Epilogo

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Erano a faccia a faccia.
Gli occhi bianchi di Herobrine contro i comuni occhi marrone scuro di Notch.
In quegli del castano si poteva scorgere l'odio e la rabbia, tutti rivolti in modo feroce verso il fratello, mentre in quelli di Notch si scorgeva debolmente della delusione e del dispiacere, ma essi erano coperti da un velo di serietà che solo un Dio poteva tenere.

"Sei venuto qui per uccidermi, suppongo" Affermò il Dio, dicendo una cosa abbastanza scontata.

Herobrine non rispose, al posto di ciò fece uno scatto verso il Dio e preparò la mano a pugno per colpirlo sul viso, ma lui fu più veloce e, semplicemente, si spostò alla sua destra, evitando così l'attacco da parte del fratello.
La sfida in pochi minuti era già iniziata.
Passarono un paio di ore e nei piani inferiori, invece, i quattro umani e il demone dagli occhi rossi erano rimasti al loro posto nel corridoio, proprio fuori la camera di Notch.
Lyon camminava avanti e indietro per il corridoio, sotto lo sguardo attento di Entity e quello preoccupato dei suoi amici.
Il corvino aveva esplicitamente detto di non andare in terrazza per non intralciare Herobrine nel suo combattimento, ma Lyon era davvero preoccupato.

"Se non tornerà non lo perdonerò mai... Lo farò resuscitare e lo ucciderò con le mie mani se succederà!" Esclamò il leone, lasciando spazio ad una sonora manata sulla fronte da parte di Entity.

"Non credo sia una buona idea..." Affermò la castana al capo della banda.

Lyon era esageratamente preoccupato per Herobrine, non sapeva cosa fare.
Tutti i suoi pensieri erano invasi dalla figura del demone castano mentre sorrideva, o mentre lo coccolava, sussurrandogli parole dolci.
Ma quei pensieri furono interrotti da un rumore proveniente nel buio, ovvero il rumore di passi: erano lenti e pesanti, decisi.
Entity spalancò gli occhi e si girò verso l'origine dei passi, schivando di colpo una sfera composta da un materiale strano, una palla di oscurità se così poteva essere definita.
La figura uscì lentamente dall'oscurità, rivelando due occhi verdi che emettevano luce propria e un corpo pallido, coperto da un completo nero con una camicia bianca.
Una folta chioma biondo platino spiccava sulla sua testa, malgrado la poca luce che filtrava dalle finestre.

"Oh, ma guarda un po'... Per caso sei tu Valk?" Chiese con indifferenza e fastidio il corvino.

Il demone di nome Valk non rispose, al suo posto accennò un sorriso languido e maligno, inclinando di poco la testa con fare ingenuo.
Entity lasciò andare un lieve ringhio e si mise davanti agli umani, facendo comparire quattro fiamme dietro di lui.

"Voi andate ad aiutare Herobrine, ci penso io a lui"

Gli umani obiettarono per qualche secondo, ma subito dopo annuirono senza fare storie.
Il biondo posò gli occhi su di loro ed estese il suo sorriso, scattando e passando a lato di Entity.
Ma Valk venne scaraventato al muro da quattro seghe circolari rosse e incandescenti.
Fece roteare gli occhi verso Entity in modo poco naturale, provocando un suono disgustoso con gli occhi.

"Fatti sotto merdina..." Sussurrò il demone dagli occhi rossi, increspando le labbra in un ghigno sadico e malsano.

Intanto, gli umani si erano intrufolati in terrazza per osservare il combattimento tra Notch e Herobrine, ma ciò che videro li sconvolse: Herobrine era a terra coperto di ferite e lividi, mentre suo fratello aveva cambiato aspetto.
I suoi occhi erano di un rosso comparabile alle fiamme dell'Inferno, mentre i suoi vestiti erano composti da una camicia, dei pantaloni e delle scarpe del medesimo colore, ovvero il nero.
Le sue spalle erano coperte da un mantello nero, e il tutto lo faceva sembrare un corvo inviato dagli Dei della morte.

"Siete arrivati giusto in tempo" Esclamò il Dio ridendo.

Notch prese il fratello per i capelli e lo scaraventò dall'altra parte della terrazza, facendogli sputare sangue.
Notch era pronto per dargli il colpo di grazia, ma quando iniziò ad incamminarsi verso di lui, Lyon si mise davanti a Herobrine, allargando le braccia per cercare di proteggerlo.

"Dovrai passare sul mio cadavere prima!" Esclamò con sicurezza il leone.

Notch lasciò andare un ringhio e scattò verso di lui, ma il pavimento della terrazza si distrusse con l'impatto del corpo di Valk dal basso su di esso.
Infatti, Entity l'aveva scaraventato verso l'alto e aveva continuato a riempire il suo corpo di lividi, ma non accennava a sputare o a vomitare sangue.

"Valk! Vieni ad aiutarmi!" Gli urlò il Dio osservandolo.

Il biondo non fece nulla all'inizio, ma non appena un bagliore verdognolo fece capolinea nei suoi occhi, fece uno scatto disumano verso il Dio e gli trapassò con una mano il ventre, facendolo sussultare.
Notch sputò del sangue e si macchiò la bocca, mentre Valk estraeva di colpo la mano dal suo corpo, lasciandolo cadere a terra.
Ma non appena lo fece, il corpo di Notch iniziò a dissolversi, diventando polvere che finì tra le mani del demone biondo, come se lo avesse assorbito.
Gli umani presenti erano sconvolti da ciò, Entity e Herobrine non tanto.
E nessuno di loro sapeva la conseguenza di tutto ciò.
Infatti, la terra iniziò a tremare e il palazzo iniziò a sgretolarsi, come il resto della dimensione.

"Dobbiamo uscire da qui!" Gridò Mario strattonando a sé Stefano e Anna.

Valk ruotò la testa verso Entity e sorrise come aveva fatto all'interno del palazzo, prima di scomparire in una nube di fumo grigia.
Il demone dagli occhi rossi scattò verso Lyon e Herobrine, prendendo quest'ultimo sulla schiena e riunendosi con gli altri.
Riuscirono ad uscire dal palazzo sani e salvi, ma il portale era ancora lontano e la strada era a pezzi.
Riuscirono per miracolo ad arrivare al portale e a catapultarsi dentro, prima che la dimensione si distrusse completamente.
Non appena uscirono, il portale si distrugge automaticamente, non lasciando alcuna traccia di sé.
Erano salvi.

{Many days later...}

Dopo la fuga dall'Aether tutto era tornato normale, la notizia si sparse in fretta ma il gruppo degli umani riuscì ad ingannare gli abitanti.
Raccontarono che erano stati loro ad annientare Notch e che avevano scoperto del patto con il demone Valk.
In fin dei conti raccontarono la verità, ma in parte raccontarono qualche menzogna.
Il Dio in fondo aveva fatto un patto con un demone ancora in circolazione, ma non sapevano se sarebbe tornato oppure no.
L'importante in quel momento era solo che loro erano salvi e finalmente Herobrine e Lyon potevano godersi un po' di pace.
Finalmente potevano rimanere insieme, finalmente potevano essere felici, finalmente potevano amarsi.
Perché dopotutto... Loro non potevano affatto odiarsi, non ci erano riusciti prima e non ci riusciranno neanche adesso.

HO. FINITO. QUESTA. DIAMINE. DI. HERYOOOOOOOOOOON!
Che finale del cazzus... Spero comunque che vi sia piaciuto, almeno...
Beh, direi che qui è tutto finito! Finisce bene quel che finisce bene e- no
Non farò un sequel, NO
Ho già altri libri in mente, perciò...
Lasciate un commento e una stellina se il capitolo vi è piaciuto e noi ci vediamo alla prossima! Cya :3

Non riesco ad odiarti - Lyon x HerobrineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora