Vecchi nemici

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Tina e Queenie corsero terrorizzate in soggiorno, dove Newt e Jacob erano in piedi, altrettanto turbati.
Queenie si coprì le orecchie, urlando. A Tina sembrò per un attimo di vederla tornare bambina, quando a notte fonda si svegliava gridando, spaventata perché qualche altro pensiero ascoltato durante il giorno le aveva procurato un nuovo, terribile incubo. Era in quei momenti che Tina, la sua unica famiglia, le cantava le canzoni più belle che conosceva. La musica era sempre piaciuta a Queenie*, e aveva sempre il potere di calmarla.
-DOBBIAMO SMATERIALIZZARCI!- urlò Tina, cercando di sovrastare i rumori sempre più forti. Afferrò il braccio di Queenie che era accanto a lei, cercando di infonderle sicurezza attraverso quella stretta. "Andrà tutto bene. Sono con te" pensò, in modo che lei potesse sentirla. Jacob si avvicinò a loro, ma Newt andò dal lato opposto.
Gli altri lo chiamarono, invano. Doveva a tutti i costi recuperare la sua valigia, era il suo unico pensiero.  Ma quando le sue dita si strinsero attorno al manico era già troppo tardi. Cercò di tornare indietro, ma il muro crollò, e si ritrovò sepolto tra le macerie. Non poteva più muoversi.
Dall'ombra emerse il sorriso crudele di quello stesso mago che aveva dato loro la ricetta. Come Newt temeva, era tornato.
-Che piacere rivedervi!- disse, con un tono tutt'altro che amichevole.
Tutti si immobilizzarono, incapaci di muoversi. Il mago iniziò a misurare a grandi passi la stanza. -Voi adesso venite con me.- disse, senza troppi giri di parole.
-Perché dovremmo? Siamo riusciti a sfuggirti una volta, possiamo farlo ancora.- replicò Queenie, fredda ma aggressiva.
-Non lo farete, dolcezza: verrete di vostra spontanea volontà!-
-E cosa te lo fa pensare?- aveva tirato fuori un tono tanto sprezzante che non si sarebbe mai detto potesse provenire da una figura tanto aggraziata. Il coraggio di Queenie sembrò colpire il seguace di Grindelwald, che di tutta risposta sollevò la bacchetta e la puntò contro Newt, ancora tra le macerie, premendola sul suo collo. Tutti trattennero il fiato, e il cuore di Tina iniziò a battere come impazzito. Voleva morire. Gli occhi le si bagnarono per un attimo di lacrime. Chinò il capo per non mostrare la sua debolezza, si asciugò gli occhi con la manica del pigiama e si nascose dietro una maschera di indifferenza. Il mago sfoderò di nuovo quel suo terribile sorriso.
-Bene, vedo che capite in fretta! Forza, venite!-
Ma loro non si mossero.
Il mago perse la pazienza:
-CRUCIO-
-NO!- Tina si fiondò urlando verso Newt, che aveva il volto trasfigurato dal dolore. Senza curarsi di quello che sarebbe potuto succedere, si frappose tra i due, allargando le braccia.
-Se vuoi fare del male a Newt, devi prima vedertela con me.- annunciò con decisione.
-Ah, bene! Vedo che il Magizoologo si è fatto la ragazza... Dimmi, come hai dormito negli ultimi giorni? E quando ti sei svegliata non dev'essere stato molto meglio... Ti sarai sentita in colpa... il ragazzo ti ha salvato la vita di nuovo, e tu? Tu cosa hai fatto? Niente, come al solito.- Tina bolliva di rabbia.
-Non ascoltarlo, Tina! Sai che non è così. Lo sai che tu per me sei speciale, e che hai fatto più di chiunque altro sia per me e per la Comunità Magica.-
-Che dolci! Se non fosse per il fatto che lo dice solo per salvarsi la pelle. Lui non ti ama per niente, e non ti amerà mai. Unisciti a noi. Sei una strega potente, saresti un'ottima alleata per Gellert Grindelwald... Pensaci: lui può darti tutto quello che hai sempre sognato... può renderti la migliore... vieni con me. Ti porterò dove qualcuno può apprezzare davvero il tuo potenziale.-
Tina si fermò, pensierosa. Restò immobile per un istante che parve interminabile, pensando a cosa avrebbe dovuto fare.
Poi prese una decisione: chinò il capo e si voltò verso il mago. Andò verso di lui.
-Complimenti. Hai fatto la scelta giusta.- disse lui compiaciuto, e sulle sue labbra si disegnò di nuovo quel terribile sorriso. 
-Sì, penso proprio di sì.- Queenie lesse i pensieri di Tina e capì. A gesti, lo spiegò anche a Newt, e lui annuì impercettibilmente.
Il seguace di Grindelwald abbassò la bacchetta soddisfatto: quella ragazza gli avrebbe permesso di guadagnarsi la fiducia degli altri in un batter d'occhio, e la missione sarebbe stata compiuta. Il suo Signore sarebbe stato fiero di lui...
Tina approfittò di quel momento di distrazione per fare cenno a Newt e Queenie, e tutti e tre lanciarono contemporaneamente uno Schiantesimo. Il mago fu scaraventato alla parete, perse i sensi e cadde a terra. Jacob si avvicinò e gli mollò uno, due, tre calci. Poi Tina gli prese il braccio e si materializzò in un vicolo sperduto di New York, dove lo abbandonò. Si sfregò le mani e fece per andarsene, ma sentì qualcosa afferrarle il braccio. Quando si girò, però, non c'era nessuno, e il seguace di Grindelwald era ancora a terra. Pensò di esserselo immaginato, così tornò all' appartamento. Lì trovò Newt ad accoglierla. Zoppicò verso di lei, la gamba dolorante. Una piccola frattura, secondo Queenie.
-Tina, sei stata fantastica!- disse. Soffriva, si vedeva, ma cercava di nasconderlo.
-Newt...- Tina si avvicinò, e lo baciò delicatamente sulla guancia. Le sue labbra sfiorarono appena la sua pelle, timidamente, quasi con timore. Lo strinse a sé, e si sentì bene. Non avrebbe mai voluto lasciarlo andare.
Ma cosa stava facendo? Non lo sapeva. Ancora una volta stava seguendo il cuore invece della mente. Si chiese se nel farlo stesse commettendo un errore. Quando si staccarono, si sorrisero a vicenda, e si guardarono negli occhi per un attimo. Poi realizzarono quello che stava succedendo, e distolsero lo sguardo, cercando di ridere per nascondere l'imbarazzo. Queenie si batté una mano sulla fronte, e le mani di Jacob, che erano già pronte ad applaudire, si bloccarono a mezz'aria. Ce l'avevano quasi fatta, ma anche stavolta la loro timidezza aveva preso il sopravvento.  Almeno si poteva dire di aver fatto un passo avanti: Newt aveva detto a Tina che per lui era speciale, e lei ancora ci pensava.
All'improvviso Newt perse l'equilibrio, e se Tina non l'avesse preso si sarebbe ritrovato a terra.
-Forse sarà meglio...- disse Newt
-Sedersi.- terminò Tina per lui, facendolo sedere sul divano.
Quasi istintivamente si portò le mani alle tasche, ma accadde qualcosa di insolito: c'era qualcosa.
Tirò fuori un foglio di carta tutto spiegazzato. Non ricordava di avercelo messo.
-Quello cos'è?- chiese Queenie, ma Tina non seppe rispondere: si era come materializzato nella sua tasca. Si appoggiò sul tavolo e lo spiegò alla meno peggio. Poi lesse:

Moriremo, un pochino?

Parigi
-G.G.

Non c'era scritto altro, ma non c'era alcun dubbio su chi fosse G.G.





*Non è assolutamente un riferimento ad Alison Sudol! Cosa ve lo fa pensare? 🙊🙊
Uff, d'accordo! Non è colpa mia, non posso farne a meno! 🎼

Ce n'è solo uno come te (completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora