-Leta Lestrange...- Queenie era incredula. Dai pensieri di Newt era riuscita a raccogliere qualche informazione, e sapeva quanta sofferenza gli aveva procurato quella donna. Vederla lì, proprio davanti ai suoi occhi, le suscitò un incredibile disprezzo. Continuava a lanciarle occhiate velenose, come se fosse stata lei stessa a soffrire delle azioni di Leta. Lei teneva la testa bassa, un debole tentativo di chiudere la sua mente. Queenie riuscì a neutralizzare le sue difese quasi senza difficoltà, forte delle emozioni che la ragazza non riusciva a cancellare: non voleva farlo. Era passata dalla parte di Grindelwald perché era d'accordo con i suoi ideali, e nonostante avesse visto le ingiustizie che compiva, era rimasta con lui per ottenere il potere che aveva sempre desiderato, dimostrare a tutti che non era un'incapace. Non si sarebbe mai aspettata, però, di doversi,trovare a consegnargli proprio lui.
-L... Leta? Sei proprio tu? Cosa... insomma, cosa ci fai qui?- balbettò Newt. Se avesse visto spuntare Grindelwald in persona sarebbe sicuramente rimasto meno stupito, ma vedendo quella che era stata la sua più intima amica per anni sentì che le forze lo abbandonavano: era pietrificato. E non sapeva ancora della questione Grindelwald!
Anche Tina la riconobbe: era la ragazza della foto. Nel vederla provò una sensazione strana, come un misto di delusione, impotenza e -possibile?- gelosia. Ma perché? Cosa credeva, che Newt non avesse amici all'infuori di lei? Non voleva ammetterlo nemmeno a sé stessa, ma scoprì con orrore che era un sì. Si vergognò della sua prepotenza, e pensò che dopo quello non avrebbe meritato Newt nemmeno come conoscente. Jacob fissava la scena e, come al solito, non capiva granché.
Queenie, intanto, continuava a leggere i pensieri di Leta.
-È stata lei. A mettere la busta nella tasca di Tina, disegnare il simbo...-si affrettò ad annunciare, ma pronunciò le ultime parole molto velocemente, perché vide che Leta si girava verso di lei con uno sguardo minaccioso. Poi con uno scatto le fu addosso. Le puntò la bacchetta alla gola, premendole una mano sulla bocca. Lei provò a divincolarsi, senza risultato, gli occhi spalancati dal terrore. Tina la implorò di non farle del male, mentre Newt si limitava a fissare Leta. Nei suoi occhi si leggeva un dolore antico e profondo, radicato nel suo cuore, che non lo aveva mai abbandonato del tutto. Leta fece del suo meglio per controllare le sue emozioni, ignorando quello sguardo. Sulle sue labbra si disegnò un sorriso amaro, a confermare che sì, adesso era con Grindelwald. Jacob coprì la distanza che lo separava da Leta, e la colpì con un pugno carico di una rabbia tale che sul volto di Leta si disegnò un orribile segno rosso. Non avrebbe permesso a nessuno di fare del male a Queenie. Lei non se lo aspettava, e per il dolore allentò la presa su Queenie, che iniziò a respirare affannosamente, cadendo tra le braccia di Jacob. Lui la abbracciò in segno di protezione, mormorando parole rassicuranti e lanciando sguardi carichi d'odio verso Leta. Una folla di No-Mag curiosi, intanto, si era radunata per vedere la scena. Tina non poteva mettersi ancora nei guai con il MACUSA: avevano già un buon numero di motivi per cacciarla, e per di più in quel momento sarebbe dovuta essere a casa malata.
-Benvenuti all'anteprima della rappresentazione teatrale... ehm... "I maghi di New York"!- inventò Tina per tranquillizzarli, ostentando un falso entusiasmo.
Bastò un attimo di distrazione, e Leta Lestrange sparì sotto i loro occhi, e Newt... Newt era sparito con lei.
Oh no, oh no, no, no, NO! Tina cercò di non farsi prendere dal panico, ma le risultava immensamente difficile, e non capitava spesso. Dov'erano andati? Sapeva che sarebbero dovuti partire subito, e rimpianse amaramente di essersi fatta convincere. Ma ormai era inutile piangere sull'incantesimo lanciato. Dovevano agire. Anzitutto dovevano andare via da lì. Quei No-Mag ancora li fissavano, e iniziarono ad applaudire uno dopo l'altro, pensando che la sparizione di Newt e Leta fosse un trucco e aspettandosi di vederli ricomparire da un momento all'altro. A Tina parve anche di sentire qualcuno dire "ehi, questo spettacolo deve essere proprio bello! Tu ne sapevi niente?"
Non potevano far saltare la copertura, o avrebbero causato solo altri guai, così Tina fece un piccolo inchino prima di smaterializzarsi con Queenie e Jacob.
Ora si trovavano di nuovo fuori al caseggiato dove le sorelle Goldstein abitavano.
-Non possono essere andati lontano- osservò Tina. -La materializzazione ha un limite, quasi di certo non hanno attraversato l'Oceano, o avrebbero rischiato di spaccarsi.- il suo tono era diventato serio, professionale. Cercava di controllare le sue emozioni, e comportarsi come al lavoro. Del resto, come Auror non era un completo disastro. Aveva risolto casi più complicati. Poteva farcela.
-Ma l'America è grande, potrebbero essere ovunque!- disse Jacob.
-Queenie, hai trovato qualcosa nella sua mente? Un luogo, o...-
Queenie scosse la testa: -No, quando le ho letto la mente non pensava di scappare. Pensava solo a Newt...- Vedendo la reazione di Tina, si affrettò a spiegarsi -No, Tina, non in quel senso. Era più... non smetteva di chiedersi se avrebbe dovuto farlo...- Tina chiuse gli occhi e si ricompose. Cercò di pensare, ma non le vennero in mente posti dove avrebbero potuto cercare.
Che ne dite della banca?- propose Queenie -tra i Terzi Salemiani ci sono molti seguaci di Grindelwald...-
-Ottima ipotesi, Queenie. Almeno abbiamo una pista da seguire. Inizieremo da lì.-
-Tina...- la chiamò Queenie -"i Maghi di New York"? Sul serio non ti è venuto in mente un titolo più originale?- scherzò, per alleggerire l'atmosfera. Jacob, che intanto aveva completamente perso le speranze di capirci qualcosa, ridacchiò, e anche Tina si concesse un sorriso. Poi tutti e tre si smaterializzarono, spinti da una nuova speranza. Non si sarebbero arresi, avrebbero trovato Newt."I Maghi di New York" fa concorrenza a "La Maledizione dell'Erede"! Niente, il Mondo Magico non vuole proprio abbandonare il teatro...
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Ce n'è solo uno come te (completa)
FanficDa quando quel bizzarro magizoologo inglese ha lasciato l'America New York è apparsa sempre più noiosa e monotona agli occhi delle sorelle Goldstein. La partenza di Newt Scamander, la perdita di Jacob Kowalski... il ritorno alla normalità, insomma...