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Si avvicina, i nostri visi sono vicinissimi. Spero che non faccia una cazzata.
Alla fine appoggia la sua fronte sulla mia, chiude gli occhi e con lui anche io.
Ho ancora gli occhi chiusi, quando lo sento staccare la fronte dalla mia, mi tiene ancora una mano sulla guancia.
Poi sento le sue labbra sulla fronte, tengo gli occhi chiusi, per paura di quello che potrei vedere nei suoi occhi.
Si stacca da me, ed è come se un pezzo di me, si fosse staccato con lui.
Apro gli occhi lentamente, trovandomi di fronte Pietro, è fermo immobile, non muove un muscolo. Semplicemente mi guarda, e i suoi occhi, cazzo i suoi occhi. Stanno urlando tutto, senza che lui dica nulla.
Come se una forza più grande di me mi spingesse, faccio un passo verso di lui. I nostri sguardi sono ancora incatenati, ed è come se vedessi la sua anima in quegli occhi.
Ci ritroviamo di nuovo di fronte l'uno all'altra.
Allungo una mano, fino a sfiorare con la punta delle dita la sua grande mano.
Lo sento rabbrividire leggermente.
Prendo la sua mano nella mia, delicatamente, in un gesto lento e delicato.
Intreccio le nostre dita, e lui mi stringe la mano, come se avesse paura che da un momento all'altro mi dissolvessi.
Restiamo così ancora per un po', finché lui non mi abbraccia.
Il suo profumo inonda le mie narici, e io mi sento bene di nuovo.
Questo abbraccio, mi fa venire i brividi, come se avessi caldo e freddo allo stesso tempo, una scossa elettrica si diffonde in tutto il mio corpo.
Mi sento protetta e al sicuro tra le sue braccia.
Ci stacchiamo.
Io:" f-forse, dovremmo tornare dagli altri"
Pietro:" si hai ragione"
Ci avviamo per una stradina, camminiamo vicini, e ogni tanto le nostre mani si sfiorano, provocandomi piccole scosse elettriche in tutto il corpo.
Camminammo per un po' in silenzio, ma nulla, non trovavamo la via da cui eravamo venuti.
Io:" Pietro ci siamo persi"
Pietro:" non è vero è per di qua"
Io:" ci siamo già passati otto volte, chiediamo a qualcuno"
Pietro:" non ce n'è bisogno, fidati, è quella la strada"
Io:" sbuchiamo di nuovo nella piazzetta di prima con quella via"
Pietro:" secondo me in vece è la via giusta per tornare a casa"
Sbuffai, e lo seguì nel vicolo, svoltammo l'angolo e uh sorpresa la piazzetta.
Io:" come scusa, la via giusta per tornare a casa"
Pietro:" aaahhhh e va bene ci siamo persi, avevi ragione, contenta"
Sorrisi beffarda.
Io:" da morire"
Vidi una coppia anziana, e mi avvicinai.
Io:" scusate, ci siamo persi. Potreste indicarci la via per tornare in centro"
Signora:" certo cara, devi prendere questa strada, seguila fino al semaforo. Poi a destra, al bar gira sinistra e sei arrivata"
Io:" molte grazie"
Signora:" di nulla cara, e buona fortuna, sai mi ricordate molto me e Nicola da giovani. vero amore, ti ricordi"
L'uomo in parte a lei, sorrise e le bacio la fronte che carini.
Io:" grazie"
Non volevo farla restare male, così non gli dissi che Pietro era solo mio amico.
Ci avviammo di nuovo verso la strada indicata.
E dopo aver seguito tutte le indicazioni in modo corretto, sbucammo in una via che portava al centro.
Io:" finalmente c'è l'abbiamo fatta"
Pietro guarda l'orologio che ha al polso.
Pietro:" cazzo Fra sono le tre e mezzo del mattino"
Io:" Cosaaaaaa, come cazzo abbiamo fatto a fare così tardi"
Pietro:" non lo so ma muoviamoci a tornare a casa, gli altri saranno preoccupati a morte"
Iniziammo a correre per le vie, non c'era praticamente nessuno, e questo mi spaventava abbastanza.
Arrivammo di fronte al portone, aprì e entrammo.
Salimmo all'ultimo piano, e mi fermai un attimo sulla porta.
Io:" P-Pietro i-io"
Pietro:" tranquilla, lo so"
Sorrisi, aveva capito che gli stavo chiedendo scusa, senza che io finissi neanche la frase.
Apri la porta, e silenziosamente entrammo.
In salotto c'erano tutti.
Ste:" giuro che se gli è successo qualcosa..."
Lore:" calmati Ste, anche Pietro è la fuori, magari è con lei, può proteggerla"
Ste:" se solo si azzarda a toccarla, o se solo le succede qualcosa Lore. Tu non avrai più un fratello"
Lore:" stai esagerando Ste, Pietro non è scemo, se lei non lo vuole lui si farà da parte"
Ste:" è chi me lo assicura"
Giuse:" ora basta voi due, litigando non si risolve nulla. Aspettiamo, se domani non saranno ancora tornati andremo dalla polizia"
Sascha:" puuu la polizia, che cosa può fare, dovremmo essere noi li a cercarli, invece di stare qui seduti ad aspettare"
Anna:" ha ragione, non starò qui seduta ad aspettare, mentre la mia migliore amica è là fuori"
Giuse:" smettetela, ci manca solo che vi perdiate pure voi, state qui e aspettate, vedrete. Torneranno"
Ste:" spero non gli sia successo nulla"
Sentì dei passi, mi affaccia all'altra porta. Stefano era poggiato con le mani sulla finestra, mentre guardava la città.
Ste:" dove sei?"
Fù un sussurro, ma lo sentì benissimo.
Entrai nella stanza con Pietro, feci segno a tutti di stare zitti.
Stefano non si era accorto di nulla, mi avvicinai a lui, e lo abbraccia da dietro, posando la testa sulla sua schiena.
Ste:" ma chi cavol..."
Si girò, vedendomi.
Subito mi abbracciò forte.
Ste:" ma dov'eri finita, mi hai fatto preoccupare"
Io:" scusa, ma dovevo cercare una persona"
Si staccò da me, e andò verso Pietro.
I due erano fermi al centro del salotto, davanti agli occhi di tutti.
Si stavano guardando dritto negli occhi, quando Stefano...

Salvami da me stessaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora