Capitolo 24

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Era già da un paio di mesi che Lyon e i suoi amici vivevano insieme ad Entity nella sua fortezza.
Non era successo nulla di particolare fin da quel momento.
Ogni tanto i quattro umani gironzolavano per la fortezza e cercavano di non fare caso all'atmosfera poco rassicurante, dopotutto erano nella residenza di un demone.
Entity passava molto del suo tempo in camera sua o nella stanza delle pozioni, dove continuava a provare nuove ricette con ingredienti sempre diversi per altri intrugli, mentre Herobrine spendeva il suo tempo nei sotterranei della fortezza o nella sala allenamenti, dove, a volte, il leone lo affiancava.
Lyon stava camminando per puro caso in un corridoio dalle pareti in ossidiana e si stava avviando verso l'enorme sala delle armi che la fortezza dava a disposizione per incontrare Stefano.
Perché sì, nella fortezza di Entity303 potevi trovare di tutto: dalla sala per le armi ad un comunissimo salotto, da una biblioteca ad una stanza piena zeppa di ingredienti per le pozioni, e così via.

"Allora 'Brine? Non mi hai mai spiegato il vero motivo del perché tuo fratello voglia ucciderti"

Quella voce.
Quella voce apparteneva ad Entity, che guarda caso era seduto sul divano del salotto mentre un certo demone dagli occhi bianchi rispose alla sua affermazione con un sospiro.
Lyon non voleva ascoltare una conversazione adatta a soli demoni, ma voleva assolutamente scoprire la fonte della rabbia di Notch verso suo fratello.

"Perché vuoi tanto saperlo?" Gli chiese il castano incrociando le braccia.

"Curiosità, è possibile saperlo?" Disse infine Entity, impaziente.

Herobrine sospirò e posò la schiena ai cuscini del divano sotto lo sguardo attento del corvino, mentre il leone rimaneva lì immobile ad ascoltare.

"La solita storia che succede nei libri... Sai, no? Il problema è che sei diverso, il fratello, o sorella, ti odia, vieni incolpato di tutto, subito dopo vieni esiliato e poi il mondo inizia a provare odio verso di te non appena ti liberi, chiamandoti mostro" Spiegò semplicemente con una tranquillità poco normale "la solita storia insomma" Concluse.

Lyon rimase un po' di stucco per quel racconto, era davvero ciò che Herobrine aveva passato?
Dato che non c'era più nulla da ascoltare fece per andarsene, ma non appena sentì un piede sbattere sul pavimento e un rumore tipico di un indumento quando viene stropicciato, rimase fermo immobile per qualche secondo e, subito dopo, sporse di poco il viso per sbirciare: Entity si era alzato in piedi e aveva preso Herobrine per il colletto della maglietta, alzandolo dal divano.
I due demoni si trovavano faccia a faccia, occhi bianchi contro occhi rossi.
Il castano teneva le punte dei piedi a terra per non perdere l'equilibrio, mentre Entity lo osservava con uno sguardo apatico ma anche frustrato.

"Ascoltami bene Herobrine, pensi che io sia un idiota? Pensi che non sappia come stanno le cose?" - Iniziò con fermezza il demone - "una cosa che odio è quando la gente mi mente, ma non pensavo che anche tu potessi farlo. In più di cosa hai paura, eh? Hai paura che spifferi a tutti gli altri demoni il tuo passato da errore? Ma per chi mi hai preso? Per una ragazzina con gli ormoni sballati e amante dei pettegolezzi?" Concluse alzando un sopracciglio con fare ironico.

Herobrine sospirò esasperato e incrociò le braccia, continuando a guardare il demone che stava stropicciando la sua maglia color ciano abbastanza disintegrata.

"E allora? Se fosse anche così, non ti direi comunque la verità" - Rispose prontamente il demone - "e no, non ti ho preso per una ragazzina con gli ormoni sballati e amante dei pettegolezzi, non riuscirei ad immaginarti così" Disse alla fine sghignazzando.

Entity gli rivolse uno sguardo che avrebbe potuto disintegrarlo pure dall'esterno se ne avesse avuto la possibilità, ma subito dopo sospirò e fece sedere il demone dagli occhi bianchi sul divano, lasciando la presa sul colletto della sua maglia.

"Senti, ci conosciamo da troppo tempo noi due, e ancora non capisco perché non vuoi dirmelo!" - Sbottò di colpo - "e, comunque... Lyon, vieni fuori" Disse senza girarsi verso la porta.

Il leone sussultò e iniziò a sudare freddo, fino a che non fece un bel respiro e si espose agli occhi rossi e bianchi dei due demoni presenti in quella stanza.

"Lyon... I tuoi compagni dove sono? Pensavo che fossi con loro" Chiese Herobrine incrociando le braccia.

"Mario è nella stanza dell'alchimia, Stefano è nella sala delle armi e Anna è in biblioteca, volevo affiancare Stefano per... Vedere, e magari provare, le armi che Entity conservava" - Iniziò cercando di essere tranquillo - "però, ho sentito la vostra conversazione e... Non ho resistito... Scusa Hero..." Finì con dispiacere.

Herobrine gli rivolse uno sguardo severo, ma subito dopo si avvicinò a lui e gli diede un buffetto sulla testa, sorridendo.
Lyon alzò lo sguardo e gli sorrise, avvolgendo le braccia attorno al suo collo e scoccandogli un bacio sulle labbra.
Entity osservava indifferente i due piccioncini seduto sul divano, ancora alterato perché Herobrine non voleva svelargli il suo passato.
Dopotutto lui glielo aveva raccontato, glielo aveva raccontato nei minimi dettagli e senza rimorso o dolore.
Heh... Dopotutto, tra i due lui era stato quello che aveva sofferto di più.
O così pensava.

"Comunque... Perché hai mentito?" Chiese curioso il leone.

Herobrine lo guardò senza un'emozione precisa sul volto, ma alla fine sospirò e si sedette sul divano, facendo "pat pat" vicino a sé.
Lyon si sedette vicino a lui e posò la testa sulla sua spalla.

"Va bene... Vi racconto, anche a te Entity" - Affermò il castano guardandolo - "tanto tempo fa abitavo nell'Aether, insieme ai miei genitori e insieme a mio fratello Notch. Non ero così odiato come dice quel bastardo, anzi... Ero amato da tutti i servitori e l'unico che mi odiava era proprio mio fratello, solo perché credeva che fossi un mostro sempre per i miei dannati occhi bianchi, ma in realtà era solo invidioso" Disse.

"Odiare una persona per il colore degli occhi è da idioti!" Esclamò il leone.

"Infatti era solo invidia" - Spiegò il demone - "in ogni caso... I miei genitori dovevano donare i loro propri poteri a uno di noi due, e indovinate un po'?" Chiese con fare ironico alla fine.

"I poteri arrivarono a te al posto di andare a tuo fratello" Rispose con tranquillità il demone dagli occhi rossi.

"Già... I miei genitori diedero i loro poteri a me e diedero i rimasugli a mio fratello, ma la cosa non gli andò tanto a genio. Così, quando i miei genitori morirono, Notch mi cacciò dall'Aether e sparse queste voci false, fino a farmi abitare nel Nether" - Concluse - "Ve l'ho raccontata sinteticamente" Disse in più.

"Ma se i tuoi genitori hanno dato i poteri a te, allora come ha fatto Notch a mandarti via?" - Chiese confuso il corvino - "hai detto che lui aveva ricevuto solo i rimasugli" Disse.

Herobrine sospirò e strinse le mani intrecciate tra loro, come se stesse cercando di trattenersi dal dirlo.

"Notch..."

Entity e Lyon, incredibilmente, si scambiarono qualche sguardo e incitarono il castano a proseguire.
Così, lui fece un respiro profondo e pronunciò tutto ad un fiato una frase che fece spalancare gli occhi a Lyon.

"Ha fatto un patto con un demone"

CIAO GENTEH!
Scusate per L'ENORME ritardo, ma la scuola uccide e l'ispirazione non arriva, quindi I'm sorry
In ogni caso... Spero che vi sia piaciuto! A me non fa impazzire :T
Però... Hehehe, patto con un demone? MMMMHHHHHH! IT'S A MISTERY!
Ah, giusto, dato che io faccio parte di un gruppo di WhatsApp abbiamo creato un profilo! Si chiama Il_gruppo_fieroh, andate a seguirlo in tanti!
Lasciate un commento e una stellina se il capitolo vi è piaciuto e noi ci vediamo alla prossima! Cya :3

Non riesco ad odiarti - Lyon x HerobrineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora