La cena

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-Tina, stai scherzando?- Queenie non poteva credere alle sue orecchie -Non puoi andare a cena con Newt così, sei pazza?-
-Perché? Cosa c'è che non va?- indossava i suoi soliti pantaloni larghi e una semplice camicetta binanca, e non capiva proprio cosa ci fosse di strano.
-Vieni qui, ti sistemo io.- disse, e approfittando dell'assenza di Newt (aveva detto che sarebbe andato a fare una passeggiata, ma Queenie aveva letto i suoi pensieri e conosceva le sue intenzioni) la trascinò nell'altra camera da letto. Lì era già sistemato il manichino di Queenie e un'incredibile quantità di stoffe dai colori più svariati.
-Queenie, come hai fatto...- lei di tutta risposta indicò la valigia di Newt appoggiata in un angolo.
-Sei diabolica, Queenie. Diabolica.-
Tina si sedette sul letto (o si lasciò cadere, come preferite), mentre Queenie le misurava praticamente di tutto, sostenendo che "è sempre meglio essere sicuri!".
Osservò con occhio esperto la sua collezione di stoffe, come un pittore prima di dipingere un quadro. Alla fine sembrò prendere una decisione, annuì mormorando tra sé e sé -Questo potrebbe andare, sì-. Agitò la bacchetta con un colpo deciso, e un velo di un rosa shocking si sollevò e iniziò a volteggiare nell'aria. A Tina bastò guardare Queenie di traverso, e lei sbuffando lasciò cadere il velo. Poi si illuminò una seconda volta: stavolta era l'idea giusta, ne era sicura.
-Chiudi gli occhi!- disse emozionata. Tina lo fece, e Queenie si mise al lavoro. I diversi pezzi si tagliavano e si cucivano da soli, mentre Queenie agitava la bacchetta con movimenti circolari, apportando modifiche qua e là. Quando fu soddisfatta del risultato, permise a Tina di aprire gli occhi.
Rimase esterrefatta quando lo vide: i vestiti, si sa, non le erano mai piaciuti, ma quello era l'abito più bello che avesse mai visto:
Sui toni del blu, era un abito corto piuttosto semplice, che però esplodeva in un tripudio di pietre preziose (ma da dove le aveva prese, a proposito?) accuratamente cucite su nastri blu e argento che attraversavano la scollatura profonda, sì, ma non esagerata. Le maniche semitrasparenti, di un azzurro più chiaro, dovevano arrivare più o meno ai gomiti.
-Queenie, è stupendo, grazie!- Tina si alzò e abbracciò la sorella. Cosa avrebbe fatto senza di lei?
-Adesso provalo, forza!- la incoraggiò Queenie con una pacca sulla schiena.
Lei si alzò, tolse i suoi vestiti e indossò l'abito blu.
-Come mi sta?- Chiese
-Uno. SCHIANTO!- rispose l'altra, battendo freneticamente le mani, entusiasta. Con un movimento della bacchetta il telo che Queenie aveva messo a coprire lo specchio cadde, rivelando una Tina che stentava a riconoscersi. L'occhio le cadde sulla scollatura, molto più azzardata di quelle a cui era abituata, e si sentì un po' in imbarazzo
-Queenie... non credi sia un po' troppo... scollato?- chiese, guardandosi allo specchio
-Ti sta benissimo, Teen, fidati di me!- sbirciò tra i suoi pensieri -Non preoccuparti, lui lo adorerà!-
Queenie aggiunse gli ultimi particolari al look: un paio di scarpe argento col tacco (che Tina trovò scomodissime e per due volte fu a tanto così dal trovarsi a terra), e un velo di trucco. Queenie decise di non andare sul pesante con il trucco, voleva che Newt vedesse il volto di Tina così com'era. Le acconciò i capelli in onde leggere, e le mise un fermaglio argento con una piuma blu.
Ammirò la sua opera, soddisfatta, e sorrise a Tina, che la ringraziò ancora una volta, poi diede un'occhiata all'orologio e sbiancò: l'appuntamento era alle otto, ed erano le otto e dieci. E Tina detestava arrivare in ritardo.
-Va tutto bene, Teen- la tranquillizzò Queenie -funziona così di solito: è il cavaliere ad aspettare la sua dama!-
-Cavaliere? Dama? Non pensi di star prendendo la cosa troppo sul serio?-
-Vorrai scherzare? Questa è un'occasione speciale!-
Le due sorelle si scambiarono un ultimo abbraccio, poi Queenie appoggiò entrambe le mani sulle spalle di Tina, dicendo: -pronta a far vedere a tutti di cosa sei capace?- Tina annuì, e lasciò la stanza.

Newt la aspettava in fondo alle scale, con una giacca elegante e l'immancabile farfallino a fermare il colletto della camicia, le mani dietro la schiena. La vide arrivare da lontano, e rimase esterrefatto: sembrava brillare, in quel suo abito blu che quando si muoveva sembrava il più bello dei mari, appena agitato da qualche onda. I capelli erano tirati all'indietro, scoprendo il suo volto così familiare, ma allo stesso tempo misterioso, valorizzato da appena un accenno di trucco. I suoi occhi brillavano, riflettendo la luce delle pietre sulla scollatura.
Tina continuò ad avanzare con passo incerto, inciampando goffamente sui tacchi alti, ma Newt la trovò graziosa anche in quello.
-Sei... bellissima- Newt si accorse troppo tardi di averlo detto ad alta voce, e per l'imbarazzo puntò ostinatamente a terra lo sguardo, cercando di non assecondare l'impulso di scappare via. Tina arrossì, colta di sorpresa da quell'improvviso complimento, ma sorrise e ringraziò.
Ci fu un istante di silenzio, che sembrò durare un'eternità, poi Newt trovò il coraggio di sollevare il capo e offrì a Tina i fiori che nascondeva dietro la schiena. Era andato al negozio di fiori migliore di Diagon Alley, e quel grazioso bouquet di tulipani blu e fiori di acacia gli aveva immediatamente ricordato Tina. Non c'era un motivo vero e proprio, semplicemente aveva pensato a lei. *
Tina non pensava che qualcuno le avrebbe mai regalato dei fiori, e riceverne da Newt la rese immensamente felice. Li prese con delicatezza, nessuno dei due riusciva ad incontrare lo sguardo dell'altro.
-Grazie Newt, sono bellissimi!- disse lei, e prima che potesse cambiare idea gli diede un bacio sulla guancia. Lui divenne ancora più rosso.
Senza nemmeno farci caso si ritrovarono a camminare per Diagon Alley mano nella mano, finché non raggiunsero un ristorante piccolo e tranquillo, piuttosto semplice ma accogliente. Tina lo apprezzò molto, perché detestava i locali caotici e troppo pomposi. Sulla splendida terrazza Newt aveva prenotato un tavolo per due, dove si accomodarono. Erano soli, e questo fu per entrambi un grande sollievo.
La cena fu incredibilmente piacevole. Mangiarono piuttosto bene e parlarono del più e del meno. Ovviamente l'argomento più frequente era il Quidditch: passarono ore a discutere su quale fosse la squadra migliore al mondo, e raccontarono delle partite a cui avevano preso parte. Avevano un'intesa naturale, come se si conoscessero da secoli. Spesso finivano per dimenticare che in realtà si conoscevano da circa un anno, tanto era forte il loro legame.
Verso mezzanotte un mago basso e occhialuto fece la sua comparsa. Agitò la bacchetta e un vecchio violino iniziò a suonare da solo. Newt guardò Tina incerto, e anche lei sollevò lo sguardo. Dopo qualche minuto lui si decise ad allungare la mano:
-Signorina Goldstein, mi concede l'onore di questo ballo?-
-Signor Scamander, lei non smetterà mai di stupirmi!- rispose Tina, prendendogli la mano.
Si alzarono, ma appena arrivati al centro della piazza Tina inciampò, cadendo tra le braccia di Newt.
-Basta, ne ho abbastanza!- scalciò via le scarpe con rabbia, e appoggiò i piedi nudi sul pavimento freddo. Si scambiarono un'occhiata, poi si lasciarono trasportare dalla musica.
Tina era un'ottima ballerina, Newt invece più volte finì per pestarle i piedi, ma lei sorrise e continuò a volteggiare. Dopo un'ora finirono entrambi con il fiatone.
-Dove hai imparato a ballare così bene?- chiese Newt
-Pratica.- rispose Tina alzando le spalle -ballare mi aiuta a calmarmi quando sono nervosa- **

Tornarono a casa sul tardi. Newt si sistemò nel letto vuoto accanto a quello di Jacob, mentre Tina entrò nell'altra camera da letto, dove Queenie la aspettava seduta sul letto. Appena la sentì arrivare saltò in piedi e la aggredì di domande.
-Calma, Queenie, non posso rispondere a tutte queste domande contemporaneamente!- Queenie la lasciò respirare e Tina si sedette sul letto.
-Bene, adesso raccontami tutto o lo scopro da sola!-

*Nota: la scelta dei fiori ovviamente non è stata casuale, perché la semplicità della forma dei tulipani rimanda automaticamente alla semplicità di Tina, e il blu è il suo colore preferito. Per di più il tulipano è simbolo dell'amore perfetto. Quanto all'acacia, invece, è simbolo di forza e saggezza, e rappresenta un amore segreto che non può essere rivelato a parole, ma in grado di resistere alle avversità della situazione non favorevole in cui è nato e si è sviluppato.

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** Nemmeno questa è casuale: Katherine Waterston esegue alcuni passi di Charleston per entrare meglio nel personaggio di Tina, e ha affermato che le piace pensare che in Tina ci sia uno spirito da ballerina pronto a saltare fuori

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** Nemmeno questa è casuale: Katherine Waterston esegue alcuni passi di Charleston per entrare meglio nel personaggio di Tina, e ha affermato che le piace pensare che in Tina ci sia uno spirito da ballerina pronto a saltare fuori. Vi lascio l'intervista e un video nel quale potete trovare una piccola dimostrazione. https://www.pottermore.com/news/fantastic-beasts-interview-series-katherine-waterston

(Minuto 5:00, più o meno)

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