Morti?

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Comunque siamo all'ottantesimo capitolo... una fanfiction cortina, mi dicono...

Sono morta. Tina non riusciva a pensare ad altro sono morta, e ho fallito.
-No, Teen.- una voce ben familiare interruppe i suoi pensieri: Queenie. Era morta anche lei? -nessuna di noi due è morta. Prova ad aprire gli occhi...- Tina obbedì, e con sua grande sorpresa ci riuscì. La luce la accecò, ma il suo cuore batteva. Respirava. Era viva. La sua mente corse a Newt prima ancora di provare a rimettere ordine tra gli ultimi avvenimenti.
-Tranquilla, lui sta bene!- la aggiornò la sorella -Si è svegliato poco fa, e ci ha raccontato tutto. Sei stata fantastica! Aspetta che venga a saperlo la Picquery... insomma, hai tenuto testa al Mago Oscuro più potente di sempre e alla Bacchetta di Sambuco contemporaneamente!-
-Sì, anche se stavo per lasciarci la pelle...-
-Questo è un particolare decisamente irrilevante- scherzò Queenie. Tina liberò una risata e si sentì molto meglio. Le due sorelle, felici di essersi ritrovate, si strinsero in un abbraccio. Tina aveva gli arti ancora intorpiditi a causa della sua "morte momentanea" (come aveva fatto a sopravvivere all'Avada Kedavra, a proposito?) ma quell'abbraccio ebbe più effetto di qualunque medicina. In quel momento non aveva bisogno d'altro. -Newt era così preoccupato per te... penso che vorrebbe vederti, e... certo, anche tu lo vuoi!- arrossendo, Tina annuì, così Queenie con un ultimo sorriso uscì dalla stanza per andare a cercare Newt. Quando riaprì la porta il Magizoologo era dietro di lei, i capelli ammassati senza un apparente criterio, gli occhi ornati da vistose occhiaie e un taglio sulla guancia. L'aspetto di Tina non era molto diverso, le punte dei suoi capelli bruciacchiate e il grosso livido sul suo braccio. Anche lei aveva un taglio, le attraversava la fronte, ma grazie all' intervento di Queenie non sanguinava. Era stata una notte difficile per entrambi, ma entrambi erano più preoccupata per l'altro che per sé stessi. Newt si tormentava agitato le mani piene di graffi. Queenie lo fece entrare, poi si chiuse la porta alle spalle per lasciarlo solo con Tina.
-Tina...- la chiamò Newt, e si diresse verso il suo letto
-Ciao!- lo salutò lei
-Per la barba di Merlino, è stato...- disse Newt
-Terribile, lo so...- completò Tina
Tra i due cadde un silenzio imbarazzato. Newt era felicissimo di rivederla, aveva creduto di averla persa ed era stato terribile. Non voleva nemmeno pensarci.
-Come... stai?- chiese Newt timidamente
-Credo di essere viva, ed è già tanto....- rispose lei -Tu, invece?-
-Sto bene.-
-Sapevo che l'avresti detto. Be', se quell'enorme taglio per te è "bene", allora abbiamo due concezioni di bene completamente diverse!- disse, e allungò la mano verso la guancia di Newt. Con le dita sfiorò appena il taglio, indugiando sulla sua pelle morbida, poi però ritornò alla realtà e ritirò di scatto la mano.
-Non è niente, ho affrontato di peggio. Avresti dovuto vedere le bruciature che mi procuravo ogni giorno quando lavoravo con i draghi!- si difese Newt. Tina lo guardò scettica, ma poi sorrise.
-A... te hanno detto cosa è successo?- chiese
-Niente di niente. Teorie?-
-Potremmo essere morti, e questo potrebbe essere una specie di aldilà...-
-Perché devi sempre essere così pessimista?-
-Sono stata colpita da un Anatema che Uccide, cos'altro pensi che potrebbe essere successo? E poi non sono pessimista. L'aldilà non può essere tanto male se siamo insieme!- spalancò gli occhi e cercò di mascherare quello che aveva appena detto con una risatina nervosa. Da quando, esattamente, parlava prima di pensare? Newt, però, non sembrava arrabbiato, né imbarazzato (ok, forse solo un po' imbarazzato).
-Sono d'accordo...- disse, sorridendo timidamente. 

Quando Queenie rientrò nella stanza trovò Newt e Tina che si sorridevano a vicenda, rossi in volto. Detestava interromperli, ma le era stato ordinato di farlo.
-Ehi, piccioncini...- loro si girarono di scatto -mi dispiace interrompere il vostro momento romantico, ma dovreste seguirmi...-
-Dove andiamo?- chiese Tina
-Non mi è permesso dirvelo, ma lo scoprirete.-
Tina fece per alzarsi, ma le sue gambe non la reggevano. Newt le cinse le spalle con un braccio e la aiutò. Seguirono Queenie lungo un corridoio bianco e completamente privo di arredamento, poi la Legilimens aprì la terza porta a destra e fece entrare Newt e Tina. Nella stanza, bianca come tutto il resto, c'era un uomo girato di spalle. Aveva i capelli lunghi fino alle spalle e unti.
-Sedetevi!- ordinò -credo di dovervi delle spiegazioni...- aggiunse girandosi. Quando lo vide Tina per la sorpresa perse l'equilibrio, e se Newt non l'avesse sorretta sarebbe caduta. Le espressioni sui loro volti erano tra il terrore e lo sgomento. Denti cariati, aspetto poco rassicurante... il venditore di Notturn Alley era proprio lì, davanti a loro.

Ce n'è solo uno come te (completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora