Brioche

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La signora Rose mi parlò di quando era giovane,di come trascorse la sua adolescenza,di come conobbe il marito,del suo matrimonio,della nascita delle sue due figlie e dei suoi nipotini.
Mi fece molte domande,in pratica le raccontai la storia della mia vita.
Yamal entrò con due vassoi,doveva essere la cena,"Ecco a lei signora Jane,dopo Robert passa per misurarle la pressione",la signora Rose prese subito le posate,"Oh sisi grazie Yamal",poi il vassoio arrivò anche a me,"Ma sono solo le 19",le dissi,"So che gli orari sono strani,specialmente per una ragazza giovane come te,ma in ospedale si cena alle 19,si pranza alle 12 e si fa colazione alle 8",quando mi disse quegli orari mi sentii male,non ero abituata,facevo colazione alle 9/10,pranzavo alle 14 e cenavo alle 20/21.
Infatti non avevo neanche fame.
La signora Rose mangiò tutta la pasta,tutte le patate e si mise da parte il budino,diceva che era il suo preferito e che voleva gustarselo prima di andare a nanna,così avrebbe fatto dei bei sogni anche se era lontana dal marito,suo marito si chiamava George,mi mostrò una foto del loro primo ballo,erano veramente una bella coppia.
Io non cenai,ma non perché non gradissi il cibo,ma perché il mio stomaco si rifiutava di mangiare così presto.
"Eccomi qua!Buonasera signora Jane,si sente meglio oggi?".
Era il Dr.Mike,era sempre col sorriso disegnato sulla faccia,"Oh caro,sisi sto bene e tu?Grazie per avermi portato questa bella ragazza.Non credi anche tu che sia carina?".
Oddio...
Ma la signora Rose non poteva evitare questa domanda?!?
Mamma mia...
Il Dr.Mike mi guardò,"Si ha ragione",controllò il mio vassoio,"Ma lei non ha mangiato signorina Tomson",scossi la testa,"Non ho fame",scosse la testa,"Deve mangiare altrimenti rimarrà debole,non mi dica che pensa alla dieta?!Perché lei è perfetta così",lo ringraziai,"Forse ho capito",si avvicinò a me con la sedia a rotelle,"Appoggiati a me",mi disse allungandomi le mani,lo guardai negli occhi,che voleva fare?
Mi fidai e mi appoggiai a lui,mi prese in braccio e mi fece sedere sulla sedia,"Perché non posso camminare?".
"Perché non devi sforzarti",mi aveva dato del TU,"Buon giretto April,io ti aspetto qua",mi disse la signora Rose con un sorriso.
Facemmo un giretto dell'ospedale,"Non deve lavorare lei?".Alzai la testa per guardare il dottore,"Sto lavorando,sei la mia paziente,e poi il mio turno è finito dieci minuti fa",e perché era ancora qua?
Non aveva una ragazza che lo aspettava a casa?
"Finché non hai sonno April,io rimango qua",che gesto carino...
Mi portò al bar dell'ospedale,"Vuoi mangiare un panino o qualcosa di dolce?".
Guardai il vetro che si trovava davanti ai panini,alla brioche e alle ciambelle,"Vorrei una brioche con un succo di frutta",annuii,"Eddy!Una brioche,la più buona che c'è con un succo di frutta anche quello il più buono per la signorina,per me invece un panino con l'insalata e una bottiglia d'acqua","Subito Mike!".
Mi portò in un tavolino accanto alla finestra,e si sedette difronte a me,"Dopo le do i soldi","Non ci pensare,e dammi del tu.Offro io",era veramente gentile ed educato.
"Allora April,come ti trovi qua?".
Mi chiese azzannando il suo panino,"Bene,tu sei gentile,Yamal anche e la signora Rose è simpaticissima",mi sorrise.
MIKE.
April era la mia paziente più giovane.
Quando arrivò qua pensai che stesse per morire da un momento all'altro,aveva perso molto sangue ed era fredda.
Ma invece riuscimmo a toglierle il proiettile giusto in tempo.
Chi poteva aver fatto del male a quella ragazza?!
Era veramente carina,educata e aveva un sorriso contagioso.
Mi piaceva vederla serena.
Sapevo che avesse fatto fatica ad ambientarsi in ospedale.
Aveva bisogno di un amico,di un coetaneo.
E poi volevo conoscerla meglio.

Mentre mangiava la brioche mi ricordava un topolino,mangiava piccoli pezzi e lentamente.
Era buffa ma carina.
Vidi che aveva un po' di crema sotto il labbro,"Ferma non ti muovere",si pietrificò,con il dito le tolsi la crema dal labbro,"Ecco nulla di che",le mostrai la crema e la leccai,"Mh buona",si mise a ridere,arricciava il naso,"Fai come le mamma con i figli","Bhe dopotutto sono un medico mi prendo cura dei miei pazienti,specialmente di una così carina",i suoi occhioni marroni brillavano...

Il mio angelo custode col camice.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora