Capitolo 26

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Nell'Overworld era sera e in casa di Entity303 gli umani e i demoni erano pronti più che mai.

"Ok, il piano lo sapete bene" - Spiegò Entity mentre faceva avanti e indietro per la stanza con aria da generale - "Appena entreremo nell'Aether voi quattro berrete le pozioni dell'invisibilità, mentre io e Herobrine ci renderemo invisibili. Poi dovremo dividerci in due squadre: la prima composta da me, Stefano e Mario e la seconda composta da Hero, Lyon e Anna" - Disse - "io e la mia squadra entreremo dall'entrata segreta da Ovest, mentre la squadra rimanente entrerà da Est, e da lì dovremo trovare la stanza di Notch, per poi ucciderlo, tutto chiaro?" Chiese alla fine.

Tutti annuirono con tanto di saluto militare, mentre Herobrine annuiva semplicemente con un gesto del capo.

"Perfetto, allora andiamo"

I demoni si teletrasportarono, insieme agli umani, davanti al portale dell'Aether.
Neanche il tempo di qualche domanda che tutti si fiondarono nel portale, lasciando la radura immersa nel silenzio e nel buio della notte, lasciando la luna come unica fonte di luce.
Luce che si trovava anche nell'Aether.
Il gruppo si era ormai infiltrato nella dimensione della purezza, accompagnata dalla luna che illuminava il territorio circostante.
Si muovevano quatti e si erano divisi in due strade che già sapete.

"Andiamo, e non fate rumore" Sussurrò il demone dagli occhi bianchi ai due umani, stando davanti alla carovana.

Anna e Lyon annuirono, facendo attenzione a non farsi scoprire dalle guardie che pattugliavano la zona.
Camminavano quatti quatti dietro alle abitazioni, immersi nell'oscurità e con la luna che illuminava il cammino.
Stranamente tra di loro potevano vedersi dato che qualche particella dovuta alla pozione intorno a loro, ma cercavano in tutti i modi di nasconderle per non farsi notare dalle guardie.
Riuscirono ad attraversare il villaggio con facilità, senza neutralizzare qualche guardia o facendo rumori troppo sospetti: erano davanti ai passaggi segreti.
Ma per la loro sfortuna quattro guardie, due a Est e due a Ovest, stavano controllando nei dintorni ed erano di pattuglia proprio in quella zona.
Herobrine si avvicinò lentamente ad una delle guardie e Lyon fece lo stesso con l'altra, avvolgendo ad entrambe il collo e neutralizzandole in sincronia, appoggiandole a terra.

"Che cosa romantica..." Disse con sarcasmo la ragazza che era rimasta dietro ad un cespuglio, osservando la scena.

"Fate attenzione, amore rimani nascosto con Anna..." Affermò il demone con un lieve pizzico di dolcezza, mentre posava la mano sul muro fatto in quarzo con delle mattonelle sporgenti.

Lyon annuì al suo comando e si mise accanto ad Anna, guardandosi intorno per vedere se arrivavano altre guardie.
Herobrine posò una mano sul muro e pronunciò qualche parola in una lingua straniera ai due umani, e da lì una parte delle mattonelle si illuminò di azzurro, creando un passaggio che portava ad uno dei corridoi del piano terra del palazzo.

"Entrate, presto!" Sussurrò mettendosi di lato.

La mora e il leone si fiondarono dentro al passaggio e il demone fece lo stesso prima che il passaggio si chiudesse dietro di loro, in più la pozione per l'invisibilità era finita.
Era buio pesto nel palazzo e l'unica fonte di luce erano, ironicamente, gli occhi luminosi di Herobrine.

"Abbiamo una lampada portatile" Sdrammatizzò il leone ridendo lievemente.

"Che divertente..." Rispose con ironia il demone facendo roteare gli occhi luminosi.

Subito dopo il demone fece apparire una delle sue fiamme, facendosi più luce e non usando più i suoi occhi.
Si avviarono subito verso le scale, cercando di evitare le guardie che pattugliavano i corridoi del palazzo.
Salirono velocemente i gradini, cercando di non far rumore, e appena arrivarono in cima, all'ultimo piano, trovarono Entity, Stefano e Mario che li stavano aspettando.

"Avete già cercato?" Chiese Herobrine con impazienza.

"Vi stavamo aspettando" - Rispose con nonchalance il demone, mentre utilizzava i suoi occhi come fonte di luce - "in più ci sono varie guardie qui, abbiamo avuto modo solo di perlustrare la zona" Disse.

Herobrine annuì alla sua spiegazione, ma una strana sensazione fece largo nella sua mente, iniziando a guardare verso una direzione in particolare.
Senza indugiare, fece uno scatto disumano verso il corridoio, neutralizzando ad una velocità poco normale tutte le guardie che si trovavano nelle vicinanze.

"Hero che diamine stai facendo?!" Disse il demone sottovoce irritato, mentre Lyon era piuttosto preoccupato.

Il demone dagli occhi bianchi non lo ascoltò e si diresse verso una porta in legno dipinta di bianco con rifiniture e pomello dorati.
Aprì lentamente la porta, cercando di non fare rumore.
Era una camera da letto, e una sagoma che sembrava disegnava un perimetro all'interno delle coperte.
Si avvicinò lentamente al letto e osservò con attenzione la sagoma: non si muoveva, neanche di un millimetro, ferma e immobile.
Tirò un ringhio irritato, seguito subito dopo da un pugno verso la sagoma che si scoprì essere due cuscini messi in orizzontale.

"Lurido bastardo..." Sussurrò stringendo i pugni.

Intanto la porta venne aperta da Lyon che, letteralmente, si fiondò sul demone, facendolo sussultare.
Lo strinse forte a sé e diede uno sguardo al letto: Notch non c'era.

"Credo che si aspettasse una cosa del genere" Affermò Mario sospirando.

"Adesso il problema è un altro... Dove caspita è?" Chiese Stefano.

"Mmh... Non abbiamo controllato in giro, forse si è nascosto" Ipotizzò Anna.

Herobrine scosse la testa e strinse a sé il suo leone, confortandolo, facendo intuire che l'idea del nascondiglio fosse errata.
Entity invece si bloccò di colpo, sentendo come una qualche strana sensazione.
Annusò l'aria con una certa insistenza, sotto lo sguardo confuso degli umani.

"Sul tetto... Il vecchio è sul tetto, c'è una terrazza in questo castello. È probabile che sia lì" Annunciò il demone guardando i presenti.

Herobrine, non appena saputa la notizia, uscì in tutta fretta dalla stanza e salì le scale rimanenti, ignorando le richieste degli altri di fermarsi e arrivando proprio sul tetto.
Entity non aveva sparato a caso.
Aveva azzeccato.
Infatti il vecchio era lì, fermo e immobile, girato di spalle, in mezzo alla terrazza.
Non appena lo vide strinse con una forza sovrumana i pugni, facendo diventare le nocche di un intenso bianco latteo.

"Ti stavo aspettando, fratello" Disse il Dio interrompendo il silenzio e girandosi lentamente verso il demone.

SAAAAALVEH :D
Allura, vi è piaciuto il capitolo? Lo spero, perché ora sto peggiorando a scrivere...
E vi devo subito dire che la storia sta per giungere al termine, credo che il prossimo capitolo sia la fine, oppure tra due capitoli ci sarà la fine questo è sicuro.
Lasciate un commento e una stellina se il capitolo vi è piaciuto e noi ci vediamo alla prossima! Cya :3

Non riesco ad odiarti - Lyon x HerobrineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora