Paura.

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Tornai a casa,vidi April sul bancone intenta a parlare al telefono,mentre Roxy mi corse incontro per salutarmi,"Ciao cucciolona!".
Si gettò a terra con la pancia per aria,mi inginocchiai e le accarezzai la pancia.
Era felice.
Lei e April andavano d'accordissimo e la cosa mi andava benissimo!
Sentii la porta del balcone aprirsi,alzai lo sguardo,"Heyla!".Mi alzai in piedi e andai ad abbracciarla,le diedi un bacio sulla fronte,"Ciao",la guardai,"Che hai?".
Sospirò,"Domani sera...I miei...Ci hanno invitato a cena fuori",sorrisi,"Perfetto!Dobbiamo metterci d'accordo su cosa indossare.Mi aiuti?".
Scosse la testa,"Mike...Come glielo diciamo?".
Mi indicò l'anello.
"Semplice,diciamo ai tuoi che ci amiamo e che abbiamo deciso di sposarci,la data non l'abbiamo decisa,ma abbiamo tempo",mi strinse forte,"Però glielo dici tu.Sei bravo a parlare e ti adorano",eccola,"Nono,non sei imbranata come dici,sei solo insicura.Glielo diremo insieme!Insieme,questo e altro",le allungai il mignolino,sbuffò e intrecciò il suo mignolo col mio,"Okay Mike,okay","Che si mangia?Io ho fame",mi avvolse il collo con le su braccia,"Sushi?".
Mi si illuminarono gli occhi.
"SUBITO!".
APRIL.
Ero preoccupata.
Non ero pronta a dire "Hey mamma Hey papà!Mi sposo!".
Non ero mai stata con un ragazzo per più di due mesi e ora mi stavo per sposare.
Non avevo paura di perdere Mike,ma avevo paura di non essere pronta per lui.
E se sognasse la moglie perfetta?
Quella che prepara la cena per lui.
Quella che stira,lava tutta la casa,sistema il letto,etc...
Non ero nemmeno in grado di cucinare per me stessa,figuriamoci per due!
E poi dovevo ancora conoscere i suoi.
E io il russo mica lo parlo!
Forse farei bene ad iscrivermi a qualche corso.
E se poi a sua madre non piacevo?!?

Mi bloccai in mezzo al marciapiede.
Mi faceva male il petto e non riuscivo a respirare.
"April cos'hai?".
Mi chiusi a riccio,mi afferrò per le braccia.
Non riuscivo a parlare.
"April,mi sto preoccupando",li indicai il petto col dito,"Riesci a respirare?".
Scossi la testa.
Mi faceva sempre più male.
Mi fece tornare dritta.
"Prova a respirare",ci provai una,due volte.
"Mi-Mike...",mi fece sedere sulla panchina,"Rimai calma",mi massaggiai il petto cercando di prendere fiato.
"Sono il Dr.Varshavski".
Stava parlando al telefono con qualcuno,"Potete mandare un'ambulanza?".
Li strinsi la mano.

L ambulanza arrivò nel giro di un minuto.
Il dolore faceva meno male.
I paramedici mi misero sul lettino,Mike rimase dietro con me.
Arrivati in ospedale,mi fecero fare tanti controlli,Mike era in modalità medico.
"Mike sto meglio",dissi mentre mi trascinava con la sedia a rotelle.
"Il medico sono io,la paziente sei tu.E per lo più sei la mia fidanzata",mi arresi,quando si metteva in testa una cosa era impossibile fargli cambiare idea.
MIKE.
Dai vari esami capii una cosa.
April aveva avuto un attacco di panico.
Ma dovuto a cosa?

Andai da lei con la cartella clinica in mano,"April,ho scoperto cos'hai avuto",mi guardò,"Bhe ora sto meglio",allargò le braccia tutta fiera,mi sedetti difronte a lei,le appoggiai una mano sulla coscia.
"Tu hai avuto un attacco di panico",abbassò lo sguardo,"Dimmi,ne hai mai avuto altri?".
Annuii.
"Questo era di livello 3.Lo sai vero che al livello 5...",sospirò,"Lo so,a livello 5 posso rischiare la vita.Lo so",appoggiai la cartella sul tavolo,"Perché non mi hai mai parlato di questo?".
Iniziò a giocare con una ciocca di capelli,"Perché è una cosa che odio.Ci combatto da anni,ma è una battaglia persa",la vidi cupa in volto.
"Posso aiutarti.È mio dovere,sia da medico,che da futuro marito.Non credi?".
Le toccai la punta del naso.
La cosa la fece sorridere.
"Si,ma se non te la senti no-",le diedi un bacio.
Quando ci staccammo,risi e lei mi fece la linguaccia.
"Zitta e ascolta il tuo medico di fiducia",mi diede una piccola spinta,"Ma senti questo!".Mi regalò un bacio sulla guancia,"Ora però,se il Dr.Varshavski è d'accordo con me,andiamo a mangiare?".

Il mio angelo custode col camice.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora