36° capitolo

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Pov. Raimundo
Mi inizio a svegliare con un raggio di sole e piano piano che mi sveglio sento il respiro della persona più importante della mia vita, sul mio petto. Quando apro gli occhi la vedo dormire placidamente con la testa sul mio petto, è davvero tenera. Sorrido e non riesco a non accarezzarle i capelli; la amo tanto e non la lascerò più né farò qualcosa per farla allontanare da me, è troppo importante per me. Si gira dall'altro lato mettendosi a pancia in giù e rompendo il nostro abbraccio, si sta per svegliare. Mi avvicino a lei e le accarezzo delicatamente la schiena per poi lasciarle leggeri baci ovunque. La sento sorridere, ma continua a far finta di dormire. Salgo con i baci arrivando al collo e poi le sussurro all'orecchio.
<buongiorno amore mio...>
Si gira leggermente verso di me e mi sorride ancora con gli occhi chiusi.
<buongiorno... Com'è bello svegliarsi così.>
<davvero?>
Dico dandole un bacio sul collo.
<vorrei che fossero tutte le mattine così.>
Mi risponde aprendo gli occhi guardandomi. Le accarezzo la guancia e poi i capelli.
<sei la cosa più importante per me, ti amo Francisca Montenegro.>
<anch'io ti amo tanto Raimundo Ulloa.>
Mi avvicino ancora di più a lei e la bacio, la bacio più volte per poi guardarci negli occhi. Si abbraccia a me e intrecciamo le nostre mani; le metà dei cuori dei nostri bracciali si uniscono e sorridiamo.
<tu mi completi, senza di te mi sento persa. Il periodo che abbiamo passato lontani ero arrabbiata, ma anche triste perché nonostante tutto ti amavo e volevo stare con te.>
La stringo a me respirando lentamente.
<ti amo e non volevo farti del male credimi, io... Io non sono niente senza di te.>
Si separa un po' da me e mi guarda negli occhi sorridendomi.
<resta con me per sempre.>
<per sempre...>
Dico per poi baciarci, un bacio che sigilla la nostra promessa.

Pov. Francisca
Per metà della mattina restiamo a letto baciandoci e restando vicini vicini per sentire l'altro. D'un tratto sento il mio stomaco brontolare e mi copro il viso con le lenzuola per la vergogna. Lo sento ridere e mi toglie il lenzuolo dal viso.
<qualcuno qui a fame?>
Mi dice sorridendo.
<forse...>
Dico guardando altro mentre lo sento ridere. Cambio comportamento e lo guardo avvicinandomi al suo viso.
<non so perché ho tutta questa fame, tu lo sai?>
Mi guarda sorridendomi divertito.
<mah, non saprei, forse perché sei stata con un uomo bellissimo e bravo?>
<bellissimo e bravo?>
Gli chiedo alzando un sopracciglio.
<certo, sono bellissimo e poi non so bravo, sono bravissimo a...>
Mi stringe più forte a lui e con una mano mi accarezza tutto il corpo, facendomi chiudere gli occhi.
<a farti impazzire.>
Sospiro e apro gli occhi.
<solo tu sei ingrdo di farmi impazzire, solo te amo.>
<mi sembra ovvio o diventerei geloso.>
Gli sorrido e gli accarezzo i capelli.
<resterei qui con te per sempre, ma ho una fame da lupi.>
Dico ridendo e provocandola anche in lui.
<allora andiamo a mangiare.>
Mi dice dandomi un bacio per poi scendere dal letto e vestirsi. Lo guardo mentre si veste e rimango imbambolata. Si mette i pantaloni e mentre sta per prendere la camicia incrocia il mio sguardo e mi accorgo di non essermi mossa di un centimetro. Mi sorride salendo sul letto guardandomi negli occhi.
<vuoi restare a guardarmi o ti vesti e andiamo a fare colazione?>
Gli accarezzo il petto delicatamente, mi sembra un sogno che sia qui con me. Lui chiude gli occhi e io sfioro le sue labbra con le mie, continuo fino a quando non mette una mano tra i miei capelli e mi bacia con passione. Nonostante sia stata io a dire di andare a fare colazione perché ho fame, mi interessa solo di lui e delle sue labbra.
Tra un bacio e un altro riusciamo a vestirci e non rimanere in camera per tutta la mattina. Scendiamo e vedo Tristan leggere il giornale sul divano; si gira verso le scale che stiamo scendendo e ci sorride.
<ma buongiorno.>
Ci dice guardandoci.
<buongiorno Tristan.>
Gli diciamo andando verso di lui.
<hai già fatto colazione.>
Mi guarda divertito.
<be' io si, non sono come alcune persone che restano in camera fino alle undici.>
Sento le guance calde e non so che dire; sento Raimundo ridere, è un caso perso va anche dietro al figlio.
<io faccio colazione voi continuate a ridere.>
Dico guardando male entrambi, che ridono per il mio rossore.

Oltre Le Bugie E Gli Inganni, Noi Ci AmiamoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora