Le gambe gli tremavano, non poteva farne a meno, stava trattenendo il respiro senza neanche accorgersene, il cuore voleva saltagli fuori dal corpo del minore, ma tutto ciò venne stoppato dal maggiore e dalla sua preoccupazione che avesse sbagliato qualcosa <L-Lyon?...Se non vuoi lo capisco...n-non avrei dovuto chiedertelo>
Il minore voleva muoversi e saltagli addosso ma era come congelato.
Il maggiore si alzò tenendo stretta le scatoletta in entrambe le mani, fino a far sbiancare le nocche e... una lacrima scese, dove non era mai scesa prima.
Un demone che piange... nessuno ne ha mai visto uno; si narra che le creature demoniache piangono una sola lacrima quando gli viene strappato il cuore dal petto e gli viene negato l'accesso all'inferno, costringendoli così a vagare per il mondo terreno senza poter interagire in alcun modo con i vivi, diventando così anime dannate.
Diciamo, però, che il dolore che in quel momento stava invadendo il petto del maggiore era molto simile al farsi strappare il cuore... anzi...ridurlo a pezzi.
Hero non aveva mai pianto da quando era un demone, non sapeva neanche di poterlo fare.
Ormai il suo mondo era distrutto: troppo abituato a sentire dentro di se il male o la rabbia per accogliere un sentimento così pregiato come l'amore è per poterlo donare a qualcun altro.
Però il più grande non si accorse di una cosa, di un piccolo ometto che gli cinse velocemente il collo ed azzerò le distanze tra i due.
La luce
Per Hero, Lyon era paragonabile alla sua luce che lo salvò poco prima di ricadere nella rabbia o nella vendetta, le sue labbra piene e tremanti combaciavano perfettamente con quelle sottili del demone che, accortosi della repentina vicinanza, aprì gli occhi spaesato, per poi ritrovarsi davanti un piccolo e dolce Lyon rosso come un peperone, con gli occhi chiuse e trasportato dall'amore.
Amore...
Una cosa poco normale da provare per un demone ma che Hero voleva donare con tutto se stesso al suo cucciolo.
Chiuse gli occhi e ricambiò quel dolce bacio, come se fosse una questione di vita o di morte.
Bisognosi l'uno dell'altro appofondirono il bacio, e il minore lascio libero arbitrio ad Hero che innescò il bacio più passionale e pieno d'amore che avesse mai dato.
Si staccarono l'uno dall'altro respirando affannosamente quando, dopo essersi guardati negli occhi per qualche secondo, Lyon si fiondò ad abbracciare il maggiore, come per affondare la testa nel suo petto.
<SI, ti risponderei di si ogni secondo della mia vita e tu non puoi neanche immaginare quanto abbia bramato questo momento.> parlò velocemente il più piccolo strizzando gli occhi.
Il demone prese il minore e, abbracciandolo, lo portò sul divano davanti al camino.
Si staccarono ed Hero, felice come una pasqua, riaprì la piccola scatola davanti agli occhi lucidi del minore, che, tremante, prese l'anello contenuto al suo interno.
Era un anello semplice, nulla di troppo complesso, d'argento, con dei ghirigori ottocenteschi incisi sopra e una scritta all'interno <Together...> lesse Lyon.
<Insieme...> disse Hero prendendo l'anello e infilandolo lentamente nel medio della mano sinistra del minore.
Poi il demone tirò fuori dalla tasca un anello simile e se lo infilò al dito per poi prendere le mani del minore.
Lyon non riuscì a resistere a quel poco contatto e mollò le mani del maggiore per mettere la testa sul suo petto e accoccolarsi come un piccolo cucciolo qual'era.
Hero non perse tempo e gli iniziò ad accarezzare con una mano la schiena mentre l'altra era sulla sua testa coperta da tante ciocche brune.
<Quindi... ora cosa siamo?> chiese timidamente il minore con gli occhi chiusi e con un piccolo sorriso.
<Beh, tu per me sei il mio bellissimo ragazzo, super coccoloso e puccioso> rispose fierissimo il demone mentre il minore ridacchiava e arrossiva sentendosi così tanto amato.
<Invece tu sei il mio fighissimo ragazzo, con un fisico su cui sbavare e che amo infinitamente> rispose Lyon continuando ad accoccolarsi al petto di Hero.
<Ti amo cucciolo> disse d'un tratto il demone e baciò il più piccolo incorniciandogli il viso con le sue grandi mani.
Il più piccolo si stava sciogliendo per il tanto amore donatogli e continuava ad amare sempre di più il maggiore.
Dopo essersi staccati Lyon si stava quasi per addormentare tra le braccia del maggiore quando, quest'ultimo disse <Cucciolo, è tardi...andiamo a nanna?>
E il più piccolo, mezzo addormentato annuì e fece per scendere dal corpo del maggiore ma due braccia lo sollevarono lasciandolo con la testa appoggiata al petto.
Entrati in camera il maggiore poggiò Lyon sul letto, sotto le lamentele di quest'ultimo, e si mise a frugare nell'armadio un pigiama che sia decente per il più piccolo <Qua bisogna andare a comprare qualche vestito per te! Non ho niente della tua misura, devi indossare sempre le maglie di una taglia più grande...non che la cosa mi dispiaccia, sei adorabile comunque~>
<Non importa...> disse il minore facendo girare il demone che si trovò davanti un piccolo Lyon che si stava togliendo la maglia e i pantaloni, rimanendo così in mutande.
Vedere il minore che gattonava fino alla testata del letto per poi mettersi sotto le coperte mise alla prova l'autocontrollo del maggiore e, vedendo le bende, una fitta gli colpì il cuore.
Si sarebbe dovuto impegnare molto per non ricadere di uovo in una delle sue crisi di rabbia.
Sbadigliando rimase anche lui in mutande si mise sotto le coperte, vicino al minore e, quest'ultimo, si accoccolò con la schiena sul petto del demone per poi venir circondato i fianchi da due braccia forti ed entrambi si appisolarono vicini.
'Due mesi passano in fretta'
Lo so, è un capitolo molto più corto degli altri ma mi serviva di stoppare in questo punto per il prossimo capitolo.
Alla prossima! C:
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Dream
أدب الهواةI sogni portano le più strane realizzazioni e ancora non comprendiamo come la mente, nella sua complessità, crei scenari che, giusto prima di aprire gli occhi, ci sembrano la realtà. Lyon capirà la differenza tra sogno e realtà, ma non è detto che l...