Ecco com'era andata: c'era questa donna, di nome Gormlaith, una strega purosangue, simpatizzante di Grindelwald. Lo seguiva da lontano, non lo aveva mai incontrato ma conosceva tutte le sue mosse grazie ai suoi fidati informatori, tanto che se a un certo punto avesse deciso di distruggere Grindelwald ci sarebbe riuscita senza battere ciglio. Ma questa ipotesi risultava piuttosto ridicola, a vedere quella donna: avrebbe fatto di tutto perché i piani di Gellert Grindelwald si realizzassero. Non era particolarmente potente, ma era forse più pericolosa del migliore dei duellanti: attenta e calcolatrice, se decideva di tenere d'occhio qualcuno riusciva a scoprire praticamente di tutto su quella persona. Quando aveva scoperto che Grindelwald era in cerca di questo signor Scamander aveva iniziato immediatamente le sue ricerche. Le ci era voluto un po', ma alla fine aveva scoperto che il mago in questione stava partendo per New York, così aveva preso la sua stessa nave. Per tutto il tempo lo aveva tenuto d'occhio aspettando il momento giusto per agire, e lo aveva seguito anche quando era tornato a Londra. Poi però si era accorta di essere stata notata, e per di più una Legilimens stava tentando insistentemente di entrare nella sua mente. Cosa avrebbe fatto se la sua copertura fosse saltata? Perché, lo sapeva, era proprio quello che stava per succedere. Aveva deciso perciò di non indugiare oltre e attaccare Scamander. Ed era stato questo il suo errore. Per la prima volta nella sua vita aveva perso un colpo: pagò molto cara quell'impazienza, e soprattutto non avrebbe dovuto sottovalutare quella ragazza dal vestito rosa e i riccioli d'oro, che le era sembrata tanto innocente...
Tina e Newt uscirono più velocemente possibile. La testa di Tina fu la prima a spuntare dalla valigia, poi uscì anche Newt. Si nascosero dietro un albero, e da lì videro una sagoma che con una serie di incantesimi ben assestati faceva un gran baccano, quasi a voler richiamare l'attenzione di qualcuno. Entrambi sentirono come una voce dentro di loro che sussrrava che stava cercando proprio loro, e il fatto che quel bosco fosse disabitato era di certo un punto a favore della voce. Cercarono di stare calmi, mentre la sagoma si faceva sempre più vicina. Quando fu abbastanza vicina, riuscirono a guardarla in volto. Proprio davanti a loro, illuminata dalla luce della luna, c'era la signora che sospettavano li stesse seguendo. Ora non c'erano più dubbi.
Tina però notò qualcosa in lei che chiunque tranne due persone al mondo avrebbe ritenuto un particolare insignificante: aveva gli occhi cerchiati di nero. Chiunque le avrebbe scambiate per semplici occhiaie, ma Tina sapeva benissimo che non era così, e che una certa strega di nome Queenie Goldstein le aveva appena salvato la vita, ancora una volta. Quando avrebbe smesso di essere in debito con lei?
Risaliva a circa quattro o cinque anni prima, quando Tina si ammalò. Quella fu l'influenza peggiore della sua vita, soffriva tantissimo, e Queenie aveva finito la pozione soporifera, così decise di provare a farne in casa pur di non vedere la sorella soffrire. Purtroppo, però, non ottenne mai il risultato sperato: quando Tina bevve la pozione, quella mattina, non si addormentò, ma attorno ai suoi occhi andò creandosi un alone scuro che Queenie non riuscì a spiegare. Le macchie divennero sempre più scure, e sul fare della sera erano diventate quasi nere, e a contrasto con il pallore malaticcio della pelle di Tina risaltavano ancora di più, dandole quasi l'aspetto di un panda. A quel punto Tina cadde in un sonno profondo, così, di colpo, senza alcun preavviso, e per due lunghi giorni non si mosse affatto, quasi non respirò, tanto che a un certo punto Queenie l'aveva creduta morta. Con le poche nozioni di latino che Tina aveva battezzò la pozione "Somnus sero", sonno in ritardo. Da allora non utilizzarono più il Somnus sero, ma a quanto pareva Queenie non lo aveva dimenticato.
A giudicare dai segni che la donna aveva intorno agli occhi, mancava poco. Senza dare troppe spiegazioni, si rivolse a Newt:
-incantesimo di intrappolamento al tre.- lui annuì -uno... due... TRE!-
Uscirono contemporaneamente dal loro nascondiglio, e come una persona sola puntando le bacchette contro la donna.
-INCARCERAMUS!- urlarono insieme. La donna ebbe appena il tempo di girarsi, che finì legata da una corda. Cercò in tutti i modi di divincolarsi, ma poi si immobilizzò e Tina seppe che la pozione aveva fatto effetto.
-Ma come...- Newt non riusciva a darsi una spiegazione a quello che aveva appena visto. Era successo tutto così in fretta...
Tina si avviò verso la donna e senza perdere un momento si chinò e le puntò la bacchetta alla tempia, cancellando i suoi ultimi ricordi prima che fosse troppo tardi. Quando ebbe finito si rialzò in piedi e ripose la bacchetta.
-Dobbiamo andare.-
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Ce n'è solo uno come te (completa)
FanficDa quando quel bizzarro magizoologo inglese ha lasciato l'America New York è apparsa sempre più noiosa e monotona agli occhi delle sorelle Goldstein. La partenza di Newt Scamander, la perdita di Jacob Kowalski... il ritorno alla normalità, insomma...