La storia di Martha Steward

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E il premio autrice ritardataria dell'anno va a...
AleGoldstein, che aggiorna dopo secoli di silenzio!

Tina e Martha erano in piedi davanti alla valigia aperta. Tina era titubante: non voleva entrare. Non voleva disturbare Newt. Di certo in quel momento nella sua mente c'era spazio solo per Leta, e lei non era che un'intrusa. L'intrusa. Non era gelosa, anzi, lo capiva benissimo e le sarebbe piaciuto poter fare di più per lui, ma aveva paura di peggiorare la situazione facendosi vedere. Non era la persona giusta per consolarlo. Così rimase in bilico sul bordo della valigia, indecisa sul da farsi. Non si era nemmeno accorta dello sguardo interrogativo di Martha. Giusto, Martha! Era per lei che era lì. L'impazienza di comunicare a Newt (e soprattutto a Queenie) la sua scoperta era troppa. Pensò di parlarne prima con Queenie, ma non aveva idea di dove fosse. Era deciso. L'esile scala di legno scricchiolò sotto i suoi piedi quando, piolo dopo piolo, scese di sotto, seguita da Martha. Ora non poteva più tornare indietro.
Come si aspettava, Newt era nel capanno. Quello che non si aspettava era di vederlo con Queenie, e soprattutto di trovarli abbracciati. D'accordo, forse a quel punto si sentì un po' turbata, ma come biasimarla?

Gli inconfondibili pensieri della sorella giunsero a Queenie, che di colpo si sciolse dall'abbraccio. In un primo momento il suo gesto disorientò Newt, ma quando Tina entrò nel suo campo visivo, il volto del Magizoologo sbiancò.
-Non è come sembra!- si affrettò a spiegare –io... noi...-
-Non preoccuparti, Newt.- rispose Tina, vergognandosi immediatamente di aver dubitato di due delle pochissime persone che era sicura di amare -mi fido di voi.- Newt sembrò rilassarsi immediatamente, ma Queenie aveva già letto i pensieri di Tina riguardo a Martha e non poteva crederle. Incassò il colpo con non poca incredulità, e per non perdere l'equilibrio fu costretta a sedersi.
-Non è possibile...- sussurrò. Newt si guardò intorno disorientato.
-Signori- annunciò Tina –vi presento Martha Steward-
-Quindi è te che il venditore è venuto a cercare?- chiese Newt. Del resto, per lui quel nome non significava altro. Martha rispose alla domanda di Newt con un leggero cenno del capo.
-È buffo...- commentò Newt –Alla fine è merito tuo se siamo vivi! Senza di te quel mercante non sarebbe mai venuto a salvarci...-
Ma le sorelle Goldstein avevano ben altro a cui pensare.
-Non penserai davvero che lei sia...?- Queenie si rivolse a Tina, la voce le tremava impercettibilmente.
-Non è lei di certo, nessuno può vivere tanto a lungo, però va presa in considerazione la sua affinità con...-
-I serpenti, certo... ma non potrebbe essere una semplice coincidenza?-
-Vi dispiacerebbe spiegare cosa sta succedendo?- le interruppe Newt
-Oh, giusto...- disse Queenie -dunque, penso che tu conosca Salazar Serpeverde, visto che è uno dei fondatori di Hogwarnause... ehm... Hogwarts... bene, Isotta Sayre, la fondatrice di Ilvermorny,- alla pronuncia del nome della scuola la voce di Queenie si arricchì di una nota di fierezza e di senso di appartenenza. Per lei aver studiato ad Ilvermorny era senza alcun dubbio un vanto. –era discendente di Serpeverde. Isotta ha avuto due figlie, due gemelle, e una delle due si chiamava...-
-Martha Steward.- concluse Martha, attirando tutti gli sguardi su di sé
-Conosci la storia?- chiese Queenie
-Martha, per favore, se sai qualcosa diccelo! Chi sono i tuoi genitori?- la incalzò Tina
Martha sembrò ponderare con attenzione le parole da dire, come se stesse per rivelare un segreto.
-Non lo so...- disse alla fine –quando qualcuno entra a far parte del circo quasi tutti i suoi ricordi precedenti vengono cancellati. Skender diceva che era perché non avessimo nostalgia di casa, ma io credo solo che non volesse che decidessimo, a un certo punto, di tornare indietro, facendogli perdere un bel po' di soldi. Questo rito è stato attuato finché il circo non si è alleato con Grindelwald, ma i nostri ricordi non sono mai stati restituiti. Per anni non ho avuto nemmeno un nome. C'era solo un ragazzo a cui non erano riusciti a cancellare tutti i ricordi. Era la sua particolarità: aveva una mente eccezionalmente elastica, per questo era in qualche modo immune agli incantesimi di memoria, poteva praticare incantesimi Non-Verbali potentissimi senza alcuna difficoltà ed era la persona più intelligente che abbia mai conosciuto: sapeva praticamente tutto! Parlare con lui era come sfogliare le pagine di un libro. Non mi ha mai detto il suo vero nome, ma gli piaceva farsi chiamare Chadwick... - fece una pausa. All'enunciare quel nome la sua voce si incrinò leggermente –lui... era appassionato di storia, soprattutto di quella americana. Diceva di aver sempre sognato di studiare ad Ilvermorny, ma suo padre non voleva, per questo aveva deciso di entrare a far parte del circo: voleva girare il mondo... gli anni di scuola che non aveva mai trascorso, però, erano un enorme peso per lui. A volte mi diceva che avrebbe voluto poter dimenticare come noi, ricominciare da capo... ma non poteva. Frequentava Ilvermorny tramite i libri, conosceva la storia della fondazione della scuola a memoria, e ovunque andassimo mi portava nella biblioteca più vicina per fare delle ricerche... se so leggere e scrivere lo devo solo a lui.-
-Mi ricorda qualcuno...- la interruppe Queenie lanciando un'occhiata a Tina –quella secchiona passava quasi tutto il tempo libero in biblioteca, quando eravamo a scuola... certo, quando non era impegnata a correggere chiunque su qualunque cosa o a rimproverare chi infrangeva le leggi come se ne valesse della sua stessa vita!-
-Queenie...- la richiamò Tina annoiata –andiamo avanti. Dov'eravamo rimasti?-
-Un giorno- riprese Martha –Chadwick iniziò a fare ricerche sull'albero genealogico di Isotta Sayre. Io non ne capivo granché, ma lui era convinto che da qualche parte nel mondo ci fossero ancora suoi discendenti. In particolare, pensava che se Martha aveva avuto un figlio allora la dinastia doveva per forza essere continuata... riuscì nel suo intento, e scoprì che l'"erede" che cercava ero proprio io. Per me fu un gran colpo... davvero, non ne avevo idea. Non me l'aspettavo, ma in un certo senso ne andavo fiera: finalmente anch'io avevo qualcosa di cui vantarmi. È per questo che ho deciso di adottare il nome della mia antenata.-
-Cosa ne è stato di Chadwick?- indagò Newt. Martha scosse il capo, mentre i suoi occhi si facevano lucidi
-Un giorno Skender scoprì che Chadwick non aveva perso i suoi ricordi, e lo uccise. Proprio davanti ai miei occhi. Non voleva che rivelasse a tutti le loro origini come aveva fatto con me... non avevo mai sofferto tanto, il mio cuore era come a pezzi. Gli ho promesso che avrei fatto di tutto per proteggere il circo, la mia, la nostra famiglia, ma è stato tutto inutile, perché ora... ora...- tirò su col naso -li ucciderà tutti.-

Ce n'è solo uno come te (completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora