Capitolo 16

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Il portale era davanti a loro, dovevano semplicemente entrare in quella massa azzurra e gelatinosa per essere teletrasportati nella dimensione del Dio di Minecraft: l'Aether.
Tutti guardavano soddisfatti e abbastanza stupiti quel rettangolo fatto interamente di luminite, chi con due scintille al posto degli occhi e chi con un sorriso a trentadue denti stampato sul volto.
Tutti tranne Lyon.
Lui fissava incessantemente quel portale, senza mai distogliere lo sguardo da quella superficie così limpida e azzurra.
Troppe domande senza risposta balenavano nella sua mente, accompagnate dai meravigliosi occhi appartenenti al demone che lo aveva avvertito.

"Forza ragazzi, Notch ci aspetta!" Esclamò contenta la rossa, entrando di scatto nel portale e seguita subito dopo da Steve.

Stefano e Mario entrarono come due saette subito dopo di loro, mentre Anna si avvicinava tutta contenta al portale.
Si girò verso il leader del suo gruppo con un sorriso smagliante in volto e lo invitò ad entrare insieme a lui, appoggiando un piede sulla superficie luminosa.
Quel sorriso si spense non appena vide che il leone si guardava intorno leggermente nervoso, come se stesse aspettando qualcuno, o almeno così a lei sembrava.

"Lyon! Entriamo sì o no?" Chiese impaziente la ragazza, posando le sue iridi viola sulla figura del leader.

"Sì arrivo, vai avanti che ora vi raggiungo" Rispose semplicemente il moro, continuando a darsi un'occhiata intorno.

La castana gli diede un leggero sguardo sospettoso, prima di entrare completamente nel portale e di sparire nella massa azzurra e gelatinosa che esso conteneva al suo interno.
Lyon sospirò e continuò a guardarsi intorno, avviandosi lentamente verso il portale.
Prima di oltrepassare il portale dell'Aether e di essere catapultato nella dimensione appartente ad esso, sentì una mano posarsi dolcemente sulla sua spalla, facendolo sussultare lievemente.
Sentì il respiro caldo che gli accarezzava dolcemente il lobo dell'orecchio e una parte del collo, provocandogli leggeri brividi.

"Non mi saluti neanche?" Sussurrò dolcemente qualcuno di ben noto al castano.

Ruotò lentamente il capo, fino a far scontrare le sue iridi marroni con due superfici bianche e senza imperfezioni, delle perle di cui ormai aveva perso la testa.
Il demone possessore di quegli occhi ipnotici e perfetti stava sorridendo dolcemente a Lyon, un sorriso che fece letteralmente sciogliere quest'ultimo.

"Hero! Ma non er-"

Prima che il leone potesse finire la frase, il demone appoggiò dolcemente l'indice sulle sue labbra, facendolo zittire.
Con uno scatto fulmineo lo attirò a sé dai fianchi, stringendo possessivamente quest'ultimi e tenendo le labbra ad un millimetro dal suo orecchio.
Ormai Herobrine era letteralmente ossessionato da quel leone, che per lui ormai era solo il suo dolce e piccolo leoncino, colui che avrebbe sempre amato.
Lyon avvampò lievemente non appena il suo viso si scontrò contro il petto muscoloso del demone, lasciando che quest'ultimo lo stringesse tra le sue braccia.

"Ricordati bene quello che ti ho detto, mi raccomando..." Sussurrò con voce calda e ipnotoca all'orecchio del leone, stringendolo sempre di più a sé.

Lyon annuì deciso, avvolgendo i fianchi del demone con le braccia e abbracciandolo, alzando di poco il viso per guardarlo negli occhi.
Il demone gli prese il mento tra due dita e gli diede un bacio passionale, accarezzando i suoi morbidi capelli marroni.
Non appena si staccarono, i due continuarono a contemplare il colore dei loro occhi, non volendo staccare l'intreccio che ormai si era creato.

"Io... devo andare..." Mormorò Lyon con un tono triste, posando il palmo della mano sulla guancia di Herobrine.

"Tranquillo leoncino, ti aspetterò!" Esclamò con un sorriso, accarezzando la testa del suo amato Lyon.

Il castano sorrise al demone, staccandosi a malavoglia dalle sue braccia e si avviò verso il portale posando un piede sulla luminite , guardando un ultima volta il demone che gli sorrideva dolcemente.
Ricambiò il sorriso e chiuse gli occhi, entrando lentamente nella sostanza azzurra e gelatinosa.
Accertandosi di aver oltrepassato il portale, Lyon sbattè lentamente le palpebre per abituare gli occhi all'ambiente estremamente luminoso, poi iniziò a guardarsi intorno.
Il cielo era tinto di un azzurro molto chiaro, privo di nuvole ma anche di un sole, semplicemente vuoto.
Si trovava su un prato dai colori che andavano dal verde chiaro all'azzurro chiaro, circondato da qualche fiorellino colorato.
Gli alberi di certo non mancavano, il tronco era di un legno abbastanza chiaro e le foglie erano tinte di un verde sbiadito, mentre altri alberi si trovavano il tronco bianco, come il legno di betulla, e le foglie viola.

"Lyon! Finalmente sei arrivato!" Esclamò una voce femminile, facendo trasalire il castano.

Anna e tutti gli altri avventurieri, che erano adagiati sull'erba nell'attesa del leone, si avvicinarono a lui, cominciando a squadrarlo da cima a fondo.

"Come mai ci hai messo tanto?" Chiese Steve guardandolo leggermente confuso.

"Pensavamo che fosse successo qualcosa" Commentò l'alchimista, affiancato dal rosato che annuiva leggermente preoccupato.

"Tranquilli, è tutto a posto" Rispose semplicemente il leone, cercando di essere il più convincente possibile.

Il gruppo si scambiò qualche occhiata d'intesa, ma alla fine credettero a Lyon e si avviarono tutti insieme verso un modesto palazzo fatto interamente di quarzo, mentre una scalinata fatta dello stesso materiale, con aggiunta di qualche diamante, portava ad esso.
In tutto questo loro dovevano passare attraverso una cittadina fatta completamente di quarzo nella quale abitavano gli abitanti dell'Aether.
Il gruppo di Lyon spalancò gli occhi davanti a tutto quello sfarzo, avviandosi velocemente verso la scalinata seguendo i due avventurieri.

"Forza venite!" Esclamò Alex estremamente contenta, salendo due gradini alla volta e velocizzando il passo della sua camminata.

Alla fine della scalinata, i giovani ragazzi si ritrovarono davanti ad un portone fatto di legno chiaro con i pomelli dorati, al centro tra due pilastri di quarzo.
Steve aprì con calma il portone, facendo entrare tutti i suoi compagni all'interno della struttura.
Si ritrovarono in un corridoio di quarzo, con un tappeto rosso ai loro piedi e qualche quadro appeso alle pareti, accompagnati da delle porte di legno scuro sparse per il corridoio.
Non appena le porte alle loro spalle si chiusero, Steve si diresse velocemente verso la fine del corridoio insieme ad Alex, seguito da Lyon e i suoi compagni.
Si ritrovarono in una stanza estremamente grande con le pareti bianche e il pavimento dorato, molto sfarzosa.
Vicino al muro parallelo all'entrata del corridoio, si trovava un trono dorato ricoperto di velluto rosso, posizionato sopra ad un piedistallo creato con il quarzo e l'oro.
Al centro della stanza si trovava un uomo che continuava a camminare avanti e indietro per la sala, sicuramente era abbastanza nervoso o preoccupato.
La sua testa era priva di capelli, ma mai come la sua mascella, dato che essa era ricoperta da una folta barba curata abbastanza bene di colore nero, esattamente come i suoi occhi.
Il suo corpo era coperto da dei pantaloni neri e delle scarpe grigie, accompagnate da una maglietta marrone chiaro abbastanza sgualcita, coperta anch'essa con un mantello nero.

"Notch, siamo arrivati" Disse Steve, facendo un lieve inchino con la testa.

Heyla!
Sono riuscita ad aggiornare per l'amor del cielo!
Allora che ne dite? Spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Lasciate un commento e una stellina se così è stato e noi ci vediamo alla prossima! Cya :3

Non riesco ad odiarti - Lyon x HerobrineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora