Beacon

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Alison è tornata! (Comunque questa è tra le mie canzoni preferite)

Giunsero a Londra nel pomeriggio, non avendo preso nemmeno una pausa e avendo mantenuto un'andatura piuttosto veloce. Era ancora troppo presto, se Newt avesse portato Tina a Diagon Alley a quell'ora Queenie gliel'avrebbe fatta pagare: doveva aspettare un po'.
-Tina, mi chiedevo se... è da un po' che non mangiamo, ti va di fare uno spuntino? Ti porto in un posto fantastico!-
-D'accordo. Effettivamente ho un certo appetito...- Tina parve non accorgersi che Newt brancolava nel buio, e non aveva la più pallida idea di dove andare. Scelse un bar dall'aspetto caratteristico e pittoresco e la fece entrare. Newt si accorse di aver fatto centro quando fu nel bar: c'era di tutto, lì: té, caffè e dolci di ogni tipo. Le vetrine erano pienissime, ma vista l'ora non era molto affollato. Newt prese un té con dei simpatici biscottini di colore giallo, mentre Tina volle assaggiare il caffè londinese, accompagnandolo con una fetta di cheesecake dall'aspetto invitante. Era tutto buonissimo, niente male per un bar scelto meramente a caso! Si trattennero lì finché il sole non iniziò a calare, poi Newt appoggiò sul tavolo i soldi.
-Non esiste! Pago io!- disse Tina, infilandosi le mani in tasca
-Tina... lascia, non devi!-
Newt ci mise un po' a convincere Tina, che iniziò anche a minacciarlo di arresto, ma alla fine ci riuscì. In cambio, però, dovette prometterle che quando sarebbero tornati a New York le avrebbe lasciato pagare tutto.
Uscirono dal bar, diretti al Paiolo Magico, ma non sapevano che qualcuno li stava seguendo...

Li aveva in pugno. Stavolta non le satebbero sfuggiti. Era da quando aveva scoperto che Scamander era tornato a Londra che lo pedinava.  E si sa, le notizie volano, soprattutto se si parla di Gormlaith, quindi non li aveva persi di vista praticamente da quando erano atterrati. Ricordava che li stava seguendo sulla via di Hogwarts, ma all'improvviso si era ritrovata in una specie di foresta e aveva perso le loro tracce.
Quando vide il mago e la strega passare per una stradina deserta uscì allo scoperto. Veloce e silenziosa, scivolò alle spalle della ragazza e le puntò la bacchetta alla gola. Lei iniziò a urlare, ma Gormlaith le pestò il piede. Tacque. Intanto, Scamander si era girato: era bianco come un cencio, e già si stava precipitando verso Goldstein. Gormlaith, però, premette la bacchetta più forte contro il collo della ragazza, che aveva smesso di divincolarsi, un po' per orgoglio, un po' per paura, un po' per dolore.
-Prova a muoverti e ti assicuro che non vedrai mai più la tua ragazza.- la voce della strega era glaciale, non tradiva alcuna emozione.
Newt si morse il labbro, cercando di calmarsi ed escogitare un piano. Gli risultò però piuttosto difficile, perché qualunque sua mossa avrebbe messo a rischio la vita di Tina.
-Giù la bacchetta.-
Newt non si mosse.
-ho detto GIÙ LA BACCHETTA!-
Newt si abbassò per appoggiare la sua bacchetta a terra, ma prima di rialzarsi finse di cadere. Nello stesso istante Tina iniziò a ribellarsi di nuovo, con tanta energia che Gormlaith quasi perse la presa, e fu costretta a distrarsi ber badare a lei. Newt colse l'occasione, e un'unica scintilla rossa si liberò dalla punta della bacchetta.
Una turista No-Mag arrivò da lontano, scattando fotografie a qualunque cosa, e dico qualunque. Prima che potesse notarli, Gormlaith spinse i due ragazzi in un angolo, senza mai spostare la bacchetta dalla gola di Tina, che stava lentamente venendo meno, nonostante si sforzasse di rimanere cosciente di sé.
-Voi due venite con me.-

Queenie sistemava ormai da un bel po' di tempo, con precisione maniacale, le decorazioni che aveva sistemato, con il permesso di Sebastian, per tutto il Paiolo Magico, chiedendosi dove fossero Newt e Tina. Continuava ad annodare lo stesso nastro per poi riscioglierlo, cercando di ingannare il tempo. Temeva che Newt non avesse ricevuto il messaggio, o che qualcosa avesse impedito loro di tornare. Magari non erano nemmeno mai arrivati... questo pensiero la mandò nel panico. Senza dare spiegazioni a Jacob, si fiondò fuori dal locale, ritrovandosi immediatamente nella Londra No-Mag. si guardò intorno, cercando un anche minuscolo segno della loro presenza. Aguzzò la vista, e nell'oscurità notò una scintilla rossa. Era minuscola, quasi invisibile, ma, forse per fortuna, forse per destino, Queenie la notò. Capì all'istante: si erano cacciati nei guai (a dir la verità, si sarebbe stupita del contrario), e quell'unica luce solitaria l'avrebbe portata a loro, ne era certa.

Ce n'è solo uno come te (completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora