18. Cosa diamine è appena successo?

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Quando i raggi del sole iniziano a infiltrarsi nella stanza, comincio a sentirmi meglio, anche se il ricordo del sogno è ancora fin troppo vivido. Mi alzo cercando di non far rumore e vado per prima a fare la doccia. Per fortuna è domenica, non ce la farei ad affrontare una giornata di lezioni oggi. 

Mi tuffo sotto il getto di acqua fredda nella speranza di levarmi completamente di dosso il torpore del sonno. Mi sembra di avvertire ancora la presenza di Tom Riddle. 

Non capisco ancora fino in fondo cosa sperasse di ottenere. Come può credere che io possa fidarmi di lui? Avrà anche ragione dicendo che tecnicamente non ha ancora ucciso i miei genitori, ma è comunque la persona che crescendo lo avrebbe fatto. E comunque lo ha fatto, è sempre lui. Questa cosa rischia di farmi saltare via il cervello dalla testa.

Quando torno nella stanza, vedo che Annabeth è già sveglia e sta sfogliando alcuni dei libri delle lezioni di domani. Alza rapidamente lo sguardo e mi saluta, poi torna alla sua occupazione. Decisamente non si è accorta di quello che mi è accaduto stanotte.

Mi siedo sul mio letto e prendo il cellulare. Sirius mi ha riempita di messaggi. Mi chiede come sto, se sono in ansia per quello che è successo a Susan Bones, mi ribadisce di non ficcarmi nei guai, poi si contraddice da solo invitandomi a fare ciò che credo sia giusto. Gli rispondo dicendo di non preoccuparsi, che io sto bene e dico a lui di non fare stupidaggini. Mi risponde al volo affermando che lui non ha mai fatto nulla di stupido in vita sua e non posso trattenermi dallo scoppiare a ridere.

Annabeth mi guarda incuriosita.

-Il mio padrino.- le spiego -Era il migliore amico di mio padre. Oltre ad Harry è l'unico membro della mia famiglia...non di sangue ovviamente, ma è come se lo fosse.-

-Capisco.- mi dice Annabeth -Abbiamo tutti famiglie molto complicate, a quanto pare.-

-Decisamente!- esclama Izzy, facendo il suo ingresso nella stanza -Andiamo a far colazione? Elena è uscita prestissimo, non vi ha detto nulla per non svegliarvi, passerà la domenica dai Mikaelson al villaggio, insieme a Stefan e Damon, cercheranno di venirne a una per quanto riguarda Kol.-

-Forse l'idea più giusta sarebbe proprio dividerci nelle indagini - affermo, alzandomi dal letto quasi contemporaneamente ad Annebeth -Ognuno si preoccupa del nemico appartenente alla propria Categoria, ovviamente condividendo le scoperte con gli altri...ma così sarà più semplice, anche perchè ognuno conosce il proprio nemico, si può dire.- 

Annabeth annuisce -Già.- 

-Posso...posso chiederti una cosa?- le domando, mentre tutte e tre usciamo dal bungalow.

-Vuoi chiedermi di Luke?- indovina lei, infilandosi le mani in tasca.

Il suo sguardo si perde nel vuoto.

-Luke è stato di vitale importanza per la mia sopravvivenza nel periodo in cui ho scoperto di essere una semidea.- afferma Annabeth, sospirando -E...ero anche innamorata di lui. Ovviamente tutto questo prima di Percy. Io...comunque amore o non amore gli ho sempre voluto tantissimo bene e quando me lo sono ritrovata contro durante le ultime vicende è stato terribile. Poi lui è morto, e poco prima di morire era tornato in sé. Pensare che ora sia tornato...e non per stare dalla parte giusta...forse sarebbe stato meglio se fosse rimasto morto.-

-Cercheremo di salvarlo.- affermo, risoluta, non potrei dire altrimenti, ho avvertito il dolore in ognuna delle parole pronunciate dalla Figlia di Atena -Chi potrà essere salvato, lo salveremo.-

-Beh, penso si riduca soltanto a Kol e Luke la lista di persone salvabili. Suppongo che Valentine sia un caso perso e mi par di capire anche questo Tom Riddle o Voldemort o come si chiama.- commenta Izzy, mentre entriamo nell'edificio dell'Accademia indirizzandoci verso la mensa.

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