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"Don't quit yet, the worst moments are usually followed by the most beautiful silver linings. You have to stay strong, remember to keep your head up and remain hopeful." – Unknown

Layla Johnson Point of View...

Finite le ore di lezione esco dalla scuola e aspetto mio fratello o mio padre che vengono a prendermi, e per ammazzare il tempo decido di guardare alcuni episodi delle serie TV che avevo lasciato in sospeso. Le serie tv erano letteralmente il mio posto felice nonostante io stessi guardando The Vampire Diaries.

A volte mi capitava di guardare e riguardare lo stesso episodio per giorni e giorni, come se mi bloccassi in esso. Certo, strana ero strana ma la normalità annoia le persone, quindi ero ad un buon punto.

Dopo all'incirca un'episodio mi accorgo che ero ancora a scuola e che quindi mi avevano dato di nuovo buca, grandioso! Avrei dovuto fare due chilometri a piedi, doppiamente grandioso. Inizio a fare strada mentre ascolto la musica e dopo pochi passi mi sentivo già stanca e decisi di fermarmi per riposare.

È pazzesco... anche la mia famiglia mi dava buca, non che fosse una novità sinceramente.

Circa a metà strada mi fermo e mi accascio sulla panchina stanca, scollego la musica e decido di chiamare un taxi.

Nel percorso scuola-casa inizio a pensare a tutto quello che avevo affrontato da sola, senza nessuno accanto, senza nessuno che mi supportasse. La mia vita non era mai stata facile, anzi non lo era stata e basta. Mi faceva sentire male il pensiero di avere un genitore o comunque sia una famiglia e che a nessuno di loro importasse di me, non era impossibile, non era esagerato... semplicemente era la verità. Mio padre era così menefreghista nei miei confronti che già un solo 'ciao' per me era una novità. Non era sempre stato così tra di noi, anzi era tutto bello finché mamma non ci ha lasciati.

Arrivata a casa sentivo quel bisogno di tornare già a scuola, solo per evitare lo sguardo incazzato di mio padre, anche se non aveva senso la sua arrabbiatura verso i miei confronti, avevano dato buca a me dannazione!

"Tesoro, sei in ritardo! Dove sei stata? E' passata un'ora e sai che quando esci da scuola devi subito tornare a casa." Mi urla mio padre contro, come se la mia giornata non fosse stata già uno schifo. La verità era che aveva paura che io scappassi di casa come una matta, e poi loro non avrebbero avuto più una donna che faceva le faccende domestiche o comunque qualcuno da comandare a bacchetta.

Tolgo lo zaino dalle spalle e glielo lancio contro furiosa, stanca delle sue inutili ramanzine "Ero fuori scuola che aspettavo qualcuno di voi due! Ma nessuno si è fatto vivo!" Gli sbotto contro.

"Ma tesoro, hai 18 anni... perché non prendi la patente come i ragazzi della tua età? Insomma poi le persone si rompono le palle di stare al tuo servizio." Risponde, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

Ma quando mai mi aveva accompagnata a scuola? È da quando ho imparato a camminare che mio padre non mi faceva favori, poi io non prendevo la patente perché avevo paura di fare incidenti o investire persone, quindi doveva ringraziarmi.

"Senti papà, non voglio essere scortese ma è stata una giornata orribile, quindi ti chiedo per favore di non farmi arrabbiare, per lo più inutilmente." lo avverto. Vado in cucina e cerco qualcosa da mangiare, quindi prendo un quadrato di brownie, che avevo fatto la sera prima per il pigiama party da Liam, e lo addento.

"Scusa se non ti abbiamo lasciato nulla da mangiare, pensavamo saresti andata a mangiare da Ariana." Dice Jack, gli faccio cenno con la mano di andarsene perché l'ultima cosa che volevo era subirmi le "scuse" inutili di mio fratello.

In questa famiglia sembravo essere invisibile agli occhi di tutti, non che fossimo così tanto numerosi, solo io mio padre e mio fratello. Io non parlavo solo per oggi ma per tante altre cose: mi ricordo che un giorno andammo al centro commerciale e loro erano così presi da se stessi e a parlare fra loro che quando era giunta l'ora di tornare a casa si dimenticarono di me, mi lasciarono al centro commerciale, precisamente nel parcheggio del centro commerciale, inutile dire che tornai a casa in taxi.

"Stasera verranno dei miei amici a cena, cucini tu vero? O devo chiamare qualche ristorante?" Mi chiede mio padre, come se avessi scelta. Vorrei tanto rispondergli "attaccati al cazzo" ma siccome non ho il pene e volevo evitare altre discussioni, "Va bene, okay! Cucino io!" dico sbuffando.

Vado in camera mia e mi butto sul letto, prendo il telefono dalla tasca dei jeans e metto la sveglia per le 5 del pomeriggio, do una controllatina veloce per vedere se avevo dei messaggi non letti e noto che anche oggi, come ieri, non mi caga nessuno.

"Layla..." Mio padre entra nella mia camera, senza neanche bussare. Insomma potrei essere nuda e lui neanche bussa! Poi se entro io in camera sua senza bussare si arrabbia e mi mette in punizione.

"Cosa?" Domando, scocciata.

"Mi fai un favore? Si, grazie. Vai al supermercato a comprare qualcosa di buono da cucinare per stasera." Mi sorride, come se non mi avesse appena obbligato di andare al supermercato a comprare qualcosa che poteva benissimo fare lui.

"Ma perché non mandi tuo figlio Jack?" Domando sbuffando, dovevo sempre fare tutto io.

Un giorno di riposo mai, non solo tornavo da scuola alle tre di pomeriggio per di più stanca morta e con il mal di testa, dovevo pure fare tutto quello che mi dicevano. Nascere femmina secondo me era una punizione divina, proprio una maledizione.

"Perché sta riposando, dai su! Non fai mai nulla, muoviti." Si avvicina e mi tira giù dal letto.

"Va bene cazzo! Ci vado." gli urlo contro arrabbiata.

"Brava." cerca di darmi un bacio sulla fronte ma mi allontano irritata, mi sorride ed esce dalla camera.

Quello stronzo di mio fratello può riposare e io no? Grandioso.

Decido di lasciare i vestiti che avevo indossato per scuola e do solo una piccola sistemata ai capelli, giusto per evitare che le persone pensino che fossi scappata di casa come una pazza maniaca psicopatica.

Scendo al piano di sotto e prendo i soldi che mi sta porgendo mio padre. Gli sorrido in modo ironico e mi incammino verso la porta, apro la porta ed esco di casa quando mi imbatto su qualcosa di duro ma morbido al tatto. Incrocio gli occhi con quello del ragazzo a cui ho appena pestato anche un piede, incontrando due occhi scuri a scrutarmi irritati.

SHAWN MENDES?

Dio se non era questa una prova che la natura, il mondo e l'intero universo ce l'avesse con me, io mi sarei proprio arresa.

"Cosa cavolo chi fai tu qui?" Urlo in modo isterico, si acciglia e domanda di rimando "No, cosa ci fai TU qui."

Ci vivo, razza di imbecille che non sei altro! Che avrei dovuto farci? Rubare?

Mi giro e guardo mio padre, "Papà chi saranno gli ospiti?" chiedo sorridendo falsamente.

"I Mendes." dice, mi schiaffo una mano in fronte ed esco di casa cercando di spingere Shawn Mendes dalla porta.

"Cazzo ma sei un armadio! Ma accorcia un po'." Cerco di spintonarlo ma nulla, era come mettere le mani su un muro e spingere. Inutile e pure da idioti.

"E tu cresci un po' che mi arrivi al cazzo." sorride strafottente mentre io trattengo la mia voglia di prenderlo a schiaffi e cerco di uscire.

"Oggi mi stai sulle ovaie più di ieri." gli sorrido, riuscendo finalmente ad uscire di casa e decido di cambiare percorso dirigendomi in farmacia.

Shawn Mendes voleva fare lo stronzo con la stronza sbagliata.

Hallooo!!

Allora ragazzi... spero non faccia schifo. Sooo hope you like it!! See you soon !!💕

Domani parto!! Ho già scritto altri 2 capitoli, don't worry! Ero davvero ansiosa di pubblicare il terzo... Spero vi piaccia! 💕

-Chiara.🔥

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