Il grande giorno era arrivato.
Il giorno in cui il piano si sarebbe attuato.
Il giorno in cui Lyon avrebbe dovuto scontrarsi con il demone, il tutto all'insaputa di quest'ultimo.
Era davanti all'entrata principale della foresta, mentre i due gruppi differenti, scelti per il piano, erano già pronti alle loro postazioni.
Il leone era perennemente teso, dopotutto doveva rendere vulnerabile, doveva ferire, doveva mutilare il suo demone, colui che non avrebbe mai pensato di amare in tutta la sua vita.
A passi veloci, ma poco decisi, Lyon entrò nella foresta, sempre con la spada incantata sulla schiena, perfettamente riposta nel fodero.
Non ci mise molto tempo ad arrivare nella radura, radura molto significativa per lui.
Prima incontra il suo peggior nemico, poi scopre di volerlo amare e proteggere come non aveva mai fatto con nessuno, infine avrebbe dovuto combatterlo e mandarlo nell'Aether, dove lì Notch l'avrebbe ucciso.
Non voleva affatto tutto questo, non lo voleva."E pensare che tanto tempo fa lo odiavo..." Mormorò il leone, tirando fuori la spada e passando le dita sulla lama.
"Lyon!"
Quella voce.
Quella voce così bella e affascinante per lui, come il possessore di essa.
Si girò verso di essa e vide il demone sorridente davanti a lui, in tutto il suo splendore.
Era rimasto com'era prima ovviamente, ma il petto questa volta era ricoperto dalla solita maglia color ciano e la spada con il manico di ossidiana mancava.
Lyon sorrise, ma subito dopo abbassò lo sguardo e iniziò a provare un certo interesse per le punte delle sue scarpe, mentre tra le mani teneva ben salda l'impugnatura della spada incantata."Hey cucciolo... va tutto bene?" Chiese preoccupato il demone al leone.
Questo non rispose, iniziando a tremare leggermente e continuando a guardare a terra.
Lui sapeva che gli altri lo stavano guardando, lui sapeva che Notch lo stava tenendo sotto controllo, lui sapeva che se non lo trafiggeva con la spada sarebbe stato condannato.
Continuò a stringere saldamente la presa su quell'arma di ferro e mordersi nervosamente il labbro, non volendo mai e poi mai alzare lo sguardo."Lyon?" Chiese ancora abbastanza stranito dalla situazione.
Non riusciva a parlare, non riusciva a muoversi, non riusciva a fare nulla.
Aveva paura.
Paura di star facendo la cosa sbagliata, paura di non riuscire a salvare il suo demone, paura di non uscire salvo da quella situazione.
Non sapeva affatto cosa fare."Mi dispiace tanto..." Sussurrò.
Il leone non rispose più alle domande del demone, ma al suo posto preparò e insinuò di scatto la lama di ferro incantata nello stomaco del demone, trapassandolo da parte a parte.
Herobrine spalancò gli occhi dal dolore, lasciando che del liquido rosso scarlatto colasse dalle sue labbra.
Tossiva pesantemente, mentre un dolore nel suo busto si faceva sempre più intenso, e non era solo colpa della spada incantata.
Il gesto del leone l'aveva sorpreso, sconvolto, ferito.
Lui ovviamente non sapeva cos'era successo nell'Aether, non sapeva cosa Notch avesse detto a Lyon, non sapeva neanche se il leone avesse mantenuto l'accordo."Mi dispiace così tanto..."
Lyon sfilò di scatto la lama dal corpo del demone, lasciando cadere la spada e indietreggiando a testa bassa.
L'aveva fatto.
L'aveva trafitto brutalmente.
Non riusciva a credere all'azione che aveva compiuto un paio di secondi fa.
Herobrine cadde a terra stremato, mentre le sue lune sbiadite vennero imprigionate dalle sue palpebre.
La spada, oltre ad essere stata incantata, era stata maledetta da una formula pronunciata da Notch molto tempo fa, ma questo Lyon non poteva affatto saperlo."Lyon!"
Il leone si risvegliò lentamente dalla sua trance e si diede un leggero sguardo intorno, fino a scorgere cinque figure che uscivano dalla boscaglia, tre maschili e due femminili, è inutile dire chi fossero.
Stefano, Mario ed Anna si fiondarono letteralmente sul loro capitano, stringendosi in un abbraccio collettivo.
Steve si avvicinò lentamente al demone ormai stremato, mentre Alex raccoglieva la spada macchiata di liquido scarlatto che Lyon aveva usato per trafiggere Herobrine, tenendola in mano."Ben fatto Lyon, l'hai indebolito per bene" Disse l'avventuriero ridendo, osservando con disgusto il ragazzo dagli occhi bianchi svenuto sul terreno.
Lyon si staccò velocemente dai suoi compagni e distrusse letteralmente con lo sguardo Steve, facendo deglutire quest'ultimo.
Si avvicinò ad Alex e afferrò la spada si ferro, mentre dalla punta della lama gocciolava ancora il sangue che scorreva nel corpo del demone."Ora andiamo nell'Aether, non abbiamo molto tempo" Disse con severità il leone dando le spalle ai presenti, passando la lingua sulla lama macchiata e assaggiando il sangue scarlatto su di essa.
Non sapeva neanche lui del perché di questo gesto, ma doveva sembrare il più convincente possibile dato che i suoi compagni lo stavano guardando confusi, forse c'era ancora un modo per salvare Herobrine.
Gli avventurieri rimanenti si scambiarono un leggero sguardo confuso e inquieto, ma non appena videro che Lyon si stava dirigendo verso il portale dell'Aether tutti lo seguirono.
Nel mentre Steve aveva preso, a malavoglia, Herobrine in spalla e anche lui aveva iniziato a seguire Lyon e i suoi compagni, accompagnato da Alex.
Il gruppo arrivò nella radura dove si trovava il portale e questa volta ci entrarono senza problemi, sbucando nell'Aether e dirigendosi verso il palazzo di Notch.
Tutti gli abitanti della piccola cittadina li guardavano: alcuni erano impauriti dalla presenza del demone, altri disgustati, altri ammirati, ma a Lyon tutto questo non importava.
Salirono la lunga scalinata, ritrovandosi il Dio Notch che li guardava con un sorriso sorione, osservando soddisfatto il suo fratellastro."Ben arrivati, a quanto vedo avete svolto un ottimo lavoro!" Esclamò rivolgendosi soprattutto a Lyon.
Il leone continuava a rimanere serio e distaccato, ma dentro di sé era completamente agitato e deluso.
Deluso da sé stesso.
Voleva sistemare tutto, voleva assolutamente rimanere al fianco del demone, del suo demone, non voleva rimanere lì a fare nulla, ma doveva aspettare.
Notch chiamò delle guardie che presero Herobrine ancora incosciente e lo portarono, da quanto aveva capito Lyon, nei sotterranei, dove avrebbero dovuto esserci le prigioni."L'esecuzione si svolgerà domani mattina al centro della piazza, voglio che voi rimaniate qui fino a che quel mostro non verrà definitivamente cancellato" Propose il Dio al gruppo.
Tutti annuirono con entusiasmo, eccetto Lyon che annuì lievemente con il capo.
Il Dio aprì le porte del palazzo e si mise su un lato, lasciando che l'intero gruppo, insieme ad Alex e Steve, entrassero.
Si diressero tutti verso i piani superiori seguendo le indicazioni di Steve e Alex, trovandosi delle stanze, mentre Lyon continuava a pensare sul da farsi sempre con più agitazione.... salve :D
Lo so lo so, sono stata assente per trooooooppo tempo, la colpa?
Scuola + mancanza di ispirazione e di tempo.
Ho detto tutto.
In ogni caso... vi piace il capitolo? :D
Secondo me verrete a cercarmi con i forconi... HAHAHAHA TRANQUILLI! TUTTO SI SISTEMERÀ!
Lasciate una stellina e un commento se il capitolo vi è piaciuto e noi ci vediamo alla prossima! Cya :3
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Non riesco ad odiarti - Lyon x Herobrine
FanfictionLyon, coraggioso avventuriero e tenace guerriero, in una delle sue escursioni ritroverà una persona che pensava di non rivedere mai più nella sua vita. Guardiano dell'oscurità, signore delle tenebre e possessore di due occhi ammaliatori, bianchi e p...