Cap. 3

1.7K 53 11
                                        

- Punto di vista di Felicity -

<< È arrivato il momento di riunire la famiglia! >> esclama Hope.
Sorrido, così fa anche l'altra strega e il suo creatore.
Sono contenta per la mia amica. So che per lei è molto importante riunire la famiglia, e come biasimarla? Suo padre e gli zii sono scappati davanti a lei per poterla proteggere. Sua madre è morta davanti ai suoi occhi, anche lei per proteggerla... è cresciuta senza dei genitori ma io sono stata la sua famiglia. In tutti questi anni mi sono presa cura di lei (a modo mio) e lei si è presa cura di me. Anche io sono cresciuta senza dei genitori su cui contare. Sono stati ammazzati brutalmente e questa me la pagheranno. Non lascerò che questa ingiustizia sia perdonata. Hope non vuole che io mi vendichi, vuole il mio aiuto per distruggere l'ombra ma quest'ultima non è il mio unico bersaglio. Gli antenati saranno distrutti una volta per tutte! "La vendetta non è giustizia" mi ripetono sempre tutti ma se qualcuno ti uccide qualcuno di importante, voi vorreste una semplice giustizia o vendicarvi? Io, onestamente e sinceramente, non trovo differenza fra giustizia e vendetta. La giustizia dovrebbe punirti con la stessa pena che hai inflitto agli altri. Sto per caso sbagliando? Sono molto ferma sulle mie opinioni ed idee. E poi, la chiamano davvero giustizia? Ma se questo mondo è corrotto tanto quando è grande l'universo! Basta pagare e la giustizia è dalla tua parte. Se davvero si vuole far giustizia, bisogna provvedere in prima persona. Nessuno ti aiuterà. Fidatevi, se aspettate l'aiuto di qualcuno, sedetevi pure perché non arriverà mai.

<< Io andrò a recuperare zia Rebekah e zio Kol. Felicity, tu andrai con mio padre da zio Elijah. Lui è stato soggiogato da Marcel. Non ci seguirà mai se qualcuno non gli fa ricordare della sua famiglia. >> interviene la solita Hope.
<< D'accordo capo. >> mi intrometto portando la mano rigida davanti la fronte stile soldato, ovviamente scherzando.
<< E Freya? >> interviene l'ibrido.
<< Zia Freya è rimasta a New Orleans. Dobbiamo preoccuparci di Elijah in questo momento. >>.
Senza domandare altro, Hope si incamminò verso destinazione. Così anche io e Klaus.
<< Mia figlia si fida ciecamente di te.>> interviene lui strada facendo.
<< Le ho salvato la vita. Sono stata la sua unica famiglia e lei la mia. >>
<< Che è successo alla tua famiglia? >>
Rimango in silenzio per qualche istante, guardando i miei stivali neri passo dopo passo.
<< L'ombra. >> sospiro triste girandomi verso di lui incontrando i suoi occhi celesti.
<< Hope lo sa? - lo guardo con aria confusa - Intendo la verità. >> continuo a guardarlo in modo confuso.
<< Cosa intendi con "la verità". Sono sempre stata onesta con lei. >> pronuncio leggermente nervosa.
<< Per anni ho fatto credere ai miei fratelli che fosse stato mio padre Michael ad uccidere mia madre Easter. La verità è che sono stato io ad uccidere antrambi i miei genitori. I miei fratelli mi hanno odiato in quel momento. Mi hanno rinnegato. Rifiutato. Il sangue del mio sangue. Per paura di amare o farmi amare, li ho pugnalati tutti e fatti riposare per un po' di tempo. Ma questo peggiorò solo le cose. >>
<< E perché stai dicendo questo proprio a me? >>
<< Perché più lasci correre il tempo e più sarà faticoso recuperare. >>
<< Tu credi di sapere tutto di tutti, vero Nicklaus Mikaelson? Beh, indovina!? Tu non sai niente me! - scandisco bene questa ultima frase - Sai, mi sono informata di te. Il figlio bastardo. L'ibrido spietato. La vergogna dei Mikaelson. >> lo guardo con aria di sfida. Noto che anche il suo sguardo ha un tocco di sfida, infatti, in men che non si dica, mi ritrovo la sua mano attorno al collo:
<< Stai attenta a quello che dici streghetta. Non vorrei che mia figlia perdesse in fretta la sua unica amica.>>
<< Non ci riusciresti. >> lo provoco, ridendo. Dopodiché, con solo uno sguardo, lo faccio cadere in ginocchio facendogli sputare sangue.
<< Io non sono come le altre "streghette". >> concludo continuando verso destinazione Elijah Mikaelson.

Busso alla porta del Motel nel quale alloggia il fratello perso. Lui apre e si sorprende nel ritrovare qualcuno davanti la porta.
<< Tu. Dov'è che ti ho già visto? Sei sempre presente in quel bar e ogni volta mi doni 100 dollari quando suono il piano... mi sembra di stare impazzendo. >> comincia riferendosi al fratello.
Lo faccio indietreggiare mentre io tendo la mano e socchiudo gli occhi. Lui comincia ad urlare dal dolore. Si contorce in se stesso.
<< Era proprio necessario questo? >>  domanda preoccupato Klaus.
<< No ma è divertente. >>.
Non lo guardo ma capisco che il suo sguardo non è dei migliori.
Elijah continua ad urlare ancora a terra per un paio di minuti, dopo un po' smette e alza lo sguardo. Noto i suoi occhi riempirsi di lacrime e subito svuotarsi, in seguito l'abbraccio fraterno.
<< Tu chi sei? >> domanda dopo essersi sciolto dall'abbraccio.
<< Felicity Moore. >>.

La mattina seguente, siamo pronti a partire.
Hope aveva riunito Rebekah e Marcel con Freya. Mancava solo Kol, il più difficile dopo la morte di sua moglie.
Mentre io e Klaus eravamo in attesa di Elijah, ancora in portineria, comincio a parlare:
<< Hei, voglio chiederti scusa per ieri. Non avrei dovuto dire ciò che ho detto ma ero nervosa e... forse non dovevo farti vomitare sangue ma hai cominciato tu. >>
<< Già, ma dimentichi di dire che sei abbastanza permalosa. Comunque è tutto apposto. Mi ricordi una certa persona che si atteggiava in quel modo molto tempo fa. Una persona molto forte e attraente voglio precisare. >> sorridendo malignamente.
<< Tu? - conferma con lo sguardo - Eppure, adesso, ti sei dato una calmata. >>
<< Per Hope. Non volevo che mia figlia crescesse temendomi come io temevo Michael. Una volta, un uomo molto saggio mi disse che la famiglia è potere. È vero, io non so niente del tuo passato e dei tuoi genitori ma so che puoi fidarti della tua nuova famiglia. Hope ha fiducia in te e io ho fiducia in lei. Tu sei stata la sua famiglia, e tutti noi siamo la tua Felicity. Lasciati amare, non commettere i miei stessi errori. >> e solo in questo momento comincio a riflettere bene. Per la prima volta il tempo è come se si fosse fermato e i suoni si fossero dissolti. L'unico rumore che udisco, è il battito del mio cuore e la mia mente liberarsi da qualsiasi peso.
<< Interrompo qualcosa? >> domanda Elijah in un abito elegante e le mani dentro le tasche dei suoi pantaloni.

the Original family Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora