Capitolo 17

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Notch ruotò di scatto la testa verso di loro e li osservò per qualche secondo, si avvicinò a passo deciso e fece un sorriso.
Steve e Alex si inchinarono davanti a lui e tenevano la testa china, così fecero tutti i membri del gruppo di Lyon.
Erano tutti così euforici all'idea di avere davanti a loro Notch, il Dio di tutto Minecraft, tutti tranne Lyon.
E ormai sapete tutti il motivo.

"Per fortuna siete arrivati!" Esclamò Notch "alzatevi, non c'è bisogno di inchinarsi" aggiunse con un sorriso.

Tutti i presenti si alzarono da terra e annuirono con qualche esitazione, continuando a guardare il Dio raggiante che fino a qualche minuto era immerso nella completa preoccupazione, o così era quello che pensavano.
Notch fece a loro il cenno di seguirli e si diresse verso una porta di legno con il pomello dorato ed entrò, seguito dagli altri avventurieri, in un'enorme sala con un tavolo ovale di legno al centro di essa, circondato da ben dieci sedie dello stesso materiale.

"Prego, accomodatevi" Affermò con un sorriso il Dio, aspettando che tutti i presenti si sedettero per poi sedersi a capo tavola, appoggiando i gomiti sulla superficie di legno con le mani incrociate.

"Bene Notch, come ben sappiamo la squadra di Lyon è ormai tormentata da Her-"

Ci fu qualche esitazione da parte di Steve nel dire il suo nome, era abbastanza strano.
Dopotutto nell'Overworld l'aveva pronunciato più volte il nome del demone dagli occhi bianchi.
Che fosse colpa della presenza del Dio?

"Mio fratello ormai è tornato nell'Overworld per dare la caccia a Lyon e alla sua squadra, ovviamente, visto che voi siete le persone che l'avevano sconfitto, abbiamo pensato di creare un piano per sbarazzarci definitivamente di lui" Affermò Notch con un pizzico di freddezza, stringendo le mani tra di loro e fissando i presenti uno ad uno, soffermandosi proprio sul nostro carissimo leoncino.

Lyon fissò a sua volta il Dio, posizionando gli occhi proprio sulle sue iridi scure, quasi nere, che neanche si potevano distinguere dalla pupilla.
I suoi occhi non esprimevano un sentimento particolare, nei suoi occhi si trovava l'attenzione, l'apatia, la concentrazione, sempre con quel pizzico di freddezza che sembrava far cambiare l'uomo che prima li aveva accolti così calorosamente nel suo palazzo.
Annuì vigorosamente a quello sguardo e Notch fece un sorriso sorione che passò inosservato a tutti i presenti, a tutti tranne che a Lyon.

"Parlando del piano... dovremo attirare Herobrine in una trappola, così potremo catturarlo" Disse semplicemente il Dio.

Tutti annuirono alle sue parole, tutti lo osservavano ammirati, tutti cercavano già di essere pronti fisicamente e psicologicamente per poter affrontare il demone, tutti tranne il nostro caro leone.
Lui osservava Notch con due occhi abbastanza delusi e poco sicuri, sapendo che non poteva affatto fidarsi.
Il suo demone gli aveva detto che non doveva affatto fidarsi, e così avrebbe fatto.

"Poi porteremo Herobrine nell'Aether, così i suoi poteri saranno ancora più deboli e avremo più possibilità di non farlo scappare" Affermò ancora una volta il Dio.

In breve sintesi: il piano consisteva nell'attirare il demone in una trappola, usando Lyon come esca per farlo uscire.
E guarda un po', la sfortuna volle che il posto per catturarlo fosse esattamente la radura al centro della foresta, esattamente di QUELLA foresta.

"E inoltre... Lyon" Disse ancora una volta, ruotando la testa verso quest'ultimo.

Lyon alzò la testa di scatto e lo fissò per un paio di secondi, per poi annuire al suo richiamo e chiedere perché l'avesse chiamato.
Notch si alzò dalla sedia e si diresse verso una porta dietro alla sua sedia, posando la mano sulla maniglia dorata.

"Lyon, devo parlarti un attimo in privato se è possibile, solo a te" Disse Notch con un tono abbastanza serio.

Lyon annuì con convinzione e si alzò dalla sedia, entrando nella stanza che gli era stata aperta proprio dal Dio, mentre quest'ultimo entrò subito dopo di lui e chiudendo la porta alle sue spalle.
La stanza in cui si trovavano era composta da varie librerie contenenti libri di ogni tipo.
Al centro della stanza, circondato da tutte le librerie di legno, si trovava un tavolino sulla quale era posata una spada di ferro circondata da un'aura violetta, ma non era una semplice spada incantata.
Lyon capì immediatamente che quella spada era per le esecuzioni, per le dichiarazioni di morte verso i criminali, per quando Herobrine verrà catturato e portato lì, nell'Aether.
Gli salì un brivido lungo la schiena, fino a che Notch non iniziò a parlare.

"Questa sarà l'arma con cui uccideremo quel demone, durante l'esecuzione, se il piano andrà bene... voglio che sia tu ad ucciderlo" Affermò con fermezza il Dio, senza mai distogliere lo sguardo da quella spada.

Lyon sgranò gli occhi e socchiuse la bocca, stringendo così tanto i pugni fino a far diventare le nocche di un bianco latteo.
Non poteva averglielo chiesto, non poteva!
Come avrebbe potuto fare del male al suo amato demone? Come?
Cercò in qualche modo di trovare delle scuse per non usare quell'arma con Herobrine, e alla prima ci riuscì.

"Non credo di essere abbastanza pronto per... u-uccidere un nemico del genere, una seconda volta poi... se fossi tu a farlo sarebbe... meglio, dopotutto è tuo... fratello" Balbettò leggermente il leone, cercando di rimanere il più serio possibile.

Notch lo guardò leggermente stupito, per poi iniziare a fissarlo dritto dritto negli occhi, come se non fosse convinto della risposta del leone.
Si fissarono per un paio di minuti, entrambi zitti per non interrompere quel silenzio religioso che si era creato.

"Va bene, come desideri, ma voglio assolutamente che durante l'esecuzione tu ci sia, avverrà nella piazza della cittadina" Esclamò Notch.

Lyon annuì vistosamente, mettendosi dritto per poter osservare il suo ormai nemico negli occhi.

"Mi raccomando... appena incontrerai quel demone dovrai colpirlo in un punto vitale con la spada incantata, tutto chiaro?" Chiese.

Annuì dopo un paio di secondi, ripensando alle parole che il Dio aveva usato contro il demone, nonché suon fratello.
Ma una cosa gli turbava tantissimo, anche troppo.
Lui non sapeva affatto come avvisare il demone del piano, sennò sarebbe stato scoperto e, probabilmente, ucciso insieme ai suoi amici.
Tutto quello che fece fu rispettare gli ordini del Dio, per poi tornare nella sala dove tutti i presenti li aspettavano.

Ma hey!
Allora signore e signori... che ne dite? Vi piace? :3
Spero di sì carissimi! Lasciate un commento e una stellina per il supporto, mi raccomando ci tengo!
Noi ci vediamo alla prossima! Cya :3

Non riesco ad odiarti - Lyon x HerobrineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora