Capitolo 8

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Anna desiderava una risposta, voleva a tutti i costi sapere cosa stava accadendo a Lyon.

"Avanti, dimmelo" Continuò ad insistere la ragazza.

Lyon prese a grattarsi il retro la sua nuca, ridacchiando nervosamente ed evitando il suo sguardo.

"N-Non dovevamo cercare una via per ricongiungerci con Stefano e Mario? Andiamo avanti!" Cercò di sviare l'argomento, sorpassando la castana e cominciando a correre verso il tunnel.

Continuò a correre sentendo le urla di Anna che lo chiamavano, mentre veniva rincorso da quest'ultima.
Non si fermò neanche un istante per riprendere fiato, non doveva assolutamente mettere Anna in pericolo con la vicenda di Herobrine.
Non appena svoltò l'angolo di un'altra galleria, il leone si ritrovò in una grande cava che si estendeva molto in larghezza e in altezza.
Le stalattiti ricoprivano gran parte del soffitto, alcune stalagmiti si espandevano verso altre gallerie raggiungibili da scale rocciose e al centro della stanza naturale si poteva intravedere una pozza di liquido incandescente e rosso: lava.

"Lyon!" Gridava la castana più forte che poteva, raggiungendo il leone nella cava.

"Oh Anna! E-Eccoti qui!" - Sorrise nervosamente il leone, torturandosi le dita e fissando un punto indefinito della parete alla sua destra - "Abbiamo trovato la lava! Non è grandioso?" Cercò ancora di sviare l'argomento, indicando la pozza di lava che si trovava al centro della stanza, circondata da varie rocce.

Anna sospirò esasperata e smise di fare domande, avviandosi verso la pozza di lava e sorpassando il leone.

"È vero, abbiamo trovato la pozza di lava, peccato che non ci sia Stefano con il secchio d'acqua" Commentò fissando la lava fumante in quella pozza.

Lyon la raggiunse e le mise una mano sulla spalla, mentre Anna osservava la pozza di lava sospirando e incrociando le braccia.

"Chissà dove sono ora..." Si chiese pensierosa la castana.

"Vi sentite soli?" Ridacchiò una voce dietro di loro.

Anna e Lyon sgranarono gli occhi e si pietrificarono quando quella voce raggiunse le loro orecchie.
Si voltarono lentamente, mettendo in risalto lo stupore e la paura che si poteva scorgere nei loro occhi.
Lui era lì, appoggiato al muro vicino alla galleria dalla quale erano arrivati la castana e il leone, con un sorriso poco rassicurabile stampato sul volto.

"Heyla! Che bello rivederti leoncino! Mi sentivo solo senza la tua adorabile presenza, sai?" Affermò divertito il demone, inclinando di poco la testa a sinistra ed estendendo il suo sorriso.

Anna non riusciva a pronunciare alcuna parola, non riusciva a muoversi, si era pietrificata al contatto visivo con il ragazzo dagli occhi bianchi.
Quello più spaventato, però, era Lyon.
Perché il demone era lì? Che cosa voleva?
La risposta arrivò quando Herobrine si teletrasportò davanti ai due ragazzi e, con uno scatto fulmineo, afferò Lyon per il colletto della giacca, scaraventandolo contro la parete opposta alla pozza di lava.
Non appena la sua schiena fu a contatto con il muro roccioso Lyon spalancò gli occhi ed emise un gemito di dolore, cadendo a terra in ginocchio e tenendosi il petto.

"Lyon!" Gridò preoccupata Anna, risvegliandosi dalla sua improvvisa pietrificazione.

Fece per correre verso il leone, ma il demone avvolse il suo collo con la mano sinistra e la sollevò, facendo pressione su di esso.
Anna si dimenava cercando di liberarsi dalla presa del demone, ma più si muoveva e più Herobrine stringeva.
Cominciò ad avviarsi verso la pozza di lava, facendo svolazzare la castana su di essa.

"Non muoverti..." - Disse ad un tratto il demone, alternando il suo sguardo dalla ragazza al moro, posandolo definitivamente su quest'ultimo che, intanto, respirava faticosamente - "Mi dispiace, ma ho dovuto farlo leoncino" Affermò Herobrine con un tono quasi dispiaciuto.

"C-Cosa vuoi?!" Urlò Lyon dalla rabbia, facendo ridacchiare il demone.

"Dovresti saperlo più di chiunque altro, leoncino mio!" Rispose estendendo il suo sorriso ed scandendo le ultime parole.

"L-Lyon, c-che sta s-succedendo?" Chiese debolmente Anna, mentre cercava di allentare la presa del demone sul suo collo, ma quest'ultimo la strinse di più.

"Oh è vero, non hai detto nulla ai tuoi amici!" - Commentò divertito, beccandosi un leggero ringhio da parte di Lyon che si era alzato debolmente da terra - "So quanto tieni a questa ragazza leoncino, ma lei è un ostacolo sul mio percorso... sarebbe un peccato se lei bruciasse viva in questa semplice pozza di lava..." Concluse con fare falsamente ingenuo, dato che, poco dopo, un ghigno malevolo che andava da orecchio a orecchio si materializzò sul suo volto, accompagnato da una leggera risata isterica.

Lyon e Anna sgranarono sempre di più gli occhi.
Nelle iridi marroni del leone si poteva scorgere la rabbia e l'odio verso quell'essere malsano, invece in quelle viola della castana si poteva scorgere solo una cosa: paura.

"Però... potrei anche decidere di risparmiarla, ma ad una condizione" Disse estendendo il suo sorriso.

"Che condizione?" Chiese il leone senza abbassare la guardia.

"Lei si salverà solo se tu verrai con me" Rispose il demone, continuando a far penzolare la ragazza sulla pozza di liquido incandescente.

Il leone strinse i pugni e abbassò lo sguardo, diventato cupo.
Che doveva fare? Accettare e salvare Anna o rifiutare e lasciarla morire?

"Mi sono stancato..." - Sussurrò, rendendo confusi il demone e la castana - "Mi sono stancato di avere sempre a che fare con te!" Gli gridò contro con tutto l'odio che aveva in corpo.

Scattò in avanti con tutta la forza che gli era rimasta e tirò fuori i pugnali di diamante dai foderi nella cintura.
Appena fu davanti al demone, che aveva assunto un'espressione sorpresa, conficcò le lame nel suo petto, poco più sopra del ventre, spingendo con forza e ritirandole subito.
Herobrine sgranò gli occhi e lasciò la presa sul collo di Anna, facendola cadere sul pavimento roccioso, quest'ultima tossiva e respirava affannosamente.
Il leone, dopo aver rimesso i pugnali nei foderi, la strinse a sé e si allontanò dal demone, osservandolo con odio.
Herobrine alzò la testa e incontrò lo sguardo scuro e ricarico di rabbia del leone, socchiudendo gli occhi.
Schiuse la bocca e continuò ad osservare quelle perle innaturali che cominciavano a perdere lucentezza, sembrava che quelle superfici perfette esprimessero una sola emozione: tristezza.
La maglia celeste aveva due squarci a destra e a sinistra, macchiati di liquido scarlatto, mentre un rivolo di quel liquido era presente sul bordo sinistro delle labbra del demone.
Il suo corpo si dissolse lentamente in tante piccole particelle di fumo, mentre il suo sguardo argenteo era perennemente puntato su quello del leone.
Quella scena era molto famigliare per i due ragazzi.
La lama conficcata nel petto, il liquido vitale che macchiava l'indumento per coprire la ferita, i loro sguardi che si intrecciavano.
Il corpo del demone si era dissolto interamente in una nuvola di particelle di fumo, mentre Lyon e Anna osservavano la scena, stretti l'uno all'altra.

Salve gente!
Vi è piaciuto il capitolo? A me un fottio! Povero Hero, eh?
Chissà cosa succederà nel prossimo, hihihi...
Non vedete l'ora di scoprirlo?
Mettete la stellina e commentate!
Noi ci vediamo alla prossima! Cya :3

Non riesco ad odiarti - Lyon x HerobrineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora