9-Il giorno di Natale

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E il tempo volò, come i flirt dei due e come la normalità in quella casa.

Finalmente era il 24 Dicembre, in programma c'era il cenone di Natale nella villa di Hero, ed erano stati invitati tutti i demoni più importanti di Dedland, nonché tutti quelli che Hero conosceva.

Per il leone però la questione era diversa: sarebbe riuscito ad ambientarsi con tutti quei demoni? Purtroppo per lui Hero lo aveva obbligato a partecipare, ma almeno a consolarlo c'era Gabby.

Quella mattina il leone si svegliò con un trambusto assurdo provenire da fuori la porta.

Si alzò di malavoglia e, con sua grande sorpresa, c'era un via vai assurdo di mob umanizzati che decoravano, pulivano e cucinavano!

Ancora in pigiama, con le pantofole rosa ai piedi, uscì dalla sua camera schivando la gente che correva o puliva e ammirando come la casa si era trasformata.

Alle pareti del corridoio erano stati attaccati dei festoni rossi e verdi, il corrimano era decorato di fronzoli d'oro e persino il grande lampadario era decorato.

Scendendo per le scale Lyon notò il grande e maestoso albero al fianco della scala stessa, decorato principalmente di rosso argento e oro.

Sul portone principale vi era appesa una ghirlanda altrettanto colorata a festa.

Lyon continuò a scendere le scale incantato dallo spazio circostante fino a quando la sua attenzione non cadde su un certo demone che con una lista in mano stava spuntando le varie cosa da fare prima dell'arrivo degli invitati.

<Hey Hero!> disse il leone correndo nella sua direzione <buongiorno piccoletto! Pronto per il giorno di Natale??> gli chiese il demone felicemente.

<Certo ma... quanti saremo in tutto?> chiese il minore.
<Allora... contando te e Gabby, più i demoni di Dedland e alcuni demoni di altre dimensioni... siamo 134!> riferì il maggiore dopo aver controllato la lista.

<134?!?SERIO? E dove entrano tante persone, non c'è un posto a tavola per tutti!!> disse Lyon preoccupato.

<Non preoccuparti leoncino, a questo ho già pensato io!> rispose fieramente il demone per poi avvicinarsi al sottoscala e tirare fuori dalla tasca della felpa un piccolo pomello d'oro e iniziare a spiegare <È semplice, useremo quella che io chiamo "la camera dei desideri">

In seguito appoggiò il pomello al muro e dopo poco al posto del muro vi era una porta di legno di quercia <Prego, entra pure> continuò il demone spostandosi e facendo entrare il minore.

Lyon varcò la porta stranito, il sottoscala aveva uno spazio ristretto, come potevano starci 134 persone?

Alla vista di come era la stanza all'interno tutte le certezze del minore andarono in fumo: la stanza era enorme con due file di tavoli che si allungavano fino al fondo della stanza, il soffitto era letteralmente fatto di nuvole che facevano nevicare dentro casa, ma la neve arrivata a metà strada scompariva, i muri erano rosso acceso, alle pareti vi erano innumerevoli quadri, 134 per la precisione e ognuno ritraeva uno degli invitati e il pavimento era di mattonelle bianche.

<Ma- Ma come è possibile?!> chiese incredulo il più piccolo mentre si guardava attorno con meraviglia <È la camera dei desideri, basta pensare a cosa deve esserci nella stanza e apparirà e resterà tale finché il pomello non verrà rimosso nuovamente!> gli spiegò il demone per poi lasciar passare una truppa di mob umanizzati che portavano tovaglie, posate, piatti, candelabri e altre decorazioni.

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