Pozione di localizzazione

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Perdonatemi se questo capitolo arriva in ritardo, ma ho avuto una piccola discussione con il computer...

La sirena annunciò l'imminente arrivo con la sua voce assordante. Tina, che si era concessa per un attimo di sonnecchiare sulla spalla di Newt, anche per far fronte al terribile mal di mare che era andato a far visita al suo stomaco poco avvezzo al viaggio, sobbalzò udendo il rumore improvviso. Non riuscì a fare a meno di sentirsi in imbarazzo, vicina a Newt com'era. Non era la prima volta, certo, ma dopo quel bacio, nonostante tentassero di negarlo in tutti i modi, qualcosa tra loro era cambiato. Con lui, però, si sentiva tanto sicura che non si pentì del tutto di aver osato tanto. Solo che non le piaceva che gli altri li vedessero come "la coppietta della situazione". Anche perché non lo erano, erano soltanto... no, non soltanto. Al contrario, "coppietta" era piuttosto riduttivo per descrivere il loro rapporto, se capite cosa intendo: quello che provavano l'uno per l'altra andava al di là dell'amore, i loro sentimenti erano tanto profondi che non ne erano nemmeno del tutto consapevoli. Comunque, non indugiamo troppo sui nostri più-che-innamorati, sono sicura che a loro non piacerebbe. Arrivò il momento di scendere, così Newt e Tina si nascosero nella scialuppa dove avevano lasciato le loro scope e aspettarono di essere soli. Quando tutti i passeggeri furono scesi, presero le scope e spiccarono il volo con discrezione. Nessuno li notò. Atterrarono sul suolo di New York, e Tina si senì finalmente a casa, dopo tanto tempo. Erano successe molte cose, ma la sua amata città non era cambiata di una virgola. Chiamatela monotona, ma a Tina la tranquillità piaceva. Certo, forse con tutta quella gente New York non era proprio l'esatta definizione di "tranquillo", ma per Tina era quella la normalità. La parte difficile stava nel trovare un veloce esserino blu tra tutta quella folla. Semplice quanto bere un bicchier d'acqua, no?
-Bene. Da dove iniziamo?- chiese, rivolta a Newt
-Penso di avere un piano. Ho visto... degli ingredienti interessanti tra le pozioni di Queenie... non è che potrei dare un occhiata? Le ho già chiesto il permesso...-
-Certo! Ti porto a casa...- disse, avviandosi tra la folla con sicurezza. Newt arrancò dietro di lei fino a delle palazzine che riconobbe anche prima che Tina si fermasse. Erano arrivati. Lo guidò su per le scale, utilizzando un incantesimo silenziatore perché non aveva alcuna voglia di mentire di nuovo alla signora Esposito. Quando entrarono nell'appartamento udirono un rumore improvviso che li fece sobbalzare, poi una voce. Si guardarono intorno: non erano soli.
All'improvviso la voce si trasformò in quella famosa canzone che andava tanto di moda quell'anno. Tina guardò sospettosa nella direzione del suono. Si era fatta un'idea sulla provenienza del suono, e... sì, la sua teoria era esatta: Queenie aveva lasciato di nuovo la radio accesa. Tina scosse la testa. Sempre la solita... spesso aveva tanti pensieri per la testa che finiva per dimenticare le cose. Del tutto accettabile, considerando che aveva anche le menti di chi le stava attorno a cui badare...
-Non essere timido, Newt. Prendi tutto quello che ti serve, anche se non so bene cosa tu abbia intenzione di fare...- disse, armeggiando con le manopole della radio nell'inutile tentativo di spegnerla, mentre il volume si alzava e si abbassava senza controllo.
-Buon Lewis...- mormorò prendendo a pugni il marchingegno, che non dava segno di voler smettere di cantare.
-Silencio!- disse alla fine seccata, e la radio tacque.
Newt intanto aveva messo sul tavolo una serie di boccette, e gettava occhiate fugaci a un pezzo di carta che aveva tirato fuori dal taschino della sua camicia, beccandosi anche una pernacchia da Pickett, arrabbiato per essere stato svegliato. Stava mescolando gli ingredienti più vari. Tina si avvicinò per guardare meglio, e si accorse che non sapeva nemmeno dell'esistenza di alcuni di quei liquidi. La cosa non le piacque, pensava di cavarsela con le pozioni, e non le andava giù che qualcuno potesse superarla: aveva faticato tanto ad Ilvermorny per essere sempre la prima della classe...
-Questa... è una mia invenzione, sai? stavo studiando un modo per localizzare facilmente le mie Creature, e... ho creato questa pozione. Mentre stavo scrivendo il mio libro.- Tina seguì incuriosita con lo sguardo le sue mani abili danzare tra le boccette, perfettamente a loro agio.
-Eccole...- mormorò tra sé e sé, prendendo un pacchetto
-Quelle sono...?-
-Api Frizzole, sì... vuoi favorire?- disse, cacciandosene una in bocca. Tina lo imitò, e improvvisamente le tornarono in mente le parole del libro di Newt:
-I pungiglioni di Billywig...- iniziò
-Si usano nella preparazione delle Api Frizzole.- terminò Newt
-Geniale...- commentò Tina -quindi mettere le Api Frizzole in una pozione di localizzazione...-
-significa trovare il Billywig- confermò, aggiungendo due dolcetti all'intruglio.
-Incredibile. Newt, tu... sei un genio. Lo sei davvero.- Tina gli sorrise, e anche Newt, rimanendo concentrato sulla pozione, sollevò appena gli angoli della bocca. Evidentemente non era abituato a sentirselo dire.
Aggrottò le sopracciglia mentre riscaldava il tutto: Tina intuì che si trattava di una fase delicata, così rimase muta e immobile. Tentò anche di moderare il respiro, per non infasidirlo.
-Fatto!- annunciò Newt all'improvviso-mi passeresti gli occhiali, per favore?-
Ma certo... pozione di localizzazione più occhiali... perché non ci aveva pensato lei? Aiutandosi con un contagocce, Newt versò giusto un po' di pozione sulle lenti. Uno spreco, pensò Tina: ne aveva preparata tanta... almeno ebbe il buon senso di imbottigliarla e conservarla. "Pozione di localizzazione", scrisse su un pezzo di pergamena che legò alla bottiglietta. La sua calligrafia era semplice, quasi puerile, a metà tra lo stampato e il corsivo, ma Tina la trovò in qualche modo affascinante.
-Vediamo se funziona... non l'avevo mai provata su degli occhiali... signorina Goldstein, a lei l'onore!- allungò gli occhiali a Tina
-Grazie, signor Scamander!- rispose, inforcando gli occhiali. Davanti ai suoi occhi si disegnò una specie di scia dorata. La scia che li avrebbe condotti direttamente al Billiwyg.
-Funziona!- annunciò, aprendosi in un sorriso. Sul volto di Newt si disegnò un'espressione di trionfo. Forse nemmeno lui se lo aspettava. Tina gli passò gli occhiali, e quando li indossò si sentì immediatamente realizzato. Poi alle sue orecchie giunse la risata di Tina. Uno dei suoni più belli del mondo, a suo parere. Tolse gli occhiali e rivolse a Tina uno sguardo interrogativo
-No, no, rimettili!- disse, continuando a ridere
Newt obbedì, e Tina esplose: rideva tanto che fu costretta a sedersi
-Con quegli occhiali sei così... buffo!- e come darle torto? Avreste dovuto vederlo... erano troppo grandi per lui, e sul suo volto quella montatura a forma di ali di uccello aveva un aspetto quasi grottesco.
-Forse è meglio se li metti tu...- disse, arrossendo.
-Sono d'accordo. Andiamo, non abbiamo molto tempo.-

Ce n'è solo uno come te (completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora