23° capitolo

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Pov. Raimundo
Sento Tristan chiamare Francisca varie volte e alla fine entro preoccupato. Quando apro la porta vedo Tristan con Francisca in braccio che poi la adagia sul letto. Senza pensarci due volte mi avvicino a loro due.
<che le è successo?>
Dico preoccupato e non poco. Vedo che Tristan mi guarda ma alla fine mi parla.
<non lo so, era fuori al balconcino e dopo poco si è accasciata a terra.>
La guardo e le stringo la mano, quando lo faccio mi percorre un brivido per tutto il corpo, mi dispiace amore mio.
<Francisca svegliati, Francisca.>
Cerco di svegliarla per alcuni minuti, ma poi inizio ad avere paura.
<vado a chiamare il medico.>
Credo che con un secondo sono uscito dalla stanza. Esco dalla locanda e vado immediatamente al dispensario sperando che ci sia il dottore. Senza neanche bussare entro e vedo Lucas saltare dalla sedia per lo spavento, per fortuna non c'è nessuno.
<Don Raimundo vi pare il caso di entra così.>
<scusa Lucas ma è importante, Francisca è svenuta e ancora non si sveglia.>
<adesso dov'è?>
<alla locanda.>
<andiamo così la visito.>
Prende la sua valigetta e ci dirigiamo subito nella mia camera. Il dottore ci fa uscire e mi ritrovo davanti alla porta con Tristan. Entrambi non spicccichiamo neanche una parola, sono preoccupato da morire infatti faccio almeno mille volte avanti e indietro.
<padre fermatevi un attimo mi agitate ancora di più.>
<scusami.>
Dico con tono triste e mentre sto per bussare per sapere se non sono morti tutti e due la porta si apre. Finalmente vedo il dottore e io e Tristan lo tartassiamo di domande.
<che ha? Sta bene ora?>
<cosa le è successo? Perché non si svegliava?>
<calmatevi tutti e due.>
Ci dice Lucas chiudendo la porta della camera e stando in silenzio, facendomi morire di impazienza.
<allora!?>
Chiediamo io e Tristan nello stesso momento. Ci guardiamo e poi ci concentriamo sul dottore.
<quando l'ho visitata l'ho vista tesa e nervosa. Ha avuto un tipo di crisi di nervi. Un carico troppo pensante di emozioni per troppo tempo. Lo svenimento è dipeso da questo e se la signora nei prossimi giorni non starà calma e non si riposerà le potrà succedere ancora.>
Anche se non lo vedo sento comunque lo sguardo di Tristan su di me è stata tutta colpa mia, tutta. Se sta male ed è svenuta è stata a causa mia e perché sono stato un cretino. Il nostro silenzio viene interrotto ancora dal dottore.
<le ho dato dei calmanti credo che tra poco si sveglierà, mi raccomando assoluto riposo e tranquillità.>
Detto questo se ne va dando a Tristan dei calmanti che potrebbero servire. Io mi lascio cadere su una sedia con le mani tra i capelli, mi sento tremendamente in colpa.
<padre...>
Non faccio e non dico niente, è tutta colpa mia. Sento una mano sulla spalla e alzo lo sguardo incontrando quello di Tristan.
<mi dispiace Tristan non volevo.>
Mi alzo e guardo un punto fisso del pavimento continuando a parlare.
<lo ammetto è vero mi servivano soldi e avevo pensato a Francisca, ma... Ma da quando avevo ripreso la relazione con lei, avevo cambiato idea, mi sentivo male ad ingannarla. Io la amo davvero, infatti ieri aspettavo la lettera di Sebastian per scrivergli che avrei trovato un altro modo e che non volevo fingere. La amo davvero e vederla così per colpa mia mi distrugge...>
Senza evitarlo gli occhi lucidi, ma certo di trattenere le lacrime. Tristan non parla, non mi perdonerà lo so. Quest'idea svanisce quando mi abbraccia.
<vi credo... Si, so che state dicendo la verità, ma non condivido né accetto quello che avete fatto, ma... Siete mio padre e che non la ferete più soffrire.>
Lo abbraccio forte felice e questa volta non trattengo le lacrime, aver fatto pace con Tristan mi fa stare un po' meglio. Allentiamo l'abbraccio e guardo la porta della camera in cui sta Francisca.
<la persona che non mi perdonerà sarà lei e non la giudico ha perfettamente ragione.>
<datele del tempo si è ritrovata in mezzo ad una bugia. Non potete immaginare come l'ho trovata ieri pomeriggio dopo che ve ne siete andato, era distrutta.>
Guardo la porta dove dentro c'è la persona che ho fatto soffrire con il mio stupido comportamento, ma che amo più di me stesso. Vorrei solo andare da lei abbracciarla e baciarla, baciarla fino allo sfinimento, per farle capire che la amo più di qualsiasi altra cosa al mondo.
<forse è meglio che vada tua madre si starà per svegliare e non voglio che si senta ancora male.>
Dico intento ad andarmene, ma Tristan mi ferma.
<il suo risveglio non sarà imminente, se volete entrate.>
Lo guardo per un po' fino a quando mi sorride e io apro la porta per entrare. La vedo addormentata e tranquilla, quanto è bella. Mi siedo vicino a lei e le accarezzo i capelli.
<amore mio...>
Mi esce una lacrima guardandola.
<ti amo amore mio, non sai neanche quanto. Devo dirti una cosa è stato bellissimo sapere di amarti ancora, che quell'amore puro che provavo e provo per te non si è spento. In cuor mio lo sapevo già, ma l'orgoglio e il male che ci siamo fatti, rispingevano questo sentimento. Ma con il tuo amore, con il tuo affetto e i tuoi baci mi hai fatto capire che ti amo ancora, io non ho mai smesso. Scusami vita mia, non sai quanto mi pento, quanto vorrei cancellare quella bugia e stare con te. Ma per il momento devi riposare e stare tranquilla, io continuerò comunque ad amarti e lotterò per il nostro amore. È una promessa vita mia, ti riconquisterò mi farò perdonare perché... Perché io ti amo Francisca Montenegro.>

Oltre Le Bugie E Gli Inganni, Noi Ci AmiamoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora