36. Un satiro cade dal soffitto

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LYDIA'S POV

Non c'è bisogno di parole.

Non ne serve nemmeno una.

Cosa può fare una serie di lettere in un momento come questo? Come possono vocali e consonanti esprimere qualcosa del genere?

In una frazione di secondo, io e Harry ci gettiamo tra le braccia dei nostri genitori. Ed è come se avessimo passato l'intera vita con loro: il senso di protezione, il senso di casa...tutto questo è indescrivibile.

Si ferma il tempo.

Sparisce la biblioteca attorno a noi.

C'è solo la famiglia Potter.

Quando ci sciogliamo dall'abbraccio, sembrano passati cent'anni o forse un secondo.

-Com'è successo?- domanda papà.

Io  e Harry ci guardiamo allarmati.

-Ragazzi...- dice la mamma.

Non riusciamo a parlare. Perché abbiamo paura. Perché non sappiamo se questo è un sogno. O la radice di un incubo.

-Riddle.- sussurro.

-Voldemort?- domanda papà, con uno scatto d'ira.

Scuoto il capo -Non proprio.-

La mamma sospira affranta -Può c'entrare anche solo in minima parte, ma se ci ha riportati lui in vita temo che...-

-Temo anche io.- dice papà, poi guarda me ed Harry con serietà -Ascoltatemi con la massima attenzione: tutto questo è incredibile e meraviglioso, mentre vi parlo ho ancora l'impressione che si tratti di un'allucinazione. Fatto sta che nessuno torna in vita. Non senza gravi conseguenze. Questo non è possibile. Dobbiamo capire con esattezza cos'è successo. Non lasciatevi prendere dalla frenesia, teneteci d'occhio.-

-Come sarebbe a dire...- mormora Harry.

La mamma sorride dolcemente -Amori miei, avete vissuto avventure e disgrazie, sapete come funzionano queste cose. Conoscete la storia dei tre fratelli. Nessuno è mai tornato perfettamente sano in questo mondo, dopo averlo lasciato senza vita. Io e James potremmo avere dei problemi e voi dovete essere pronti a...-

-Rispedirci di là.- dice papà -Magari non prima di averci fatto rivedere Sirius e Remus.-

-Lupin è qui!- esclamo.

-Ottimo.- dice papà -Ma per la precisione, dov'è qui?-

-Abbiamo molte cose da spiegare.- commento -Siamo in un'Accademia...ci sono tutte le Categorie, è una sorta di università post Hogwarts. Questa è la biblioteca e...gli altri sono tutti in mensa. Non so se si sono svegliati.-

Mamma scuote il capo -Non possiamo apparire pubblicamente così all'improvviso, si creerebbe un pandemonio. Avete un posto per nasconderci?-

-Se sono ancora tutti in mensa, vi porto nel mio bungalow.- affermo -Harry può andare a cercare Lupin.-

Mio fratello non è molto convinto. Ci credo! Nessuno di noi due vorrebbe allontanarsi dai nostri genitori nemmeno per un istante.

-Va bene.- dice infine Harry -Però magari qualcosa può esservi d'aiuto in caso non siano tutti in mensa.-

-Cosa?- domanda papà.

Harry sorride - Accio Mantello dell'Invisibilità.-

Aspettiamo che arrivi il Dono della Morte.

-Dovremo stringerci un po'.- dice papà alla mamma.

Il ghigno sul volto è quello che sempre mi hanno descritto ma che non ho mai visto dal vivo.

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