Cap. 5

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user73464889 questo capitolo è dedicato a te. Spero ti piaccia 😘

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Capisco che provo affetto per l'uomo di fronte a me. È il padre della mia migliore amica, è ovvio che io provo affetto. In un certo senso è come se fosse come un padre anche per me?
Eravamo rimasti molto vicini nel momento in cui un urlo ci diresse immediatamente al piano di sotto.
Era Hope, riconosco il suono della sua voce.
<< Cos'è successo? >> le domando notando il suo collo sanguinante.
<< Kol! >> esclama lei tamponandosi la ferita. Sul volto di Klaus si crea un'espressione aggressiva ma poco m'importa. Corro verso la mia amica, la faccio stendere a terra e poso le mie mani sulla sua ferita. Lei comincia ad agitarsi, ha perso troppo sangue, lo percepisco. Chiudo gli occhi e mi concentro, sento la magia passare per le mie vene attraversando la mia pelle per abbandonarsi dentro Hope.
Lei smette di agitarsi e rallenta il respiro regolandolo.
<< Cosa le hai fatto? >> domanda incredula Rebecca dopo che si accorge che la ferita è praticamente sparita.
<< L'ho guarita. >> ammetto.
<< Ma come? - comincia l'altra sorella - Anche io faccio incantesimi come questi cercando di salvare le persone ma le ferite rimangono in ogni caso. Questa cosa che hai appena fatto, non è possibile! >>
<< Eppure l'ho fatto, quindi, è possibile. Forse non sei una vera strega, ecco perché non ci riesci. Non sei nemmeno riuscita a salvare la tua famiglia. >> appena finisco questa frase sento una mia guancia bollire. Quella bastarda mi ha appena tirato uno schiaffo. Sento la rabbia ribollire nelle mie vene ma viene subito calmato da un tocco: Hope.
<< Ho sentito che voi due siete diventate amiche per la pelle. - scherza lei ancora debole - Voglio che deponiate le armi. Siete entrambe molto importanti per me. Non voglio vedere la mia famiglia dividersi, quindi, vi prego, ricominciate da capo... di chiunque sia stata la colpa.>>.
So che si riferiva a me in quanto mi guarda negli occhi durante le sue ultime parole. Ma io sono molto testarda e non prendo in considerazione di chiedere scusa. Non ho cominciato io questa lotta fra noi due e non intendo chieder scusa per un torto non mio.
<< D'accordo. - comincia Freya - Forse sarei dovuta essere più gentile e non accusarti o metter in dubbio la tua buona fede.  Mi dispiace. >>.
Io la guardo attentamente negli occhi, poi sento un leggero colpo sul mio braccio. Hope che mi spinge a risponderle.
<< Deve dispiacerti perch... - Hope si chiarisce la gola - Accetto le tue scuse e mi scuso anche io di averti fatto soffrire privandoti di ossigeno. E mi dispiace anche per averti uccisa... nella mia mente. - sorrido falsamente - Vado a recuperare io l'ultimo Mikaelson. >>
<< Attenta Felicity. È diventato molto pericoloso. >> mi avverte Hope.
<< Cosa intendi con pericoloso? >> interviene il padre questa volta.
<< Davina è morta... e una parte di lui è morta con lei. Voi tutti sapete che Kol si controllava solo grazie a Davina. Senza lei è perso. >>
<< So badare a me stessa. >> intervengo.
Successivamente, Hope mi manda la visione di un luogo. Capisco che è dove si trova il Mikaelson incontrollabile.
Mi dirigo lì con la magia.
Un bar caotico, rumoroso... tantissima gente e musica alta. Luce soffusa e tanto alcool invadeva lo spazio. L'alcool non era l'unico liquido che si poteva notare: anche qualche chiazza di sangue sul pavimento con qualche corpo accanto. Riconosco immediatamente l'artefice di tale spettacolo. I miei occhi ricadono su un uomo e una donna. La donna era più scoperta che vestita. Dei lunghi capelli lisci neri mentre sul suo collo osservo il capo di un uomo. Di quell'uomo riesco a notare solo i suoi capelli scuro-chiaro. Poi la donna cade a terra, priva di battito, con gli occhi aperti. Gli occhi dell'uomo accompagnano il corpo della donna, poi un sorriso si forma sulle sue labbra mentre il sangue continua ancora a colare da esse, sporcandogli il mento e la maglia che indossava. Sposta poi lo sguardo su un'altra preda. Me. Capisco che è lui Kol Mikaelson e, che tu possa essere dannato, non ho mai visto una persona tanto attraente quanto lui. Così tanta bellezza... Risveglia il mio lato selvaggio da quanto sensuale lui possa essere. Anche i suoi portamenti di menefreghismo lo sono e questo mi attrae.
<< Kol Mikaelson? >> domando avvicinandomi con mezzo sorriso ed occhi persi sui suoi.
<< E tu chi sei splendida creatura? >> anche lui si avvicina. Posa una sua mano sulla mia guancia. I miei occhi si chiudono immediatamente a quel contatto e il mio respiro comincia a farsi sentire. Poi apro gli occhi e lo noto fissarmi attentamente da capo a piedi. Anche io sposto il mio sguardo osservando ogni centimetro del suo corpo. Infine mi soffermo sulle sue labbra ancora sporche di sangue.
<< Riesco a percepire il battito del tuo cuore. Il tuo respiro pesante. Riesco a leggere cosa desiderano i tuoi occhi in questo preciso istante. - ricomincia lui mentre le nostre labbra sono separate da pochissimi millimetri, mentre i miei occhi si chiudono di nuovo assaporando quel momento - Tu sai cosa sono... chi sono, eppure non hai paura di me. >>
Decido di appoggiare una mia mano sul suo collo, mi avvicino ancora di più, sussurro a voce bassa sulle sue labbra:
<< No. Forse sei tu che dovresti avere paura di me. >> poi lecco del sangue sull'angolo del suo labbro.
Questa volta sono io che riesco a percepire lui e capisco che anche i suoi occhi si chiudono. In meno di un secondo sento le sue mani sui miei fianchi mentre la mia schiena è andata in contatto con la parete.
<< Cosa sei tu? >> lo sento ringhiare ma in modo sensuale. Non capisco il motivo di quella domanda in quanto lui già sa cosa sono.
<< Mi dispiace dover rovinare questo momento ma devo. >> e non appena finisco di parlare, non faccio nemmeno in tempo di notare il suo sguardo confuso che, gli spezzo il collo. Il suo corpo cade a terra. Appoggio le mie mani sul suo petto, chiudo gli occhi e, quando li apro, ci ritroviamo dal resto della famiglia. Al mio ritorno, ritrovo Klaus seduto su una sedia con in mano un pugnale.
<< Cosa vuoi fare con quella daga? >> domando sapendo cosa quella potesse fare ad un originale. Mi fissa con rabbia e poi le sento dire:
<< Ha ferito Hope. L'ha detto lei, Kol è perso e non posso permettere che faccia altro male a qualcun'altro. >>
<< Papà! Lo zio non sapeva chi io fossi. >>
<< E questa è una scusa? Prima di Davina... Hope, tu non puoi sapere com'era tuo zio prima di lei. >>
<< No, è vero. - questa volta si intromette Rebekah - Lei no, ma io si. Ha già superato la morte di Davina. Lo farà anche questa volta. >>
<< Sono passati dieci anni Rebekah! Avrebbe già dovuto farlo! >> urla l'ibrido, facendo comparire delle vene ben visibili sotto i suoi occhi.
<< Tu non c'eri Nick! - ricomincia la bionda - Quando Kol era spezzato dopo che Freya l'ha sacrificata per sconfiggere Lucien! Io le sono stata accanto e con il tempo l'ha superato. Quella volta però aveva la sua famiglia dalla sua parte. Aveva me. Questa volta, invece, non aveva nessuno. Era solo mentre tutti noi abbiamo avuto almeno una persona al nostro fianco. È nostro fratello e non lo abbandonerò ancora! Lui ha bisogno di noi. Non siamo più quelli che eravamo una volta. Basta pugnali o punizioni. Dobbiamo aiutarci a vicenda Nick. Siamo stati lontani troppo tempo e non voglio che la nostra famiglia si sgretoli ancora. Sempre e per sempre, ricordi? >>.
La vampira originale aveva gli occhi leggermente lucidi. All'ibrido, invece, trema leggermente la mano e poi gli cade il pugnale.
<< Sempre e per sempre. >> ripete poi lui con tono basso.

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