Incubi

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Ok, quest'immagine mette ansia, ma descrive bene il capitolo. Spero vi piaccia!

Queenie e Jacob uscirono dalla valigia per andare a dormire, ma Newt non dava nessun segno di voler lasciare la mano di Tina. Sarebbe rimasto lì tutta la notte, e avrebbe vegliato su di lei.

Rimasero soli. Qualche lacrima bagnava gli occhi del Magizoologo, ma lui si rifiutò di lasciarle andare. Doveva essere forte. Per lei.
Allungò la mano per accarezzare i capelli di Tina, ancora immobile, come pietrificata. Non poteva immaginare il dolore che lei stava provando proprio in quel momento.
Rimasero così per ore, persino le Creature si chiusero in un silenzio rispettoso.

Tina vagava nel buio più totale, sola. Era perfettamente consapevole di star sognando, ma non riusciva a capire come uscire da quell'incubo. Sempre lo stesso, terribile:
Camminava nell'oscurità, un buio fitto e denso ricopriva ogni cosa. Solo uno spiraglio di luce filtrava da una porta semiaperta. Tina sapeva cosa ci avrebbe trovato, e cercava per l'ennesima volta di fermarsi, senza risultato. Non era più padrona del proprio corpo. Non era mai stata completamente a suo agio nel suo corpo, a dire la verità, si considerava piuttosto goffa, ma non poterlo controllare affatto la mandava in tilt, in particolar modo la sua parte da Auror, che normalmente era sempre pronta all'azione e ora si trovava soppressa in un angolino della sua coscienza.
Si vide entrare nella stanza come dall'esterno, bloccandosi di colpo una volta dentro. Ora non poteva più muoversi. Stava per ricominciare l'incubo vero e proprio: una vasca piena di un letale liquido nero, una sedia. La stanza si era trasformata nella Camera della Morte del MACUSA. Avrebbe tanto voluto chiudere gli occhi e non rivedere mai più quello che stava per succedere, ma non ci riusciva. Era tutto così spaventosamente reale che Tina dimenticò completamente di essere in un sogno.
Newt era accanto a lei e la fissava distaccato, come se il suo sguardo le passasse attraverso, senza soffermarsi realmente su di lei. Era arrabbiato con lei.
La Carnefice lo spinse in avanti ed estrasse un filo luminoso di ricordi con la bacchetta. Gettò i ricordi nella pozione, e subito questa si illuminò, mostrando i ricordi di Newt: in tutti era presente la ragazza della foto, Leta Lestrange, e i due si divertivano insieme, ridevano, erano felici.
"Newt non ha bisogno di me"
Ancora una volta non riuscì ad impedirsi di pensarlo.
Poi il ricordo più doloroso: le labbra di Leta toccarono quelle di Newt e Tina sentì una pena infinita, straziante.
Intanto Newt era salito sulla sedia, e sedeva sospeso su quella distesa mortale, lo sguardo perso, un sorriso senza allegria sul suo viso. Tornò in sé, si accorse di ciò che stava accadendo e iniziò ad urlare il nome di Tina. Chiedeva aiuto, ma lei non poteva fare niente.
Così, ancora una volta, la sedia affondava nella Pozione della Morte e Newt periva, lasciando Tina in lacrime.
Tina non ne poteva più, il dolore che quella visione le procurava cresceva ogni volta che questa si ripeteva, sempre identica a sé stessa, dandole la sensazione di impazzire, e di morire un po' di più ogni secondo che passava.
Poi tutto fu buio e silenzio, e Tina sapeva che l'incubo stava per ricominciare: il nastro si era riavvolto. Avrebbe voluto piangere, urlare, ma non ci riusciva. Riuscì però a ribellarsi, almeno un po': con un grande sforzo riuscì a controllare i suoi movimenti.

Newt vide che Tina si muoveva, il sudore che le imperlava la fronte, il volto contratto come in uno sforzo immane. Lui si abbassò verso di lei, stringendole più forte la mano. Avvicinò le labbra al suo orecchio e iniziò a sussurrarle parole di incoraggiamento.

L'oscurità si squarciò, rivelando un fascio di luce che accecò Tina, un po' come in certi quadri di Caravaggio. Le parole di Newt arrivarono a lei, e le diedero la forza di imporre al suo corpo di fermarsi.
La porta si chiuse.

Newt vide che Tina iniziava a tremare, così, senza pensarci due volte, le piantò un delicato bacio sulla fronte.
Tina spalancò gli occhi, e Newt la strinse a sé in un abbraccio.
-N-Newt...-
-Tina...-

Ce n'è solo uno come te (completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora