27° capitolo

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Pov. Raimundo
Dopo che sono stato un altro po' al fiume sono tornato alla locanda. Mi aspettava già Emilia per cenare, ma sto pensando solo a quel che mi ha detto Tristan, non mi fa stare sereno l'incertezza di Francisca. Spero solo che adesso che non mi incontrerò al fiume con Tristan, i suoi dubbi svaniranno. Aiuto Emilia con gli ultimi clienti della sera e successivamente a chiudere la locanda e sistemare tutto.
<padre...>
Sento la voce di Emilia chiamarmi e mi giro verso di lei, rimanendo sorpreso a vedere che ha una bustina in mano.
<e questo?>
Le chiedo sorridendo.
<be' è per voi.>
Le sorrido sinceramente e la prendo vedendo dentro un fazzoletto di raso con le mie iniziali, la mia bambina...
<grazie mille tesoro.>
La prendo tra le mie braccia abbracciandola forte.
<grazie bambina mia, ti voglio tanto bene.>
<anch'io padre e volevo vedere il sorriso che avete adesso.>
Le sorrido e le do un grande bacio sulla guancia.
<ti voglio tanto bene, ma adesso se non ti dispiace vado in camera sono un po' sono stanco.>
<certo padre andate ci vediamo domani.>
Le do un bacio sulla fronte della buonanotte come facevo quand'era piccola e salgo in camera. Appena entro mi butto sul letto mettendomi le mani dietro la testa, pensando all'unico amore della mia vita.
Mentre mi sto per alzare per prendere il pigiama dall'armadio sento bussare ripetutamente alla porta.
<avanti avanti.>
Dico girandomi verso la porta e vedendo Tristan.
<Tristan ma che ci fai qui a quest'ora?>
<ditemi che mia madre è venuta da voi, anche solo per litigare.>
Lo guardo stupito, ma che dice?
<ma che dici Tristan? Tua madre che viene da me?>
<suppongo che non è venuta.>
Mi dice girandosi per andarsene, ma lo blocco immediatamente.
<Tristan mi dici che diamine sta succedendo?>
Dico totalmente confuso, non ci sto capendo un'h. Si mette una mano tra i capelli e mi accorgo che lo faccio anch'io quando non so che dire o che sono indeciso.
<Tristan dai parla.>
<per farla breve mia madre ha scoperto tutto e abbiamo leggermente litigato. Se ne è andata e ancora non torna, prima che uscivo a cercarla ho visto che non ha preso l'auto, ma ha preso un cavallo.>
Cammino per la mia camera, è tutto il contrario di quel che doveva succedere, non volevo che succedeva questo, maledizione!
<presuppongo che tu l'abbia cercata ovunque prima di venire da me, credo che questo era l'ultimo posto dove sarebbe venuta.>
<si infatti l'ho cercata ovunque e non sapendo dove cercare sono venuto anche qui.>
<accidenti! Non volevo che succedesse tutto questo!>
<state tranquillo padre, ma ditemi sapete dove può stare?>
Dove può stare Francisca... Dove... Dove...
<hai controllato al fiume?>
<si si, ho controllato sia al fiume che vicino, ma l'unica cosa che ho visto è una luce di un capanno, ma non credo sia lì.>
Il capanno!! Prendo la giacca e apro la porta, pronto ad andare lì.
<aspettate padre dove andate? E soprattutto sapete dov'è mia madre?>
<Tristan stai tranquillo e torna a casa, la riporto io a casa.>
<ma...>
<lo so che mi salterà addosso e che si arrabbierà, ma la riporterò comunque a casa sana e salva.>
<va bene, mi fido di voi.>
Gli sorrido e usciamo entrambi dalla locanda, io con una lanterna. Tristan prende la strada per la Villa, mentre io vado nel bosco, anche se è buio nonostante la lanterna, so la strada, non potrei dimenticarla, ce l'ho scolpita nella mente e nel cuore.
Come mi aveva detto Tristan la luce è accesa, ma è debole sarà di una lanterna. Mi avvicino alla finestra e vedo Francisca addormentata sul letto con i capelli sciolti sparsi ovunque sul cuscino. Lentamente senza far rumore entro dentro chiudendo bene la porta per non far entrare l'aria fredda. Mi avvicino a lei sedendomi sul letto, stando attento a non svegliarla. Rimango a guardarla per... Non so neanch'io quanto tempo, so solo che mi è mancata tanto. La tentazione è troppa e inizio ad accarezzarle i capelli.
<amore mio...>
Quanto vorrei baciarla, stare con lei, tra le sue braccia. Mentre le accarezzo i capelli noto alcune lacrime. Mi avvicino ancora di più e le asciugo dandole un bacio. Nel sonno si gira dandomi la schiena e lasciando un po' di spazio da quel lato. Mi appoggio al letto con il braccio continuando ad accarezzarla.
<ti amo... Mi dispiace che hai litigato con Tristan, non volevo era l'ultima cosa che desideravo. Non volevo mentirti ma ero disperato non sapevo che fare. Quando hai scorpeto tutto, quella lettera che hai letto io...>
Alcune lacrime cercano di scendere e alzo la testa per non farle cadere.
<mi dispiace... Volevo mettere fine a quella menzogna e stare con te, perché anche se all'inizio mentivo, piano piano mi sono reso conto di amarti davvero. Sei la cosa più bella della mia vita e sto male per questa situazione, perdonami.>
Faccio scivolare una mano sulla sua pancia stringendola a me, contro il mio petto e solo in quel momento mi accorgo che è sveglia.
<Francisca...>

Oltre Le Bugie E Gli Inganni, Noi Ci AmiamoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora