12° capitolo

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Pov. Francisca
<madre? Madre svegliatevi.>
Sento la voce di Tristan e qualche carezza tra i capelli.
<altri cinque minuti...>
Dico girandomi dall'altro lato.
<ma...>
Lo sento ridere, ma non ho intenzione di svegliarmi, sto così bene sotto le coperte.
D'un tratto inizia a farmi il solletico e inizio a ridere.
<no no fermo Tristan! Sono sveglia, sono sveglia.>
Mi sorride e smette, mentre io riprendo fiato.
<mi dici perché mi svegli così.>
Dico un po' infastidita.
<così? Era mezz'ora che cervo di svegliarvi.>
<ahahah un non ti sentivo.>
<me ne sono accorto, eravate nel mondo dei sogni.>
Rido e dico.
<che ore sono?>
<le undici, ben svegliata.>
Dice ridendo e io mi alzo per vestirmi.
<ma perché non mi hai svegliato?>
<perché siete un ghiro e non vi svegliavate.>
Rido e vado da lui.
<dai scendi che mi vesto e facciamo colazione.>
<io già l'ho fatta e poi ho una cosa importante da fare.>
<e va bene, a dopo.>
Mi da un bacio e se ne va.

Pov. Raimundo
Sto alla locanda aiutando Emilia e Alfonso oggi c'è un bel po' di gente. Mentre servo un tavolo qualcuno mi tocca la spalla.
<padre.>
Mi giro e vedo Emilia.
<dimmi Emilia.>
<c'è Tristan all'accoglienza vuole parlare con voi.>
<grazie.>
Finisco di servire un tavolo e vado da Tristan.
<ciao Tristan.>
<buongiorno padre.>
Ci abbracciamo e poi ci sediamo.
<come mai da queste parti?>
<un uccellino mi ha raccontato che vi siete fidanzato.>
Inevitabilmente sorrido pensando a Francisca.
<lo hai scoperto.>
<era impossibile non farlo, mia madre è sempre sorridente e anche voi.>
<e va bene, si è così, ma non dire niente ad Emilia o Alfonso, loro saranno sicuramente contrari.>
<si lo immagino, ma sono qui per un altro motivo.>
<quale?>
Gli chiedo incuriosito.
<ieri ho parlato con mia madre e volevamo invitarvi alla Villa qualche giorno.>
La cosa mi fa subito felice, ma penso ad Emilia e non posso.
<no Tristan, mi dispiace non posso.>
<il motivo è Emilia?>
Annuisco ci ha azzeccato.
<tranquillo padre, per me è il regalo del mio compleanno.>
<regalo? Di compleanno?>
Mi sorride e capisco cosa intente.
<e va bene, ti farò questo regalo.>
<ma quale onore, un grande sacrificio.>
Lo guardo storto, ma ridiamo come matti.
<ok, ma non dire a Francisca niente.>
<va bene vi aspetto oggi pomeriggio.>
<d'accordo.>
Resto un po' a parlare con Tristan fino a quando se ne va e io vado alla locanda per parlare con Emilia.
<tutto apposto con Tristan?>
<diciamo.>
Devo sperare che Emilia non si arrabbi da questa prospettiva.
<come mai? Gli è successo qualcosa?>
Scuoto la testa sorridendo, ma poi torno serio.
<no, ma vuole un assurdo regalo di compleanno.>
<come?>
Mi chiede confusa.
<vuole che sto qualche giorno alla Villa per stare insieme e non vuole un no.>
<alla Villa!!>
Ha alzato un po' troppo la voce e la gente ci guarda. La prendo per mano e la porto all'accoglienza.
Non so che dire è davvero infastidita.
<volete dirmi che andrete a vivere alla Villa!>
<no no aspetta Emilia.>
Dico cercando di farla stare calma e la faccio sedere.
<non vado a viverci, è solo per qualche giorno poi torno.>
<e voi avete accettato senza dire niente?>
Dice stando più calma e guardandomi.
<non potevo, Tristan vuole questo per il compleanno e poi saranno pochi giorni.>
<mi sorprende solo che Donna Francisca non ha detto niente.>
<be' avrà fatto un eccezione per Tristan.>
Dico cercando di giustificare il comportamento di Francisca sperando di convincerla.
<mmm... Va bene padre.>
Le do un bacio sulla guancia.
<tranquilla ti prometto che non cercherò di farmi uccidere da Francisca.>
Riesco a strapparle una risata e torniamo alla locanda.

Pov. Francisca
Sento Tristan tornare e vista l'ora decido di prenderlo un po' in giro.
<il tuo stomaco ti ha richiamato verso casa?>
<si, sentite come dice 'vai a casa, vai a casa'.>
Scoppio a ridere e vado verso di lui.
<come mai a quest'ora?>
<diciamo che ho avuto da fare.>
<e con cosa?>
<questione familiare.>
Sarò io, ma non ho capito un'h.
<cosa?>
Chiedo confusa.
<niente madre tranquilla.>
<mica mi nascondi qualcosa?>
<e cosa, ah si che sono venuto per pranzare perché il mio stomaco non mi lasciava in pace.>
Rido ancora, è veramente stupido, mi ricorda me quando prendo in giro Raimundo.

Oltre Le Bugie E Gli Inganni, Noi Ci AmiamoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora