Capitolo 10

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"Ricapitolando tutto... hai incontrato Herobrine nel cuore di una foresta, avete avuto una chiacchierata amichevole e lui alla fine ti ha baciato?!" Chiese con tono apparentemente stupito il corvino, lasciando andare un sospiro esasperato a Lyon.

"E quando sei tornato a casa l'hai incontrato di nuovo sul tetto?" Continuò Stefano, facendo annuire debolmente il leone.

Questa faccenda era troppo surreale, i due amici stavano decidendo se prenderla sul ridere o prenderla seriamente, Anna invece era la più tranquilla tra tutti, se così si poteva dire, ma un pizzico di stupore e ansia sul suo volto si poteva notare facilmente.

"Ascoltate, lo so che questa storia è piuttosto ambigua, ma anche Anna può confermare la sua comparsa" Spiegò alla fine il leone.

Stefano e Mario puntarono il loro sguardo verso la castana che, intanto, aveva preso a giocare con le ciocche dei suoi capelli per il nervosismo.

"È... è vero... ha tentato di... buttarmi in una pozza di lava..." Spiegò tremolante, serrando la mascella e continuando a rigirarsi tra le mani quei fili di capelli castani.

Lyon sospirò pesantemente e appoggiò la fronte sul tavolo, cominciando a fare su e giù su di esso con la testa.
Alla fine si fermò emettendo qualche mugolio disperato, rialzando il capo e mettendosi le mani sulla fronte con i gomiti appoggiati al tavolo.

"Che possiamo fare?" Chiese ad un tratto Stefano, cercando di allentare la pressione creatasi.

È vero, cosa potevano fare?

"Il nostro piano era quello di andare nel Nether..." Cominciò l'alchimista passandosi una mano fra i capelli corvini.

"Però quello è il reame di Herobrine, sarebbe un puro suicidio andarci" Affermò Stefano, facendo annuire il gruppo.

"Non avrei dovuto raccontarvi questa faccenda..." Sospirò Lyon, beccandosi un'occhiataccia da parte di Anna.

La castana si alzò dal suo posto a tavola e si diresse in modo deciso verso il leone.
Appena fu davanti a lui lo fissò dall'alto dritto negli occhi, dato che lui era ancora seduto, alzò la mano destra e la appoggiò con violenza contro la sua guancia sinistra, lasciando un segno rosso.
La stanza era calata in un silenzio religioso, l'unico rumore che si era sentito era la sberla data da Anna verso il viso di Lyon, guardando quest'ultimo che si teneva la guancia rossa e dolorante.

"Adesso che quel demone è ricomparso ti sei rincitrullito?!" - Chiese alterata la castana, stringendo i pugni e facendo diventare le nocche di un bianco latte - "L'hai sconfitto una volta, lo sconfiggerai di nuovo! Non puoi pensare di arrenderti solo perché lui è ricomparso! E non credere di essere solo mio caro Lyon, ci siamo noi qui con te!" - Continuò, dando un leggero sguardo al corvino e al rosato, riportandolo poco dopo verso il leone - "Avevi paura di dirci cosa era successo, non è vero? Avevi paura di metterci in pericolo con questa vicenda? Beh, noi siamo pur sempre i tuoi compagni d'avventura e rimarremo sempre al tuo fianco Lyon, che tu lo voglia o no" Concluse con tono autoritario, appoggiando le braccia incrociate sul suo petto.

Lyon continuava a guardarla con le sue iridi scure e stupite, la mano con cui si teneva la guancia rossa scivolò lentamente verso il basso, adagiandosi sulle gambe.
Si alzò di scatto e avvolse il corpo di Anna con le sue braccia, stringendola a sé in un abbraccio.

"Grazie Anna..." Mormorò con un leggero sorriso stampato sul volto, stringendola sempre di più a sé.

Anna ricambiò quasi subito la stretta del leone, appoggiando la mano sinistra sulla sua schiena e lasciando l'altra adagiata vicino al fianco.
Non appena Lyon si staccò dalla ragazza, Mario e Stefano si alzarono dalle loro sedie e si avvicinarono a loro, dando a turno una pacca sulla spalla di Lyon.

"Non posso ripetere tutto il discorso filosofico di Anna, però ha ragione!" Sorrise divertito Stefano, facendo battere una mano sulla fronte ad Anna.

"In ogni caso, rimarremo comunque al tuo fianco, qualunque sia il problema!" Esclamò alla fine l'alchimista, facendolo sorridere.

"Davvero, non so come ringraziar-"

Prima che il leone potesse finire la frase, qualcuno bussò alla loro porta di casa, si poterono sentire anche dei nitriti.

"Chi può essere?" Chiese curiosa la ragazza.

Lyon si diresse verso l'entrata e appoggiò una mano sulla maniglia di legno, abbassandola e aprendo la porta.
Un ragazzo e una ragazza erano in piedi sulla soglia, mentre un leggero sorriso si estendeva sui loro volti.
Il ragazzo era piuttosto alto, molto di più rispetto alla ragazza che gli arrivava alla spalla, corporatura media e ben bilanciata.
I capelli castani erano piuttosto ordinati e puliti, con qualche ciocca più chiara delle altre, mentre le sue iridi erano tinte di un blu tendente al viola.
Una maglietta celeste ricopriva il suo busto bilanciato e ben impostato, mentre la parte inferiore del corpo era coperta da dei semplici pantaloni blu scuro con delle scarpe grigie.
Un fodero marrone, attaccato ad una fascia nera che andava dalla spalla sinistra fino al fianco destro, era adagiato sulla sua schiena, da esso fuoriusciva un'impugnatura di ferro con un diamante incastonato sotto.

La ragazza invece era abbastanza alta, con un fisico minuto ed equilibrato, senza alcuno sbilanciamento.
I capelli rossi erano raccolti in una coda bassa, adagiati sulla spalla sinistra, mentre gli occhi erano occupati da un bellissimo verde smeraldo.
Una maglietta lunga e verde chiaro le copriva il busto, mentre dei pantaloni marroni, accompagnati da una cintura nera e degli stivali grigi, lunghi fino alla caviglia, le coprivano la parte inferiore del corpo.
Dui foderi marroni erano attaccati ai fianchi della cintura, si potevano notare delle impugnature d'oro con dei lapislazuli incastonati sotto di esse.
Lyon sgranò di poco gli occhi e si lasciò scappare un sorriso amichevole, mentre i due si scambiarono uno sguardo d'intesa ridacchiando.

"Steve? Alex?!" Esclamò in preda alla contentezza il leone, invitando i due ad entrare in casa.

Non appena entrarono in casa, Anna, Stefano e Mario sgranarono gli occhi, facendo sorridere i due.

"Cosa ci fate qui?" Chiese Lyon sorridendo dopo aver chiuso la porta di casa.

"Siamo stati mandati da Notch" Cominciò Steve, mentre i tre amici di Lyon sgranarono gli occhi, riunendosi di fronte a loro insieme al leader del gruppo.

"E come mai Notch vi ha mandati da noi?" Chiese con tono serio il leone.

Steve e Alex si guardarono un attimo, quasi come se si stessero comunicando attraverso lo sguardo, per poi ritornare a guardare il gruppo.

"Si tratta di Herobrine" Risposero all'unisono.

MA SALVE!
Allura mie care personcine phelleh! Vi è piaciuto il capitolo?
Spero di sì!
Ora sono comparsi pure Steve e Alex, ma che belloh
Chissà cosa succederà nei prossimi capitoli... fuhuhuhu~ :P
Ah giusto! Momento tattico per dire di andare a leggere il libro che ho pubblicato!
Si chiama "This is Minecraft no-sense!" Spero che possa piacervi :D
Noi ci vediamo alla prossima! Cya :3

Non riesco ad odiarti - Lyon x HerobrineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora