Scusate per l'ennesima volta il ritardo! Problemi tecnici...
Jacob! JAAAACOOOB!- Queenie tornò di corsa nel locale, preoccupata. Le lacrime le offuscavano la vista, e andò quasi a sbattere contro Jacob, che si accigliò vedendola in quello stato: cosa era successo?
-Ehi, ehi! Va tutto bene, tesoro, calmati.- tentò di rassicurarla
-Teen è nei guai- spiegò, appena si fu calmata.
-la salveremo.- disse Jacob con decisione.
Queenie condusse Jacob all'esterno, e gli mostrò la piccola scintilla rossa che brillava a intermittenza nella notte.
La seguirono, camminando per un bel po' di tempo. La luce procedeva, ora grande e brillante ora quasi invisibile, per le vie di Londra. La persero di vista davanti a un grazioso bar che poco a poco iniziava ad affollarsi. Di Tina e Newt, però, nessuna traccia. Iniziarono a camminare senza meta, finché non si ritrovarono in una strada deserta. Non c'era niente, anche le case che la circondavano sembravano disabitate. Non c'era niente, a parte...
-Queenie...- Jacob aveva trovato qualcosa che, a giudicare dalla sua espressione, non era proprio quello che si intende per "rassicurante". Queenie si avvicinò a controllare, e indietreggiò quando la vide: piena di graffi com'era, quella bacchetta poteva appartenere a un solo mago, e Queenie seppe subito che quella stessa bacchetta aveva lanciato il segnale. Ma la cosa peggiore era che il possessore della bacchetta non era lì, e la luce si era spenta.
-E se il segnale si fosse spento perché... perché sono... sono...- non riuscì a completare la frase
-No, sono qui da qualche parte, Queenie.- lei però era ancora preoccupata -Queenie, ascoltami, questa non sei tu. Queenie, la mia Queenie, è sempre positiva e non abbandona mai la speranza. Queenie è una ragazza forte e geniale, non lasciarti travolgere dagli eventi. Li troveremo, d'accordo?- le parole di Jacob ebbero il potere di far tornare in sé la Legilimens, che si raddrizzò e aguzzò la vista. Si guardò intorno, cercando qualcosa, qualunque cosa, che avrebbe potuto riportarla sulle tracce della sorella. A un certo punto percepì i pensieri di qualcun altro. Francese, a giudicare da quello che Queenie riuscì a sentire. Si girò e vide che una ragazza con una macchina fotografica grande quanto la sua faccia passeggiava scattando delle foto. Queenie si avvicinò a lei.
-Ciao, cara!- cercò di sembrare carina e non parlare troppo velocemente, per facilitarle la comprensione. Comunque la ragazza si girò, e sembrò capire, bene o male, quello che diceva -io sono Queenie, e lui è Jacob. Qual è il tuo nome?-
-Amélie, piacere- rispose lei, con un marcato accento francese.
-è un nome bellissimo! Vedi, Amélie... stiamo cercando un ragazzo con una valigia e una ragazza con un caschetto castano scuro, li hai visti?- Amélie si prese qualche secondo per elaborare, poi rispose: -non ci ho fatto veramonte caso, ma ho fatto delle foto, magari...-
-Possiamo vedere?- chiese Queenie, sempre con gentilezza. Sapeva che stava dicendo la verità. Lei aprì la borsetta e mostrò loro le sue foto, che erano anche piuttosto belle, a dir la verità. Una in particolare attirò l'attenzione di Queenie: i palazzi di quello stesso vicolo ne erano i protagonisti, ma in un angolo vide l'inconfondibile capigliatura spettinata di Newt, e poi c'era quella donna, quella strega che aveva cercato di tenere d'occhio a Diagon Alley e che, aveva scoperto, li seguiva da tempo. Puntava la bacchetta contro il collo di Tina.
-Non oubliatemi, io... aiuto!-
-Sei una strega?- Queenie non se lo sarebbe mai aspettato, infatti Amélie disse che era una... sembrava non sapere che termine usare, comunque Queenie dai suoi pensieri capì che era una Magonò. I tre setacciarono la strada da cima a fondo, e fu la francese a sentire un rumore. -Oh, là là... Quinnì!- chiamò. Queenie corse da lei, trascinando Jacob, correndo nonostante i tacchi, che, per quanto cercasse di impedirlo, facevano un gran baccano. Sentì dei pensieri che conosceva bene, la mente di qualcuno urlava il suo nome: Tina.Gormlaith era riuscita a riprendere il controllo su Tina, che se ne stava di nuovo immobile, cercando di pensare a un piano. Avrebbe tanto voluto che Queenie fosse lì con lei, che la salvasse un'ultima volta, si aspettò quasi di vederla materializzarsi dietro l'angolo, ma di lei nessuna traccia. E a rigor di logica non sarebbe mai arrivata: di certo la credeva ancora a Londra. Aveva abbandonato ogni speranza, ma istintivamente la sua mente iniziò a chiamare intensamente il nome di Queenie, come se potesse sentirla. Quello che non si aspettava era di sentire l'inconfondibile rumore dei suoi tacchi, che ben conosceva. Non cercò nemmeno di verificare se quel rumore era stato solo un brutto scherzo della fantasia, perché le diede la forza di ribellarsi ancora, stavolta con più forza: con uno strattone improvviso colse la strega di sorpresa, e riuscì a morderle il braccio che la teneva. Si liberò, e in un attimo recuperò la sua bacchetta, puntandola contro Gormlaith. Tina lanciò una serie di incantesimi che la strega parò. Per quanto Tina fosse in vantaggio, tuttavia, Gormlaith sapeva difendersi bene. Newt avrebbe voluto aiutare Tina, ma non aveva più la sua bacchetta.
A un certo punto Gormlaith iniziò a recuperare, mettendo rapidamente Tina con le spalle al muro. Proprio quando credette di essere spacciata, un incantesimo colpì Gormlaith alle spalle -Chiedo scusa per l'interruzione- la voce di Queenie arrivò all'orecchio di Tina dapprima come il suono più bello del mondo, poi però realizzò che le sarebbe potuto succedere qualcosa nello scontro. E infatti Gormlaith si girò verso di lei con espressione minacciosa, puntandole contro per la bacchetta. Ma la turista che aveva visto poco prima si piazzò davanti a lei e a Jacob, allargando le braccia -NON I MIEI AMICI, COCHONNE!- urlò, fronteggiandola con coraggio. Ma Gormlaith, spietata, puntò la bacchetta contro di lei: -CRUCIO!-
-Expelliarmus!- rispose prontamente Tina, ma ormai la maledizione aveva colpito la ragazza, che si contorceva a terra con il volto trasfigurato dal dolore.
La bacchetta di Gormlaith volò via, e capì che per lei non c'era più speranza.
-D'accordo, mi avete battuta. Ma ho una proposta molto interessante da farvi...-
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Ce n'è solo uno come te (completa)
FanfictionDa quando quel bizzarro magizoologo inglese ha lasciato l'America New York è apparsa sempre più noiosa e monotona agli occhi delle sorelle Goldstein. La partenza di Newt Scamander, la perdita di Jacob Kowalski... il ritorno alla normalità, insomma...