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Ste:"Mi sono innamorato di te"
Un sorriso prende forma sul mio volto, e anche sul suo, Stefano mi posa una mano sulla guancia e mi si avvicina. Si ferma a un millimetro dalle mie labbra, il mio cuore batte come un matto. Ho quasi paura che lui lo senta, eppure sto fremendo in attesa delle sue labbra sulle mie.
Ste:" tu sei la ragazza che voglio nella mia vita Fra"
Mi disse sulle labbra prima di annullare le distanze tra le nostre labbra, le nostre bocche si muovono in sincronia. Sento la lingua di Ste picchiettarmi sul labbro inferiore per chiedermi il permesso, dischiudo le labbra, permettendo alle nostre lingue di trovarsi, nel mio stomaco le farfalle hanno preso il volo di nuovo.
Ci stacchiamo per riprendere fiato, lui ha le guance rosse, e io mi sento andare a fuoco, due grandi sorrisi si fanno spazio sul nostro volto.
Parte una musica lenta, ma da dove verrà?
Stefano si alza in piedi e mi porge la mano per ballare.
Io:" S-Ste io non so ballare"
Ste:" ti insegno io"
Prendo la sua mano e mi alzo, ci mettiamo in posizione, le mani unite, poi lui mi mette una mano sul fianco.
Ste:" mettimi la mano libera sulla spalla"
Faccio come mi ha detto, poi iniziamo a ballare, all'inizio guardo i movimenti, poi capito come si fa alzo la testa e mi perdo negli occhi di Stefano.
Ste:" sei bellissima"
Sorrido, mi avvicino di più a lui, siamo praticamente appiccicati, a ogni nostro respiro i nostri corpi si sfiorano, si avvicina ancora di più a me, gli poso la testa sul petto e ascolto il battito regolare del suo cuore, sogliamo le mani.
Ho le braccia intorno al suo collo, e lui mi tiene la vita, mentre ascolto il suo cuore, lui tiene il mento appoggiato sulla mia testa.
Ci scambiamo un'altro tenero bacio, e la canzone termina, si è alzato un vento freddo, e la mia giacca leggera non basta.
Stefano mi vede infreddolita e si toglie la giacca mettendomela sulle spalle.
Io:" che fai, così prendi freddo"
Ste:" non preoccuparti per me, io non ho freddo, poi tu ne hai più bisogno"
Sorrido, che tenero.
Ci risediamo sulla panchina, lui mi tiene un braccio intorno alle spalle, mentre io gli posò la testa sulla spalla, restiamo così fermi ad ammirare la luna per un po', sto così bene con lui.
Io:" Ste"
Ste:" si"
Io:" ma adesso siamo fidanzati"
Ste:" se tu vuoi si"
Io:" okay fidanzato"
Gli dico per prenderlo in giro.
Ste:" okay fidanzata"
Ci alziamo e mano nella mano rientriamo nel ristorante.
Dopo aver pagato torniamo alla macchina, Stefano mi apre la portiera e poi sale in macchina anche lui, per poi mettere in moto e uscire dal parcheggio.
Durante il viaggio ci teniamo per mano, quando cambia marcia, la cambia tenendomi sempre per mano, e ogni tanto se la porta alle labbra per baciarla, strofinando ogni tanto con il pollice la mano.
Ho sempre trovato la macchina molto rilassante, in fatti dopo poco mi addormento, cullata dal leggero dondolio dell'auto.
Arriviamo a casa e Stefano mi sveglia dolcemente, poi mi accompagna fino alla porta, dove mi dà un bacio della buona notte prima di farmi entrare.
Entro in casa, tutte le luci sono spente, saranno tutti a dormire, mi richiudo la porta alle spalle, mi giro e la luce dell'entrata si accende. Mi prendo uno spavento assurdo, guardo l'interruttore. Magari l'ho accesa per sbaglio, ma io non l'ho accesa, guardo verso il salotto, e vedo Pietro appoggiato allo stipite della porta.
Pietro:" sai che ore sono "
Io:" in realtà no"
Pietro:" è mezzanotte"
Io:" e allora"
Pietro:" cosa avete fatto vuoi due fino a quest'ora?"
Io:" abbiamo parlato"
Pietro:" di cosa?"
Io:" Cos'è questa scena adesso, vuoi sapere tutto, chi sei mio padre"
Pietro:" voglio solo essere sicuro che tu stia bene"
Io:" no tu vuoi controllarmi, vuoi sapere tutto quello che ho fatto, ma sono grande Pietro, so badare a me stessa, poi stiamo parlando di Stefano, è tuo amico di cosa hai paura"
Pietro:" non è vero, tu non sai badare a te stessa, se no il primo giorno non avrei dovuto raccoglierti da terra"
Questo ha fatto male, molto.
Mi giro per andarmene, Pietro si dev'essere accorto dell'effetto delle sue parole, così mi prende un polso prima che io salga le scale.
Pietro:" scusa Fra, non volevo i-io ho parlato a vanvera scusa e..."
Io:" basta Pietro, lasciami andare a dormire, è stata la serata più bella della mia vita, e speravo tu capissi che è una cosa importante per me, ma a quanto pare non è così, quindi scusami, buonanotte Pietro"
Dissi strattonando il braccio e correndo su per le scale.
Arrivo in camera di Pietro e mi ci chiudo a chiave, dormirò sola o con Ste, non dormirò più con loro.
Sento Pietro salire le scale, si ferma nel corridoio, mentre una porta si apre.
Lore:" Pietro che cazzo hai fatto"
Pietro:" ho fatto il coglione Lore, e adesso Francesca mi odia"
Lore:" non penso che ti odi, dai racconta"
Pietro:" andiamo in salotto, non voglio disturbarla"
Lore:" dov'è adesso?"
Pietro:" si è chiusa in camera mia"
Lore:" va bene dai scendiamo"
Li sentì scendere le scale.
Perché aveva dovuto dirmi quelle cose, sa che ho problemi con il passato, perché ha dovuto ricordarmi quel giorno, lo odio, lo odio, dissi sbattendo la testa contro la porta, perché in realtà mi sto mentendo, io non lo odio.
Mi cambio e mi metto nel letto, il letto che ha il suo profumo, che merda.
Lore:" si hai fatto una cagata"
Pietro:" questo lo so benissimo Lore, spero solo di poter riparare al mio errore"
Lore:" vedrai che domani si sarà calmata"
Pietro:" lo spero non saprei che fare se mi odiasse"
Lore:" tranquillo dai, non ci pensare e vieni a dormire"
Sentì Pietro avvicinarsi alla mia porta, vedevo l'ombra dei suoi piedi passare sotto la porta, per poi allontanarsi.
I due andarono a dormire, lasciandomi di nuovo sola con i miei pensieri.
Mi addormentai dopo poco, e l'incubo mi prese violentemente, l'unica cosa strana è che l'incubo è diverso, ma perché?
Quella notte i miei incubi mi tormentarono come sempre, forse anche di più.

Salvami da me stessaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora