giro di mezza casa per trovarlo, e gli si fiondò addosso sotto le lamentele del minore <Hero! Ma cosa stai facendo!?>

Il demone, senza dare spiegazioni mostrò l'oggetto che aveva appena trovato nella sua camera, tra il pollice e l'indice: era il suo anello.

<Mi sa che questo appartiene a te> sentenziò il maggiore avvicinando il piccolo oggetto di metallo all'anulare destro del minore mettendoglielo.

Lyon lo guardò, ricordandosi della sera quando glielo regalò, e si ritrovò a sorridere a vuoto.

<Grazie...> disse semplicemente per circondare il collo del demone con le braccia e lasciargli un dolce bacio sulle labbra, lasciando sorpreso il demone che, dopo un momento di esitazione, ricambiò con piacere.

Velocemente, ma non troppo, il bacio finì ma il demone avvinghiò il più piccolo in un possessivo abbraccio e disse <La prossima volta, se ci sono problemi, verrai a chiamarmi capito?> e Lyon si ritrovò semplicemente ad annuire imbarazzato.

'Together... forever'

Informazioni di servizio

Come avrete notato sono stata assente e non poco MA la febbre è durata più del previsto, una settimana per l'esattezza, e sono arrivata a diventare una caldaia a 39 gradi e mezzo.
Fatto sta che tra poco ci sarà il capitolo con le parti BELLEH.
Tenetevi pronti!

DreamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora