41° capitolo

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Pov. Raimundo
Tristan in questi giorni mi sta opprimendo per parlare con Francisca, ma per fortuna sono riuscito a resistere e a nergarmi fino adesso. Volevo aspettare per un motivo; domani sarà il giorno in cui chiesi a Francisca di sposarmi trent'anni fa; voglio che sia come riprendere il nostro desiderio di sposarci da quel momento. Ho già qualcosa che mi gira per la testa, devo solo riuscire a farlo.

Pov. Francisca
In questi giorni ho visto Tristan chiedere più volte qualcosa a Raimundo anche se non so cosa, comunque la sua risposta era no; mi chiedo cosa possa avergli chiesto, Raimundo raramente dice di no.
<madre?>
Mi riprendo dai miei pensieri con la voce di Tristan e alzo lo sguardo il libro che stavo "leggendo".
<dimmi.>
Gli rispondo sorridendo.
<vi va di accompagnarmi in paese?>
<come mai? Devi fare qualche commissione?>
<ehm... Si, qualcosa del genere.>
Lo guardo e alla fine dico di si, così avrò l'occasione di vedere Raimundo.
Ci alziamo dal divano e insieme usciamo dalla Villa camminando verso il paese, il cielo è tutto sereno e l'aria è calda amo l'estate. Mentre passeggiamo parliamo del più e del meno e alla fine arriviamo in paese. Appena usciamo da un vicolo che porta alla piazza vedo Raimundo fuori alla locanda mentre legge il giornale; non so quante volte ho visto questa scena, ma non mi stancherò mai di vederla. Insieme a Tristan mi avvicino a lui e con una mano gli abbasso il giornale.
<locandiere almeno per una volta finite di aggiornarvi su cosa succede nel mondo e vi svagate un po'?>
Gli dico sorridendo mentre lui alza lo sguardo. Quando ci vede si alza sorridendo.
<fa bene sapere cosa succede oltre questo paese e poi non saprei che fare.>
<davvero?>
<be' adesso mi viene qualche idea, ma non ne sono sicuro.>
Si avvicina a me dandomi un bacio sulla guancia per approfittarsi per sussurrarmi.
<per svagarmi sceglierei di baciare sempre le tue labbra.>
Si separa per salutare Tristan mentre sul mio viso compare un leggero sorriso; è sempre così dolce, ma ha la capacità di sorprendermi ogni volta.
<come mai qui?>
<Tristan doveva fare non so cosa e siamo scesi per una passeggiata pomeridiana.>
<dovevi fare qualcosa Tristan? E cosa?>
<lo sapete bene, non vi lascerò in pace.>
Noto che si scambiano i soliti sguardi che si scambiano ultimamente; voglio sapere cosa stanno tramando.
<sei testardo come tua madre.>
<sarò anche testarda, ma adesso voglio sapere di cosa state parlando, sono giorni che mi tenete all'oscuro di non so cosa.>
Dico incrociando le braccia guardandoli volendo una risposta.
<adesso l'hai fatta incuriosire, soddisfatto?>
Risponde a Tristan mettendomi una mano sulla testa, come ad un cane e io lo guardo male.
<be' così alla fine cederete e glielo direte.>
Raimundo sorride e mi accarezza la testa.
<dovrà aspettare un po'.>
<guarda che non sono un cane e poi cosa devi dirmi?>
Tristan e Raimundo si mettono a ridere e io sospiro mettendo il broncio.
<siete terribili, mi prendete sempre in giro.>
<adesso non fare l'offesa, mi ricordo quando da bambina usavi questo trucchetto per farmi parlare o cedere.>
Per tutta risposta gli faccio una linguaccia e loro continuano a ridere.
<be' io vado a fare quella "cosa" e poi torno a casa.>
<vengo con te.>
Gli dico avvicinandomi a Tristan, ma sento delle braccia tirarmi indietro.
<Tristan ti rubo tua madre per il resto del pomeriggio, nessun disturbo vero?>
<assolutamente, ci vediamo stasera madre.>
Mi dice Tristan ridendo per poi andarsene.

Pov. Raimundo
L'ho fatta rimanere sia per stare un po' con lei da soli e per iniziare il mio piano.
<be' resti in silenzio?>
Mi dice girando il volto verso il mio e incrocio il suo sguardo. La stringo più forte a me sentendo la sua schiena vicino a me.
<cosa ti devo dire? Che ti amo e che volevo stare con te per abbracciarti e baciati?>
Si guarda intorno allarmata, in effetti siamo in piazza e non l'ho detto proprio a voce bassa.
<tu sei impazzito, non sono tua moglie che mi puoi dire queste cose in piazza.>
Con quella frase mi viene il desiderio di chiederglilo qui in piazza di fronte a tutti, dirle che la amo più di me stesso e che voglio passare il resto della mia vita con lei, però mi fermo.
<non mi sono mai piaciute queste cose, io ti amo e sposati o no, te lo dirò sempre anche di fronte a tutto il paese o di fronte a tutto il mondo.>
Non le do modo di dire niente che la bacio dolcemente, vorrei baciarla con più passione, ma se lo faccio ci rischio la pelle, già può ammazzarmi così.
Mi separo un po' da lei tenendola sempre stretta a me; mi aspettavo già una predica per quello che avevo fatto invece mi sorride e mi circonda il collo con le braccia.
<tu sei pazzo.>
Mi dice ridendo.
<d'amore per te.>
Le dico baciandola di nuovo lentamente.

Oltre Le Bugie E Gli Inganni, Noi Ci AmiamoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora