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Sono passati ormai tre mesi da quella sera, e le cose sono cambiate molto.
Ormai, non vedo più nessuno del gruppo, non parlo neanche più con Anna. Chissà se va tutto bene? Passo tutto il mio tempo con Stefano, tranne oggi. Oggi dopo scuola deve partire per un paio di giorni, spero di non sentirmi sola. Oggi tornerò per la prima volta da tanto a casa, ho paura di quello che potrei provare è vero, ma è una cosa che prima o poi, avrei dovuto affrontare.
Ste:" tutto bene"
Stefano mi riporta alla realtà, non voglio farlo preoccupare, così sorrido e lo bacio.
Io:" certo, tranquillo"
Ste:" sei preoccupata per qualcosa"
Io:" si, l'interrogazione d'italiano"
Ste:" tranquilla andrà bene"
Suonò la campanella, che annunciò l'inizio delle lezioni.
Io e Stefano ci separammo. Entrai in classe poco prima del professore, e mi sedetti al mio consueto posto. Da sola.
Mentre il professore stava spiegando, si sentì bussare alla porta.
E da li spuntò proprio lui, con i suoi soliti capelli neri disordinati, ma gli occhi distrutti.
Professore:" ma quale onore signor Ghezzi mi dica, come mai di nuovo tra noi comuni mortali"
Pietro:" non sono stato bene"
Professore:" per quasi più di tre mesi"
Pietro:" ho la giustifica"
Professore:" la porterà dal preside all' cambio dell'ora, ora torni al suo posto"
Tenni la testa bassa, non potevo vederlo, mi aveva abbandonata. Nonostante le sue promesse.
Pietro si sedette in parte a me, facendo cadere lo zaino a terra.
Entrambi tenevamo la testa girata dall'altra parte rispetto all'altra, nessuno dei due aveva intenzione di parlare.
Suonò la campanella, ricreazione, mi alzai in contemporanea con Pietro, ci scambiammo uno sguardo, che errore. Vidi ciò che non avrei mai voluto vedere in quegli occhi. Un Cuore infranto, rimesso insieme a fatica, come il mio. Stava per parlare, quando Stefano entro nell'aula,
Ste:" Fra vie..."
Appena vide Pietro si fermò, lasciando la frase a metà.
Ste:" e tu che ci fai qui"
Pietro:" sono tornato a scuola Problemi"
Ste:" si in effetti si"
Stefano si avvicinò a Pietro in modo minaccioso, con i pugni chiusi e la mascella serrata.
Io:" Stefano smettila, è solo tornato a scuola, che ti prende. Non ti ho mai visto così aggressivo senza un motivo"
Ste:" mi sembrava di essere stato chiaro, anzi anche di più"
Stefano mi ignoro.
Io:" di che stai parlando"
In quel momento Stefano sgranò gli occhi, che avesse detto qualcosa che non dovevo sapere?
Ste:" n-niente, pensavo di essere stato chiaro sul fatto che tu non l'ami, e che doveva lasciarti in pace"
Io:" se sei stato chiaro le minacce non servono"
Ste:" si hai ragione scusami"
Andai da lui.
Io:" ora chiedi scusa"
Ste:" no ti prego non puoi chiedermelo veramente"
Io:" sei stato aggressivo e soprattuto uno stronzo senza motivo, quindi si ora chiedi scusa"
Ste:" scusa Pietro"
Pietro:" di niente, Fra vieni, andiamo dagli altri"
Ste:" non può, volevo farle vedere una cosa oggi"
Pietro:" ah ok ciao"
Io:" ciao"
Ste:" dai vieni"
Mi prese bruscamente la mano.
Io:" che stai facendo, non c'era bisogno di trattarlo così male. Non ti ha fatto nulla di male"
Mi trascino dietro la scuola, per poi iniziare a gridare.
Ste:" noooo non ha fatto nulla di male, tranne che è innamorato di te. Come fai a non accorgertene, vuole separarci"
Io:" non è vero, voleva solo parlare, e tu l'hai attaccato"
Ste:" perché non capisci, voglio solo proteggere la nostra storia"
Io:" proteggerla da chi? Nessuno ha mai provato a dividerci"
Ste:" si invece, ci hanno provato, ma non ci sono riusciti, e non voglio che ci riescano"
Io:" quando capirai che gli altri non sono una minaccia chiamami"
Andai verso la porta, dietro di me Stefano che mi stava chiamando. Lo ignorai e tornai in classe, presi velocemente le mie cose e me ne andai.
Sono a casa da sola, nella mia vecchia casa. Sono nella mia vecchia camera, rannicchiata in una angolo. Vecchie macchie di sangue sporcano la moquette grigia.
Ma perché dev'esserci sempre qualche problema, Stefano non doveva attaccare Pietro, lui non ha fatto nulla. Solo perché se n'è andato? Perché mi ha abbandonata? Mi è mancato, vorrei così tanto dirglielo. Vorrei tanto tornare come prima, ma non posso. Perché c'è sempre qualcosa che non va nella mia vita.
Piango, scossa da violenti singhiozzi, in un angolo. Dove nessuno verrà mai a salvarmi. Non c'è nessuno questa volta.
Le ore passano, e mi addormento, stremata.

Una distesa verde, profumo di rose. Un albero in lontananza attira la mia attenzione, mi avvicino.
Hey...
Un bambino spunta da dietro l'albero.
Ciao, cosa ci fai qui tutto solo?
Cerco mia sorella...
Ha si? Posso aiutarti?
No...
Perché?
Perché lei è morta...
Mi spiace.
Ora sta dormendo, quindi devo andare...
Come dormendo? Ma non era morta?
Si è morta dentro...
Ma aspetta dove vai?
Il bambino si allontana, gli corro dietro, ma è come se non lo potessi raggiungere.
Il sole tramonta, mentre corro in un bosco, dietro al bambino, che sembra allontanarsi sempre di più.
Aspetta.
Scivolo e cado a terra stremata.
Non mollare piccola...
Chi sei?
Tesoro mio, non mollare...
Mamma sei tu?
Nessuna risposta.
Mi rialzo da terra.
Mamma. Mamma dove sei ? Mamma, Mamma rispondi.
Il bosco si infittisce, diventando sempre più buio.
Ma dove pensi di andare...
La voce sinistra, che mi perseguita.
Sto cercando una persona.
Ha si? E fammi indovinare...
Un uomo si ferma aggrappato con le gambe e a testa in giù, all'albero di fronte a me, facendomi spaventare.
Tu piccolina, stai cercando una donna...
Si sai dov'è .
No hahahha...
Per favore, devo assolutamente trovarla.
Tutti dobbiamo trovare qualcosa, è quello che tu cerchi non esiste...
Non è vero! L'ho sentita lei è qui.
Gli occhi già neri dell'uomo si scuriscono ancora di più.
LEI NON C'È PIÙ, CHI CREDI DI ESSERE...
Lei c'è è... È qui!
Un forte schiaffo mi travolge, facendomi voltare la testa.
Stupidaggini mocciosa, non ti azzardare mai più, tu non sei nessuno qui. Tu piccola insignificante ragazzina...
L'uomo avanza di qualche passo, è di fronte a me, solo un passo, manca un solo passo.
Mi afferra i capelli, e mi porta il viso accanto al suo.
Sono tutti morti, sei sola Hahahah, lo sei sempre stata...
Mi lascia, spingendomi a terra. Le sue risate riempiono l'aria, mentre tutto intorno si fa nero.

Salvami da me stessaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora