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"Success is liking yourself, liking what you do, and liking how you do it." – Maya Angelou


Layla Johnson Point Of View...

Solita routine: mi sveglio, mi alzo dal letto, vado in bagno e mi trucco. Dopo di che mi vesto, perdo tre ore in bagno e la colazione salta.

"Buongiorno, ciao e arrivederci." dico uscendo di casa.

Percorro la strada casa-scuola e mi soffermo davanti l'Apple Store, guardo tutta l'elettronica e fisso intensamente l'ultimo modello dell'Apple.

"Sarai mio." dico picchiettando il dito sul vetro, guardo all'interno del negozio e fisso il ragazzo che ci lavora: Stiles Stilinski, ero follemente innamorata di lui da tanto tempo ormai. Lo avevo incontrata una volta in spiaggia, più che altro scontrato... io e Liam giocavamo con un pallone da spiaggia enorme e, non so come, ma sono riuscita a colpirlo in faccia rompendogli il naso e gli occhiali da sole.

Ricomprarli mi era costato il doppio di quanto avessi mai potuto immaginare.

Gli avevo chiesto scusa e avevo proposto di andare a comprare un gelato insieme, cosa che non avrei mai e poi mai immaginato di fare, ma lui mi rifiutò dicendomi che non si sarebbe sentito a suo agio in quanto non mi conoscesse. Non ancora.

"Guarda che se lo fissi ancora potresti consumarlo." dice una voce alle mie spalle.

Ma che dispiacere sentire la sua voce di mattina.

"Vedi un cartello con su scritto «non fissare i dipendenti»?" gli chiedo, lui scuote la testa divertito e io vorrei tanto tirargli un pugno in faccia vendicandomi pure della sera prima. Magari poi ne sarebbe partito un altro e forse anche qualche calcio, ma poca importava.

"Johnson tu hai seri problemi, dovresti essere a scuola." mi fa notare.

Il ragazzo dell'Apple Store si gira nella nostra direzione, spalanco gli occhi e mi nascondo istintivamente dietro Shawn, non sentendomi ancora pronta per altre figure di merda.

"Ma che fai?" sbotta Shawn confuso.

"Controllavo se hai tutti i libri al posto giusto," dico "Si, hai tutti i libri al posto giusto, anche se hai dimenticato la tua dignità sul comodino." continuo, lui mi spintona così forte che ringrazio Maria e tutti i santi per non avermi fatto oltrepassare in quel momento il confine americano.

"Oh animale, vedi di calmarti!" sbotto arrabbiata verso di lui.

"Tutto bene?" chiede Stiles che nel frattempo stava guardando la scena, probabilmente in quel momento provava pena per me, ma almeno sembrava preoccupato.

Da vicino era ancora più bello che da lontano: i capelli neri perfettamente pettinati e tirati in su, la maglia rossa con su scritto il suo nome e con il logo della mela gli fasciavano perfettamente la parte superiore del suo corpo. Le gambe coperte da dei semplici pantaloni beige, che a qualsiasi altro essere umano sarebbero stati al dir poco brutti, che lo rendevano ancora più attraente e nerd.

Dio non lo ricordavo così sexy, e non perché quella era la prima volta che lo incontravo nuovamente dopo quella brutta figuraccia fatta in spiaggia.

Ero entrata in iperventilazione e credevo di poter sbavare da un momento all'altro. Adesso che cazzo gli dicevo? Sono la ragazza che ti ha spaccato il naso in spiaggia, ciao ti ricordi di me? Ovviamente non potevo dirgli quello!

"Ti stava infastidendo?" Domanda preoccupato, io scuoto la testa in segno di no, anche se fortemente tentata dal dirgli che lui non la smetteva di infastidirmi dal giorno in cui sua madre lo mise al mondo.

He And His Bad ReputationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora